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Per sapere cosa è il PRIMO FLAGELLO umano che si chiama CAFFE'
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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/alimentiessenzialicosasono.htm

Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm

Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm

Per la vitamina K2 e la sua essenzialità
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminaK2base.htm

Per il SILICIO ORGANICO, secondo elemento sul pianeta, quindi indispensabile per ogni essere vivente
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Per l'ACIDO ABSCISSICO ORMONE AUTOPRODOTTO che guida gli "ZUCCHERI"

http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/acidoabscissicociclo.htm

 

Tutta la documentazione in nostro possesso inerente i dottori
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/dottoribase.htm

Per altro articolo sulla chemio
http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/Immagini/chemionacci.htm

Gli oncologi si farebbero la chemio? 
http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/Immagini/chemiooncologi.htm

La pagina che riporta la mia personale esperienza recita:
"Per mio personale vissuto DOCUMENTATO, devo denunciare un PROTOCOLLO MEDICO che ritengo sia tutt'altro che seguito per aiutare i malati di tumore verso una eventuale guarigione, dimostrando invece che la guarigione del paziente valga meno degli introiti ottenuti dall'impiego della chemio o radio.

I fatti:
In data 25 marzo 2017 e dimesso il 7 aprile 2017 come da documento allegato:




In data 14 aprile 2017, esattamente 20 giorni dopo l'intervento, sono stato convocato dal S.O.C. di Oncologia come da documento allegato:



Mi è stato proposto una cura preventiva di CHEMIO e come si potrà rilevare, al mio rifiuto la dottoressa ha scritto:
"...che il paziente RIFIUTA in modo categorico."

Quindi ho continuato ad ingoiare SOLO gli "ALIMENTI ESSENZIALI" di cui il più importante ACIDO ASCORBICO.
A seguire, e dato che era mia intenzione farmi levare la stomia il più presto possibile, ho dovuto fare gli esami consigliati dal seguente documento:




dove dice:
VISITA:
C.E.A            ad ogni visita
Emocromo     ad ogni visita


Dato che il chirurgo, da me interpellato onde fissare la data per questo intervento mi ha chiesto la visita di controllo dal S.O.C. di Oncologia, dal mio medico curante ho richiesto di farmi fare questi sopra richiesti esami, di cui i risultati in data 5 giugno 2017 come da documenti allegati:



che come si potrà rilevare il valore del segnalatore di tumore è stato
C.E.A.                                              2,1 ng/ml                                 V.R < 3,0    
mentre l'Emocromo è risultato a posto.
Non solo, ma come si potrà rilevare il medico, su mia richiesta ha inserito anche i valori di:
Vitamina D3 (25 OH)                       42.5 ng/ml                                V.R 30 - 100
Acido folico                                       8,87 ng/ml                               V.R. 2,75 - 20
Vitamina B12                                    397,0 pg/ml                              V.R. 239 - 931


Avuto l'esito degli esami, in data 9 giugno 2017 previo appuntamento ho portato gli esami dalla dottoressa del S.Oc. di Oncologia. Questo il documento rilasciato:



Appena visto i risultati, la dottoressa mi ha comunicato che era tutto nella norma, quindi niente tumore in atto, ed alla mia richiesta per la stomia ha scritto:
" Questa valutazione è opportuno che venga fatta dal chirurgo, quindi si consiglia Consulenza Chirurgica."

E quì casca l'asino che intendo evidenziare. 
Prima devo far notare che la data dei miei esami sottoposti, sono stati fatti molto tempo prima dei "3 mesi" 90 giorni preventivati, ma di soli 72.


Quindi è facile capire che dato che la CHEMIO mi è stata proposta molto prima degli esami valutativi, è facile anche capire che eseguiti gli esami ai 90 giorni, se i risultati erano ancora questi, mi sarebbe stato detto:
" Come vede abbiamo fatto bene a fare la CHEMIO"
... ma ho i miei dubbi che gli esami fossero questi dato che nel mio corpo sarebbero stati immessi PRODOTTI CHIMICI CANCEROGENI.

