UN FUGACE TENTATIVO DI DESCRIVERE ED ESPRIMERE L'AMORE…

... ho visto il sole nascente vegliato sin dalla notte e, ora più che mai,

perso assolutamente morto nei tuoi meandri cadrò...

 

 

 

Voglio spiegarvi il perchè...

Tutto sembrerebbe così opaco.

Maniacalmente triste ma forse non è mai così.

La mente. La mente non sempre fornisce giusti dati od opinioni. Che ne capisce. Niente, forse un poco. Ma è opaca.

Opaca e niente più oltre queste righe e figure.

Solo un immaginazione, sito d'astuzia e semplicità, forse troppa, per meritarsi una qualsiasi e qualsivoglia definizione.

E questa è la sua definizione che c'è e non c'è…

  

Tutto partì da quella sera che lei, una figura di altre qualità, sconquassò gli organici e le menti.

La mia ne fu subito preda…

E capì, la mia mente, senza mai riferire a cuore e amici. Buffo pensarlo ma è così, molto strano. Non ci fu mai più pace ma solo disseminazione di pazzie e logiche introverse. Figurarsi nella realtà poi lo scandalo solo al sapersi! Era pazzesco.

Niente era pazzesco e l'ho capito altrove, non qui, non su un foglio, non su due piedi, non sul virtuale. È tutto, ma c'è ed è tutto, solo che è altrove…

Quel giorno una frase mi scese addosso parassita, come fato:

 

assolto,

assolto dal dolore

per un attimo,

il tempo di morire

di fronte a tanta gravità,

minacciato solo dal pericolo di te,

dalla devastazione della tua presenza

 

Questo fu il tutto dell'inizio.

Dopo il niente, ma niente fu casuale e spontaneo senza quel solo fine, di te...di te...

 

Lacrime...... Fuggivo mai sazio dei miei perchè. E il pensiero di tornare?

Non sperare come bugia è sublime libertà. Solo ai miei occhi assume forma reale, come cosa possibile in un posto irreale.

Una frana, una inutile frana dei miei pensieri e certezze. Una carezza. Ma passa. Spesso è solo passeggera nel suo cantarsi, da sola però, mai scoperta in compagnia.

Una fugace dilagazione: istantanea. Terribile.

E ogni ultima apparizione distrugge certezze precedenti, come un continuo azzeramento...

Ma partiamo dall'inizio della mia fine. Perchè tutto questo porterà alla fine. La mia.

La fine come obiettivo, non ancora fisicamente raggiunto, mai, ma avvistato, quello si.

 

...lei, come essere di altri posti...

 

Assume proporzioni immense, ma è solo l'inizio. Niente più sguardi diretti all'avvenire.

Una luminaria perpetua in mezzo agli occhi, dove la mente fa più male. Sulla fronte. Non pensi e non ragioni più al di fuori di ogni linea logica. Rende ingenua la saggezza. La libertà, quella che è, diventa una forma di rapimento. Perchè tu non sei più libero se mai lo sei stato con il mondo. Ma adesso il padrone è un altro. È una persona. Una mente sola. E solo il chiedersi la provenienza provoca scismi nelle strutture pensanti.

Ma lei è lì che cammina e parla. Come tutti. Come ogni mente ragiona, ingabbiata a sua volta da altre menti e menti. Indipendente solo nella mente della sua preda. Involontaria, spesso.

Niente più distinzioni di classe e razza. Non qui. La legge è una timida fortezza. Debole anche la disciplina dopo ogni suo sguardo. Casuale se non va bene.

Tutto questo è la mia gabbia.

Lei è il mio mondo.

Io chiuso nel suo mondo.

E non c'è tentazione, mai, di aprire quella porta.

 

 

L'amore mi attese invano per anni nella gioventù. Si recò a casa mia forte di tanta astinenza, certo di coprirmi per il resto dei miei piccoli anni e dilagare nella mia mente e pensiero.

