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Ecco che nella pagina abbiamo una prova SCIENTIFICA, la quale dimostra che da un fagiolo non si può ricavare ORO, o CIBO NATURALE, ma SOLO "PRODOTTI CHIMICI CANCEROGENI", perchè per dare il GUSTO ci vogliono gli "AROMI" prodotti CHIMICI CANCEROGENI, che ora tanto per iniziare abbiamo prova che una PATOLOGIA GRAVE come l'ASMA è dietro l'angolo per chi la il fagiolo SOIA in qualche modo lo consuma.

Ed ecco lo studio tradotto:

Formato: Estratto

Inviare a
Am J Clin Nutr. 2003 Sep; 78 (3): 414-21.
Il cibo e l'assunzione di nutrienti e l'asma rischio nei giovani adulti.
Woods RK1, Walters EH, Raven JM, Wolfe R, Irlanda PD, Thien FC, Abramson MJ.
Informazioni sull'autore
astratto
SFONDO:

Alcuni aspetti della dieta sono relativamente di recente riconosciuto i potenziali fattori di rischio per l'asma, ma le prove fino ad oggi è in conflitto.
OBBIETTIVO:

L'obiettivo era quello di determinare se i prodotti alimentari e nutrienti assunzione di adulti con asma differiscono da quelle degli adulti senza asma.
DESIGN:

Questo è stato un, studio trasversale basato sulla comunità di 1601 giovani adulti (+/- SD età: 34.6 +/- 7.1 Y) che sono stati inizialmente reclutati tramite la selezione casuale dalle liste elettorali federali a Melbourne nel 1999. I soggetti hanno completato una dettagliata Respiratory Questionnaire, un questionario semiquantitativo alimentare frequenza convalidato, test cutanei, e la funzione polmonare test, tra cui un test alla metacolina per iperreattività bronchiale (BHR). Un totale di 25 sostanze nutritive e 47 gruppi di alimenti sono stati analizzati utilizzando regressione logistica multipla con le definizioni alternative di asma e atopia come i risultati.
RISULTATI:

Il latte intero è apparso per proteggere contro l'asma corrente (odds ratio: 0,66; 95% CI: 0.46, 0.97), medico-diagnosticata l'asma (0,73; 0,54, 0,99), BHR (0.68; 0.48, 0.92), e atopia (0,71; 0,54 , 0,94). Al contrario, bevanda di soia è stato associato ad un aumento del rischio di asma corrente (2.05; 1.19, 3.53), asma medico-diagnosticati (1,69; 1,04, 2,77), e BHR (1,65; 1,00, 2,71). Mele e pere è apparso per proteggere contro l'asma corrente (0,83; 0,71, 0,98), asma (0,88; 0,78, 1,00), e BHR (0,88; 0,77, 1,00).
CONCLUSIONI:

Il consumo di prodotti lattiero-caseari, bevande a base di soia, e le mele e pere, ma non di nutrienti di per sé, è stato associato ad una serie di definizioni di asma. modificazioni della dieta dopo la diagnosi è una possibile spiegazione per questo risultato. studi di intervento che utilizzano cibi integrali sono necessari per accertare se tali modifiche di assunzione di cibo potrebbe essere utile nella prevenzione o miglioramento dell'asma.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12936923

da questa pagina
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/soiaeasma.htm

