Il lavoro che segue consiste nella valutazione degli impatti ambientali determinati dalla produzione di pasta della ditta Antonio Amato; per far questo si analizza l'intero ciclo di vita del prodotto dalla semina del grano al consumo.

L'analisi è stata effettuata secondo la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), utilizzando come metodo di valutazione del danno ambientale Eco-indicator 99 (appositamente modificato per lo studio). Per realizzare il calcolo si impiega invece il software SimaPro 5.0 compatibile con l'ambiente Windows.

Lo spunto per lo studio del ciclo di vita della pasta è da ricercarsi nel crescente interesse che sta animando lo scenario nazionale ed internazionale riguardo la diffusione di strumenti volontari di politica e di gestione ambientale, ed in particolare nella volontà di grandi aziende come l'Amato di dimostrarsi sempre aggiornate e attente alla salvaguardia dell'ambiente.
In questo caso più che mai, trattandosi di un prodotto di largo consumo caratterizzato da una forte componente di immagine, oltre che prestazionale-funzionale, l'analisi LCA effettuata va inserita in un più ampio discorso di politica ambientale di prodotto dell'azienda stessa.

L'attività di ricerca svolta è riportata secondo la struttura di seguito descritta.

Dopo una introduzione generale sul LCA, nel Capitolo 1 viene fatta una panoramica sulle caratteristiche merceologiche della pasta con particolare riferimento al settore produttivo italiano; viene inoltre illustrato il quadro normativo che regola la materia.

Nel Capitolo 2 viene descritto il processo di produzione della pasta effettuato dall'azienda Amato.

Nel Capitolo 3 viene illustrata in maniera approfondita la metodologia LCA, il metodo Eco-Indicator 99 e le modifiche ad esso apportate,ed il codice di calcolo SimaPro 5.0.

Nel Capitolo 4 è presentata l'analisi vera e propria: una volta definiti gli obiettivi dello studio, i confini del sistema e l'unità funzionale, viene stilato l'inventario nel quale vengono quantificati i flussi energetici e i materiali coinvolti nella produzione. Per fare questo si considerano i dati reali forniti dall'azienda e nei casi in cui questi non siano disponibili si utilizzano valori numerici derivanti dall'elaborazione di ipotesi opportune. Successivamente sono riportati i risultati dell'analisi, effettuata mediante il codice di calcolo che usa i dati inseriti nell'inventario.

Infine nel Capitolo 5 si procede ad un'analisi di sensibilità nella quale si dimostra come variando alcuni parametri di processo, in particolare il materiale che costituisce la confezione di vendita, il danno ambientale complessivo si riduce rispetto al processo originario. E' inoltre realizzato un confronto tra la coltivazione biologica del grano e la coltivazione tradizionale per valutarne i rispettivi impatti.