"CHEMIO FATTI
Fatti su farmaci utilizzati in chemioterapia
Farmaci oncologici sono il segmento di business più grande del multi-miliardi di dollari di business della droga farmaceutico globale. I farmaci utilizzati in cellule tumorali di uccisione chemioterapia - ma anche uccidere le cellule sane troppo. Questo fatto da solo è già abbastanza grave, ma non si ferma qui. I farmaci utilizzati nella chemioterapia hanno anche effetti collaterali e molti causano nuovi tumori e nuove malattie, che porta all'uso di ancora più farmaci che a loro volta hanno nuovi effetti collaterali. E 'un circolo vizioso e una licenza di stampare denaro per l'industria farmaceutica.
Che interesse può l'industria farmaceutica eventualmente avere nel tentativo di prevenire il cancro, se si guadagnano un fatturato di 100 miliardi dollari ogni anno nei soli Stati Uniti, di mantenere costante il cancro? L'unica ragione che il cancro rimane ancora un verdetto di morte è miliardi di dollari compagnie farmaceutiche fanno dai loro farmaci chemioterapici."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/protocollomedicochemio.htm

Chiedo scusa, ma purtroppo devo dire che mai come oggi anno 2022, abbiamo capito che, in un modo o nell'altro si vuole:
DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE
Come il titolo di questo articolo in oggetto che vi propongo in quanto recita:
"La Chemioterapia ti indebita e ti uccide"
quindi tutti eravamo convinti che le industrie farmaceutiche puntassero sul denaro, niente di più sbagliato, mentre invece queste industrie o meglio chi gestisce queste industrie hanno in fine molto diverso:
DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE
Le prove? semplicissime, ed io personalmente ne sono una prova degli anni 1950-60 e parlo della mia STERILIZZAZIONE, ma non sono il solo, ma molti altri come me, fatto con i vaccini della influenza e del tetano, in quanto questi signori non hanno alcun controllo dichiarando di dedicarsi alla SALUTE UMANA.
Quindi con questa STERILIZZAZIONI, molti maschi impossibilitati a svolgere il compito per cui sono venuti al mondo:
CONTINUARE LA SPECIE

http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/Immagini/vaccinispeciale.htm

E vi continuo la lista dei mezzi usati da sempre per tale scopo:
Gli omosessuali per esempio che sono così in seguito ai vaccini, si sà che un uomo con un upmo ed una donna con un'altra donna:
NON CONTINUERANNO MAI LA SPECIE UMANA.
Con il FLUORURO DI SODIO dei dentifrici e tutto ciò che è fornito dalla farmacia per la bocca e nei chevingum, sono lì per causare problemi ed uccidere.
I forni a microonde che lavorano con le stesse radiazioni dei raggi X delle strutture ospedaliere, sono lì per causare il tumore al seno delle donne, oppure causare tumori come è successo a me e che ne sono uscito SENZA CHEMIO ma con gli "ALIMENTI ESSENZIALI" iniziando dal loro NEMICO numero uno, l'ACIDO ASCORBICO, del quale le DEMONIZZAZIONI INFINITE, che se non vi pare strano, circola nel SANGUE ANIMALE e nella LINFA VEGETALE per tutta la vita dell'individuo, eppure la cosidetta "medicina" non prevede l'esame del sangue per agire nel caso di CARENZA, che vuol dire MALATTIA e morte come era con la più terribile malattia lo SCORBUTO, della quale non si sà neppure cosa sia. E pensare che non è stata debellata, ma questi loschi individui hanno pensato bene di cambiarle il nome in TUMORE, CANCRO in modo che nessuno scopra che basta un poco di ACIDO ASCORBICO per prevenirla e curarla. NO, ma loro sono riusciti a spacciare dei VELENI come cura col fine di UCCIDERE per lo scopo unico di DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE..
Non parliamo poi dell'alluminio che è il peggiore antivita al mondo, ma che chi si reca al ristorante per ingoiare un pasto, ha come pasto anche dell'alluminio in quanto cotto nelle pentole di alluminio che di alluminio ne rilasciano in continuazione.
Vi sono po i raggi X con i  quali funzionano la maggior parte delle attrezzature usate per poter fare una diagnosi, DICONO, ma che nel contempo debilitano l'individuo, e non lo dico io, ma gli avvisi sulle porte dei locali adibiti.
Non dimentichiamo poi le CREME, ogni sorta di CREMA, qualsiasi fine abbia, dalla dichiarata protezione per il sole, che contro le rughe della età, che spalmate sulla pelle hanno il compito di entrare nel sangue attraverso i PORI (di cui nessuno ve lo ricorda mai di questi PORI, dei quali nemmeno Wikipedia vi spiega cosa sono, che invece cercando dei PORI, parla di tutt'altro che i PORI della vostra pelle) pur di indebolire le vostre DIFESE IMMUNITARIE e causarvi tumori sulla pelle con la scusa dei raggi UV del sole, che se fosse vero che sono loro a causare tumori, nessun individuo delle altre specie ANIMALI ne sarebbero esenti e le specie si sarebbe estinte da sempre. Non parliamo poi degli individui VEGETALI che al sole ci devono vivere, quando c'è, per tutta la loro vita e non ne hanno mai alcun problema.
Ed il CAFFE'?
Non dimentichiamo il CAFFE' DROGA-INSETTICITA consigliato da questi matigoldi, che con l'aiuto della PUBBLICITAì IMMONDIZIA, lo spacciano per un prodotto delle nostre TRADIZIONI. dichiarandolo una BEVANDA SALUTARE, che invece di SALUTARE non ha proprio nulla, anzi tutti noi sappiamo che se un fiore sul balcone è striminzito, mettendo nel vaso i fondi di CAFFE' la pianta rinasce, ma non è che questo fondo di CAFFE' sia un concime, proprio NO, mentre a far rinascere questo fiore è la morte di quegli animaletti che le causavano problemi, 
La differenza tra noi ed il fiore? per gli animaletti basta poca CAFFEINA per ucciderli, mentre per noi e solo questione di quantità. Ve lo spiega molto bene questo video:
"Il CAFFE' DROGA-INSETTICIDA. Questo il titolo del loro video di informazione come è fatto per il bugiardino e le scritte sulle sigarette:
"Una droga legale: il caffé (VIDEO)"
che è TUTTO UN PROGRAMMA, vero?
https://youtu.be/OTVE5iPMKLg