Prima di parlare di SOIA dobbiamo tenere presente che per ogni confezione di questo cereale dobbiamo vedere negli INGREDIENTI se troviamo le parole "AROMI" o "AROMI NATURALI".
Nel caso affermativo dobbiamo riposare la confezione dove l'abbiamo presa e passare oltre, in quanto:
"Svelato il segreto più gelosamente custodito dalle multinazionali alimentari
Tutte le aziende alimentari custodiscono gelosamente UN PICCOLO SPORCO SEGRETO e oggi voglio rivelartelo mettendo a nudo tutta la questione!
Molte persone parlano degli additivi chimici utilizzati come ingredienti, questo però non è il solo problema: le aziende alimentari inseriscono qualcos'altro negli alimenti, qualcosa che sfugge alle regolamentazioni qualcosa di DAVVERO MESCHINO.
Il problema principale di ogni azienda alimentare è vendere di più spendendo di meno.
Per far ciò le aziende nell'ultimo secolo si sono sempre più modernizzate, implementando sistemi di produzione ad alta resa e bassa spesa.
Questi sistemi di produzione sono stati applicati all'agricoltura, agli allevamenti e tutta la produzione successiva.
Procedimenti altamente tecnologici producono enormi quantità di cibo in pochissimo tempo.
Tutto ciò però ha contribuito a far crescere un problema: il cibo industriale NON E' SAPORITO, PERDE TUTTO IL SUO SAPORE NATURALE le diverse fasi di lavorazione: la lavorazione è diventata iper-tecnologica, ma LA VERDURA, LA FRUTTA, LA CARNE, IL LATTE. I LATTICINI e le materie prime non sono risultate adatte per essere sottoposte a questo tipo di stress meccanico e chimico, risultato il cibo che esce dalla filiera ad alta tecnologia non ha più sapore, è cattivo, e nessun uomo lo accoglierebbe come cibo in quello stato.
Ma un momento! Il cibo che troviamo al supermercato è gustoso, pieno di sapore, eppure proviene da procedimenti industriali: come è possibile tutto ciò?
La risposta è semplice:
CHIMICA!
Questo è il segreto delle aziende alimentari, tutto il sapore dei loro cibi proviene da quell'unica piccola parolina sul fondo della lista degli ingredienti:
“AROMI”.
Dietro a questa semplice e onnipresente scritta si può celare di tutto.
E non farti ingannare dal termine “Aromi naturali”: la differenza con il semplice termine
“Aromi” è davvero minima e di naturale c'è ben poco (potremmo dire niente!).
Gli aromi costituiscono un mercato fiorente gestito da poche compagnie di punta in tutto il
mondo.
Si parla addirittura di servizi segreti del cibo.
I servigi di queste aziende produttrici di inganni, (Aromi), sono rilasciati sotto stretto riserbo, non sia mai che l'opinione pubblica venga a conoscenza che lo yogurt alla fragola presente in tutti i supermercati contiene:
amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo, anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato, cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato, etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato, etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina, idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato, isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato, olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.
Tutto questo elenco di ingredienti dietro la piccola scritta “Aromi”
Fra questi ingredienti troviamo un estere (anisil-formato) dell'acido formico, nonché esteri
(metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato) dell'alcole metilico: nel corpo gli esteri in genere vengono "smontati" (non al 100%), ossia nel caso specifico si liberano appunto, a seconda della sostanza, alcole metilico ed acido formico che sono entrambi assai velenosi!
Senza gli aromi il cibo industriale risulterebbe pessimo e quindi invendibile.
Gli aromi sono un inganno colossale che ogni giorno ci portiamo a casa sulle nostre tavole. Esistono migliaia di aromi e nessuno sa che tipo di interazioni possono verificarsi all'interno del corpo umano:non esistono studi in tal senso, questo per due motivi:
1. Sarebbero davvero molto lunghi e costosi.
2. Le multinazionali alimentari non ne vogliono sapere di uno studio di questo tipo, un'eventuale bocciatura senza appello degli aromi farebbe crollare l'intera industria.
Buona parte del cibo che ti porti a casa ogni giorno contiene un inganno e mina la tua salute in modo che nemmeno immagini."
http://digilander.libero.it/genfranca/Immagini/aromia.htm