Quel giorno, proclamata ogni totale estraneità con il mondo restante, mi abnegai solo a quell'essere, promettendo involontariamente spontanea astinenza. E mi persi dentro di lei…

 

Quello fu l'inizio di tutti i miei pensieri. o forse amore si dice…

  

Tutto parla di parole e parole e parole. Niente misfatti, solo pensieri in mente e forse amore.

Il bisogno di esprimere solo pochi sanno che sia se niente dice. In attesa, canterò parole e parole forse a senso inverso, ricoperto i valori che possono infastidire, perchè tutto questo è strettamente mirato a dilagare nell'animo tuo e mio. In mezzo ad una totale estraneità che dilaga e dilaga non pensarci mai troppo perchè non è quello il trucco. Non ora e non qui.

 

La libertà non esiste. Non cerco noie. Solo che non c'è perchè tutto è appannato da altre tensioni e pensieri. Un pensiero, ecco come la si può definire. Ma non dilaga mai, mai. Può solo illudersi nel suo cantarsi, ma mai dilagare.

Per questo io non posso sperarci, sarebbe sperare in un mio errore che poi nessuno può confermare, ma solo accettare.

 

La libertà è l'amore. Viaggiare, liberi dal tutto nel mondo altrui. Questa è l'unica liberta. È l'amore.

Sgretola. Dilaga. Ti uccide. Ti libera. Canta per te e me mentre che dilaga e dilaga ancora.......

...senza mai saziare, incredibile...uccide…

 

…ecco che muove…

Senza fine, si muove

La senti che si affanna nella tua restrizione.

Intriga ogni tuo contatto, ogni pensiero. Ti obbliga, muove, nei comportamenti. Non muore mai. Si muove sempre.

Solo la sua obbedienza è timida libertà. La saggezza è questa. E questo è il trucco…

 

Poi seduce senza fine.

La mattina, al vespro, alla notte...sgretola senza obbiettività, senza estraneità…

Lei è l'avvenire... quasi irata... e tu come perso... i meandri... i suoi... da ora... niente... può... più... senza lei...

 

E mentre che ti azzera, si espande... la dilaga all'imbrunire, quando si è più fragili.

Copre ogni spazio, ogni pensiero mancante, ogni domanda, qualunque, ogni dubbio. Niente c'è più. Solo certezze di una cosa sola. Niente incertezze nel resto, nel mondo. Assomiglia a un ingenuità questa certezza. Non condivisibile da altre menti, risulterà speranza solo per te stesso. Ma più forte sarà di tante, adesso inutili, illusioni...

E poi?

Che tutto finisca così? Senza un altro suo respiro, ne vita?

 

Perchè mi manchi, non sono più io adesso, non più. L'angoscia mi morde ogni volta al sole. Un impossibile è accaduto. Tu, io che non esistiamo più. E tutto quello detto e cantato…

Finito, finita.

 

Spesso capita di sbagliare.

Trovarsi poi così. Si, adesso sta diventando tutto chiaro.

Ho sprecato                                                                                                                             ho sprecato

Avevo tutto e adesso non ho più nulla.

E rimediare pare quasi impossibile e straziante.

Mi manchi, sappilo.

 

Questa fu per te, anni fa:

 

in un volo più in là

a cercare al di sopra del vento e del mare

scivolo nei tuoi meandri,

nei tuoi pensieri

accarezzando, morto, i tuoi respiri

dove la luce è disorientata

e tempi si accavallano affini

 

consolami nella tua fluttuosità

e salvami, ti prego, tremo

ho questa calma apparente

di fronte alla mia mortalità

perchè ho già vinto incredibili guerre

e sono così vulnerabile adesso

adesso che aspetto solo la tua patria

che aspetto qui con l'angoscia che non verrai…

 

 

 

 

lo è ancora.

 

 

 

 

Giacomo Ulivieri

24 anni

 

giaco.