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Ieri sera ero piuttosto annoiato. Sono uscito così tanto per uscire.
Vado a trovare i miei amici, perché no? Ma i miei amici non sono più tali. Sono solo delle persone oramai sulla strada dei fidanzamenti e non li invidio neanche un po'. Forse un pochino si.
Al pub prendo una birra, facciamo due. Parlo, cago qualche stronzata, non sono molto in forma, mi limito ad osservare: che la gente non lo sa, la gente si mormora a vicenda ma sta per morire. L'Italia….
Insomma. Sono stufo. Questo pub del cazzo mi ha proprio stancato. Sapevo di una festa universitaria alla facoltà di veterinaria. E così raccatto un amico che insisteva nel voler andare a casa, e mi chiedeva un passaggio. Si te lo do io il passaggio. 
Entrati in macchina parto ma lui si accorge subito della direzione - ma dove stai andando? - 
Dai andiamo a dare un'occhiata alla festa di veterinaria. Ma non che tanto a quest'ora non c'è nessuno, non ci sarà più un cazzo dai sono stanco bla bla fanculo .
Ma la verità era un'altra: la fila delle macchina in cerca di parcheggio cominciava a circa un chilometro. Tanta gente se ne stava andando ma doveva esserci proprio un gran bordello là dentro.
Incredibilmente trovo un parcheggio molto vicino, un colpo di culo, strano…
Scendiamo, entriamo nel bordello. Miliardi di persone, tutto molto bello. Appena entro nel cortile incontro un po' di persone. Ciao Dario come stai? Ciao Fede si andiamo a farci una birra.
Intanto perdo il mio compagno di macchina. Vabbè. 
Mi avvio con Federico verso uno dei bar arrangiati in cortile. Fa molto caldo. Si sente già l'estate nell'aria e la musica a palla fa il resto. La birra è finita allora ci diamo dentro di vino, al metanolo.
"Si dai ti presento le miei amiche vieni" mi urla Fede tutto ubriaco mentre si tocca il fegato e mi confessa di uno strano ingrandimento di 5 centimetri del suddetto organo. "Causa dell'alcool" biascica mentre tira giù un bicchiere di vino.
Cominciamo a camminare in mezzo a gente seduta per terra, gente che suona e che fuma. 
Nel mentre noto un pianerottolo, una specie di terrazza piena di gente e l'istinto mi spinge alla curiosità. Devo andarci.
Mi faccio spazio in mezzo alla folla. Un ragazzo rotola per terra accanto a me. "tutto ok??!" ma quello riesce solo ad aprire la bocca per rigettare il motivo di quella stupida caduta.
Salgo le scale, ci sono quasi, un'ultima gomitata ed eccomi qua. Niente di niente. Nessuna novità. Tutto uguale a sempre, la gente è uguale, il movimento è uguale. Solo un cazzo di presentimento, una cazzo di strana sensazione.
Stupito e forse anche un po' annebbiato dai fumi dell'alcool mi guardo intorno e con mio grande stupore, si fa per dire, vedo Francesca a chiacchiera con un ragazzo molto alto. Altissimo direi, quasi il doppio di me. Sembra molto presa. Leviamo il sembra.
Mi avvicino e mi faccio notare alle spalle del tipo che non mi nota neanche. Lei mi riconosce e in quel momento il tempo si ferma, posso vedere e capire tutto: lei mi vede un po' stupita, non sono mica il suo ragazzo, mica mi deve delle spiegazioni, mica sta facendo niente, sta solo chiacchierando cazzo voglio da lei, lei mi guarda e l'imbarazzo le spunta da tutti i pori, mi guarda e non mi vuole salutare, ha paura di perdere la sua preda, mi dice con uno sguardo involontario che questo le piace, mi parla senza saperlo, mi umilia senza saperlo, volendo, e capisco di essere solo uno stronzo di peso che lei non vuole neanche salutare, è solo imbarazzata per un momento infinito, ehm si ciao ma sono impegnata cosa? Il messaggio di ieri dove ti ho scritto che ti voglio bene? Si certo che te ne voglio ma sento che dobbiamo rimanere amici che adesso io voglio rimanere sola non me la sento di avere storie ho l'esame venerdì prossimo non posso pensare ad altro sai è questo il motivo per il quale non ci siamo potuti vedere in tutti questi giorni devo stare a studiare a casa anche se adesso sono qui a parlare con un ragazzo che mi piace ma io non sono qui io devo studiare e non voglio avere un ragazzo magari me lo scopo e basta stasera o magari domani, però lo sai ti voglio bene ma adesso che ho trovato lui sai com'è credo che non ti chiamerò più anche perché adesso non ho il coraggio di avvicinarmi a te per salutarti e tutto ciò è talmente palese che per me sarebbe troppo imbarazzante chiamarti e far finta di niente quindi domani non ti preoccupare se non mi sentirai, ne domani ne mai perché io sono una donna sai? Non perdono mai, sono sadica e subdola come dite sempre voi uomini quando cadete nel banale e nel ripetuto, ma io sono diversa anche se adesso sto facendo una di quelle classiche cose che poi farò finta di non sapere di scordare ma non è ipocrisia, io ti voglio bene ma adesso scusa che ho da fare.

Dopo questo momento le faccio un gesto come dire si ho capito ti lascio sola ciao.
Non lo penso, non lo voglio pensare.
Scendo le scale e torno in cortile. Mi ritrovo un altro bicchiere in mano, vino putrefatto. Ingurgito anche quello.
Mastico la mia rabbia crescente ed il mio morale nauseante e guardo su. Lei si stacca dalla balaustra dove era appoggiata per chiacchierare ed insieme al macho si avvia all'uscita, se ne vanno insieme ma io non devo pensarlo.
Se ne va e sa che so, che non posso non prenderla bene, sa che non mi richiamerà mai per l'imbarazzo. Ma soprattutto sa di aver vinto questa guerra di merda che io odio e che ho sempre evitato accuratamente. 
Ma io rimango dentro me stesso e non penso, non lo penso. Io sono un signore. Non posso abbassarmi cazzo. Dai Giaco tu non puoi basarti su questa gente perché la tua vita è molto più preziosa di una semplice scopata. 
Dolore.
Nel mio stomaco si apre un mare di acidità incredibile dovuta sia dall'alcool che a spasmi di gelosia.
Ma non lo penso.
Che fare, vado a casa. Senza salutare nessuno che io conosca mi avvio verso la macchina, verso l'uscita del cortile. Non lo penserò mai.
Schivo un paio di cannati drogati stesi su prato e sono in strada, fuori dal cortile. La macchina ormai è solo ad una ventina di metri.
Sii superiore, non la chiamare mai e non pensarlo.
Metto la mano in tasca e prendo le chiavi. 
Mi sento chiamare: Federico.
Mi corre incontro - Perché te ne vai così cosa cazzo ti è successo? Problemi amico?
- No niente non preoccuparti Fede grazie comunque, io…
- Amico le ragazze le devi lasciare perdere, lo sai benissimo che le ragazze sono tutte delle troie.
- No Fede, io non lo dirò mai, non posso crederlo perché io posso voler bene ed amare, io lo voglio. E non mi abbasserò mai a pensieri di massa dicendo che le ragazze non sono tutte troie… almeno credo.

giaco