Dobbiamo partire da quello che è stata la storia e che quindi ci porta indietro nel tempo, ma che ci deve far capire molte cose.
Sappiamo per certo che un veneziano di nome Marco Polo, è stato per noi in grande commerciante.
Sappiamo che ad ogni suo viaggio in oriente ci portava spezie, tappeti e sete, di cui le donne si vestivano spendendo a volte vere fortune.
Quindi questo ottimo commerciante, ma altri come lui, sono certo che si è imbattuto e non solo ma ha anche ingoiato, ciò che in quei luoghi lontani hanno prodotto ricavandolo dalla soia.
Penso che questo gli sia capitato più e più volte, e mi chiedo:
"Possibile che un così bravo commerciante non abbia mai pensato di portare anche questa soia facendola conoscere anche in occidente?"
Se non lo ha fatto, un motivo deve pur averlo avuto, vero?
Certo, informandosi nei luoghi ha scoperto che per produrne dei cibi questo fagiolo doveva essere lasciato a fermentare, ed il cibo che se ne poteva ricavare è ben poca cosa.
Questo perchè a quei tempi non vi erano ancora le conoscenze di oggi sulla CHIMICA, ma ecco che arriva questa CHIMICA che insieme ai cervelloni profittatori hanno trovato il modo cambiare completamente la naturale lavorazione di questa soia.
Difatti, da un fagiolo, con la CHIMICA, sia per la estrazione che per dare il sapore, si fà di tutto.
Latte, yogurth, carne e chi più ne ha più ne metta che per dare il gusto devono metterci gli "AROMI" CANCEROGENI.
Certo, i guadagni sono allettanti. La produzione ha un costo irrisorio e viene fatta naturalmente nell'acqua, quindi niente spese, ma SOLO RESE.
Inoltre ha un enorme vantaggio, serve allo scopo cui molti, cosi detti scienziati hanno progettano nel medio termine:
"DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE UMANA"
Per dimostrare che non viaggio di fantasia, riporto ciò che dell'articolo sotto mi preme riportare a conferma, un dato di fatto che ormai non mi stupisce minimamente,

"4. La SOIA contiene emoaglutinine che possono causare l'aggregazione dei globuli rossi favorendo la formazione di trombi.
5. La Daidzeina e Genisteina della SOIA interferiscono contro la fertilità della donna e dell'uomo."

e di cui 
il giornalista Maurizio Blondet ci ha dato una precisa informazione e scrive:
"
ELIMINARE 4 MILIARDI DI UOMINI
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/soiaalimvelenoso.htm

Emanuela Rossi scrive:
"Come sempre ci vuole moderazione. La soia è molto importante per prevenire alcuni disturbi della menopausa proprio perché va a sostituire gli ormoni naturalmente prodotti con simil ormoni vegetali, quindi aiuta ad eliminare o controllare il climaterio. È molto utile anche per le ossa e le cartilagini. Se però una donna ha sviluppato un cancro al seno che si nutre di ormoni deve naturalmente evitarla come la peste. Già il cancro in assenza di ormoni se li autoproduce se poi noi glieli serviamo in una coppa di cristallo direi che non va bene.
Proprio per questi motivi gli oncologi dovrebbero essere affiancati da naturopati che possano aiutare i pazienti a chiarirsi le idee" ...e la mia risposta:
Ciao Emanuela Rossi, ti chiedo scusa se mi permetto, ma non sono d'accordo con te, poichè probabilmente avrai già letto le mie idee che sono improntate sul fatto che NESSUN ANIMALE SI RIVOLGE AL SUO SIMILE PER LA SALUTE, in quanto il CORPO di ogni essere vivente conosce bene 2 parole:
EVOLUZIONE ed AUTOGUARIGIONE quindi espletando queste VIVE IN SALUTE senza il bisogno del suo simile. Vorrei vedere un melo come potrebbe farlo.
Per fare questo però ogni CORPO ha bisogno del necessario per poter coniugare queste parole.
Ma cosa se non ciò che INGOIA? Ed è proprio su questo che mi sono concentrato per ottenere la mia personale SALUTE facendomene una ESPERIENZA di 23 anni di cui racconto tappa per tappa. Una di queste tappe è proprio l'EVITARE di INGOIARE ciò che ho il dubbio che possa causarmi dei danni FUTURI e che sono le INVENZIONI UMANE.
UNA DI QUESTE: ATTENZIONE GENTE, LE SCELTE SBAGLIATE DI SOLITO SI PAGANO CON LA SOFFERENZA FUTURA.

Il latte di soia: la verità
"Anche in questo caso in letteratura sono presenti studi con risultati contrastanti. Tra i tanti, senza creare inutili allarmismi ma solo per dare un'idea di quanto delicata sia la questione, ve ne sono alcuni che sottolineano la capacità degli isoflavoni di favorire la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali mammarie. In base ai risultati di questi studi, la soia ed i suoi derivati sarebbero controindicati alle donne con storia presente o passata di cancro al seno."
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La soia: la verità
Il progresso tecnologico rende possibile la produzione di proteine di soia isolate da ciò che in passato era considerato un sottoprodotto — l’elevata proteina della soia priva di grassi — e di trasformare qualcosa che sembra orribile e puzza terribilmente in prodotti che possono essere consumati da esseri umani. Gli aromi, i conservanti, i dolcificanti, gli emulsionanti e le sostanze nutritive sintetiche hanno trasformato quello che era il brutto anatroccolo dei cibi lavorati, la proteina della soia, in uno dei cibi miracolosi della New Age. clicca QUI

Ancora una volta si parla di soia l'alimento MODERNO.
Un alimento spinto dalle industrie alimentari con la quale hanno inventato di tutto; dalla carne, al latte e chi più ne ha più ne metta.
Come il solito, ad informazione di tutti che sulla terra siamo in troppi, quindi bisogna diminuire la popolazione.
Per questo fine ogni mezzo è buono, non cito il detto "il fine giustifica i mezzi" altrimenti sarei proselito.
A voi le vostre conclusioni visto che questa soia è inoltre collegata ai vegetariani.

Migliaia di donne oggi consumano la soia convinte che questo le protegga dal cancro. Eppure, nel 1996 i ricercatori hanno scoperto che le donne che consumano proteine della soia isolate hanno avuto un aumento dell’incidenza di iperplasia epiteliale, una condizione che presagisce una neoplasia.
Un anno dopo, è stato scoperto che la genisteina stimola le cellule del seno ad entrare nel ciclo cellulare. Una scoperta che ha portato gli autori dello studio a concludere che le donne non dovrebbero consumare prodotti derivati dalla soia se vogliono prevenire il cancro al seno. “Che la soia prevenga il cancro al seno è un mito – spiega la dottoressa Kaayla T. Daniel, autrice del libro The Whole Soy Story: The Dark Side of America’s Favorte Health Food – Numerosi studi dimostrano che la soia può contribuire e addirittura accelerare la crescita del cancro”.
Vegani e Vegetariani a rischio Tra le donne con alti livelli di genisteina, alcune di essere aveva mostrato cambiamento in un set specifico di geni, conosciuti per la loro influenza sulla crescita delle cellule cancerogene al seno. I cambiamenti sono stati osservati in particolare nelle donne che consumavano abitualmente 51,6 grammi di soia, l’equivalente di circa 4 tazze di latte di soia al giorno. Per questo, i ricercatori hanno concluso che chi mangia soia regolarmente potrebbe ragionevolmente assumerne tale quantità nel corso della giornata, specialmente i vegetariani e coloro che non mangiano latticini. Infatti non si sta parlando di una quantità immensa, ma di qualcosa che effettivamente una persona può arrivare a consumare.
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In questo articolo approfondiamo il tema della soia.
Cercheremo di rispondere alle domande più comuni poste sull’argomento. Domande del tipo: la soia fa male?; la soia fa venire il cancro o lo cura?; la soia presenta delle controindicazioni?; la soia fa bene? E perchè?, etc.
Il tutto con tanto di riferimenti bibliografici a studi di meta-analisi e ricerche scientifiche.
Per cercare di fare una migliore chiarezza, inoltre, abbiamo preso uno di quei articoli che demonizzano il legume soia e risponderemo punto su punto per evidenziare eventuali incongruenze e mistificazioni.
Prima di iniziare, tuttavia, vorremo anche tirare un pochino le orecchie a quanti cerchino di dare alla soia una dimensione eterea che non le appartiene. Alcuni soggetti lo fanno senza malizia; altri invece lo fanno per riempirsi il portafogli. Lo diciamo fin da ora: la soia non ha super-poteri e chi ve la vende come eventuale rimedio o agente preventivo al cancro è un mascalzone.
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Sabato 28 Dicembre 2013 13:21 Soia: meglio della carne?
Il recente scandalo della carne di cavallo ha avuto un certo impatto sulla nostra passione per i prodotti a base di carni conservate. Per chi era già nauseato dall’idea di mangiare carne, queste disgustose rivelazioni sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “È sufficiente per farti diventare vegetariano,” dicono. Quello che è accaduto è andato a vantaggio delle vendite di cibi vegetariani in generale e dei prodotti sostitutivi della carne.
Infatti, sul mercato esiste un’ampia gamma di sostituti della carne; dal “salame piccante” all’ “‘arrosto tipo agnello”, al “tacchino senza carne”, alle “filetto di pesce”, al “paté d’anatra”, alla “carne trita vegetariana”, quasi tutto fatto con la soia. La scorsa settimana il capo della catena alimentare Asda, Andy Clarke, ha affermato che un maggior numero di acquirenti sta comprando pasti vegetariani a seguito dello scandalo della carne di cavallo. Anche nella catena di cibo macrobiotico Holland & Barrett le vendite degli hamburger vegetariani sono salite del 17%, mentre quelle dell’ “arrosto di manzo’” vegetariano sono salite del 50%.
Il principale ingrediente dei prodotti di finta carne è un moderno tipo di soia, prodotto per la prima volta per uso alimentare nel 1959. Etichettata come proteina vegetale, proteina vegetale ristrutturata, è ricavata da alcuni tipi di farina di soia altamente processati, chiamata ‘isolati’ o ‘concentrati’.
L’uso di questi ingredienti di soia non è ristretto ai sostituti della carne. Anche se non evitate la carne, quasi sicuramente mangiate la soia in una certa quantità di prodotti, dalla crema di formaggio alla panna vegetale, dalle barrette proteiche al gelato. Analizzate l’etichetta di un hamburger di manzo industriale, per esempio, e spesso scoprirete che contiene isolato di proteine della soia — un additivo economico per addensare la carne.
I semi di soia sono coltivati in tutto il mondo e le più grandi forniture provengono dagli U.S.A. e dal Brasile. Una volta estratto l’olio, la parte solida che rimane viene lavorata per ottenere proteina pura. Fino agli anni ottanta le proteine della soia erano considerate semplicemente un sottoprodotto dell’industria dell’olio di soia, ma in seguito le aziende statunitensi del settore cercarono di farne un prodotto redditizio promuovendolo come cibo macrobiotico salutistico. Sostenevano che il consumo di soia poteva rafforzare le ossa, controllare i sintomi della menopausa (vampate di calore e sudori notturni) e ridurre la probabilità di sviluppare tumori al seno, al colon e alla prostata. Queste affermazioni erano fondamentalmente basate su ricerche sponsorizzate dalle compagnie produttrici di soia e su studi epidemiologici che mostravano associazioni tra la soia e la prevenzione di alcune patologie.
Per esempio, siccome il tasso di cardiopatie è più basso nella maggior parte dei Paesi asiatici rispetto ai Paesi occidentali, le compagnie produttrici di soia sostenevano che ciò era dovuto al fatto che gli asiatici consumavano più soia.
Pertanto, la soia fu lanciata sul mercato come il cibo delle meraviglie, il rimedio dell’Oriente ai problemi di salute dell’Occidente. Tuttavia, le virtù salutari attribuite alla soia furono presto messe in dubbio dai ricercatori. Nel 2006, per esempio, una pubblicazione dell’American Heart Association relativa a uno studio decennale sui supposti benefici della soia metteva in dubbio il preteso ‘effetto salutare sul cuore’ e concludeva che la soia non riduce le vampate di calore nelle donne né aiuta a prevenire il cancro.
Uno studio del 2008 effettuato dalla clinica per l’infertilità del Massachusetts General Hospital in cui agli uomini veniva chiesto di consumare vari prodotti a base di soia, inclusi il tofu, gli hamburger vegetali, il latte di soia e le bevande di proteine, scoprì che “la maggiore assunzione di cibi a base di soia è associata ad una minore concentrazione dello sperma”.
L’impatto a lungo termine del consumo di soia è ancora tutto da valutare, ma ci sono motivi per stare in guardia. I semi di soia contengono tossine presenti in natura. Fra queste sono inclusi l’acido fitico, che riduce la nostra capacità di assorbire i minerali essenziali, come il ferro e lo zinco, e potrebbe causare quindi deficit di minerali, e gli inibitori della tripsina, che compromettono la capacità del corpo di digerire le proteine. Queste tossine si trovano anche in altri alimenti, come i ceci e il grano, ma in quantità minori. La lavorazione della soia è finalizzata sostanzialmente alla riduzione o all’eliminazione di tali tossine, ma possono rimanerne delle tracce. La soia contiene inoltre isoflavoni — potenti composti delle piante che imitano l’ormone femminile, l’estrogeno.
Nel 2011 il comitato scientifico della European Food Safety Authority ha respinto le affermazioni fatte dall’industria della soia secondo le quali gli isoflavoni favoriscono la crescita dei capelli, attenuano i sintomi della menopausa, mantengono in salute il cuore e proteggono le cellule dai danni dell’ossidazione. Si è giunti così alla conclusione che “non è dimostrata” la relazione causa-effetto fra il consumo di prodotti di soia e i benefici per la salute.
Nel frattempo sono state avanzate ipotesi secondo le quali, lungi dall’essere protettivo, il consumo di troppe proteine della soia può essere dannoso a causa del suo effetto ormonale.
Nel 2003 la commissione del governo inglese per la tossicità ha identificato tre gruppi per i quali varie evidenze suggeriscono l’esistenza di un potenziale rischio derivante dal consumo di grandi quantità di soia: neonati nutriti con latte di soia, persone con tiroide poco funzionante (ipotiroidismo) e donne con diagnosi di cancro al seno.
Ma anche il carattere industriale della produzione delle proteine di soia fa sorgere preoccupazioni. Mentre alcuni cibi a base di soia, come il tofu, il miso, il latte di soia e lo yogurt sono poco trattati, le proteine pure della soia — quelle che si possono trovare nelle salsicce vegetariane, nel formaggio vegano e nella “carne” vegetariana — normalmente vengono estratte lavando la farina di soia nell’acido in cisterne di alluminio. Ciò aumenta la possibilità che l’alluminio, che è nocivo per il cervello e il sistema nervoso, possa filtrare nel prodotto.
Un altro rischio potenziale è dato dall’esano, un solvente chimico – componente della colla e del cemento — che è usato per estrarre l’olio dai semi di soia. È conosciuto come veleno del sistema nervoso umano. A seguito di ripetute esposizioni, le persone possono sviluppare problemi neurologici simili a quelli che insorgono in chi abusa dei solventi. L’industria della soia afferma che solo tracce residue di esano passano nel prodotto finito.
La lavorazione libera dalla soia anche acido glutammico, una sostanza che può scatenare reazioni allergiche. La soia è uno degli otto più comuni allergeni del cibo secondo la U.S. Food and Drug Administration. Un ulteriore problema di molti prodotti a base di soia non è la soia in sé, quanto ciò che viene aggiunto ad essa. Dato che le proteine della soia sono di colore chiaro, prive di odore e quasi senza gusto, molti fabbricanti si affidano a dolcificanti, aromi artificiali, sale e coloranti per rendere i loro prodotti più attraenti.
Francesco Perugini Billi©

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il link è: http://www.dottorperuginibilli.it/alimentazione-dietologia/1165-soia-meglio-della-carne

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