da questa pagina:
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/caffevideo.htm

Infatti sia questi loschi individui che i politici hanno bisogno di persone DROGATE, le quali non vedano più in là del loro naso, quindi CLIENTI e SUDDITI PERFETTI.
CLIENTI PERFETTI? certo, in quanto il vostro medico non è altro che un PROFESSIONISTA come l'avvocato, il notaio ecc., ma non è addetto ai miracoli come vuole farvi credere, ed suoi "principi attivi"
niente altro che inganni e VELENO. Non lo dico io, ma il "foglio illustrativo" (detto da noi "bugiardino" sperando che tutto ciò che è scritto sia per gli altri), allegato nelle confezioni.
Non parliamo poi dell'ultimo ritrovato nei cibi e nei medicinali come colorante. il BIOSSIDO DI TITANIO del quale la pagina recita:
"Ecco per cui è aggiunto nei farmaci e nei cibi elencati sotto questo VELENO, agisce sul SISTEMA RIPRODUTTIVO."
Dopo questo elenco di mezzi, e non sono che una parte, usati per il loro UNICO fine, non riesco proprio a capire che questa organizzazione di loschi individui riesca ad ingannare il mondo intero riuscendo ad imbottire i loro "principi attivi" fatti di VELENO i quali "principi attivi" NON HANNO MAI GUARITO alcun malato nei 100 anni circa che vengono usati, che se qualcuno è guarito è perchè le sue FORTI DIFESE IMMUNITARIE formate da CIBI NATURALI e non quelli IMMONDI delle industrie, soci di merenda di questa organizzazione, sono riuscite a neutralizzare quei VELENI messi  nella loro finta salatissima cura (che se non fosse salatissima non ingannerebbe nessuno, in quanto ci hanno insegnato che più costa, più vale e più è buona come con le creme sulla pelle e di conseguenza sui PORI), come questa CHEMIO che è VELENO PURO. Non parliamo poi della RADIOTERAPIA che non riesco a capire come sia che si possa guarire un essere vivente con dei raggi X, che dove vengono usati a larghe mani nelle strutture ospedaliere, vi sono avvisi della loro pericolosità.
Svegliatevi gente, cercate di vedere il problema dalla parte giusta, che mai come oggi è dichiarato così apertamente.
Come faccio ad essrere così pessimista e vedere tutte queste elencate cose?
Sempòicemente perchè è dal 1985 con 45 anni che NON BEVO PIU' CAFFE', in quanto dopo 13 anni di "esaurimento nervoso" curato dalla medicina con transene e valium giornalieri, durato 13 anni, smettendo di bere il CAFFE' ho smesso anche le DROGHE prescritte, mentre ora ne ho tra breve di anni ne ho 82,
La pagina recita:
"Nel suo parere del 2016 il gruppo ANS aveva raccomandato di eseguire nuovi studi per colmare le lacune nei dati sui possibili effetti sul sistema riproduttivo, dati sui quali poter impostare una dose giornaliera accettabile (DGA) della sostanza."
... agisce quindi sul sesso e questo perchè da più di un secolo si cerca di DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE.
...al che devo rilevare una parola che a me fà accapponare la pelle, AGISCE SUL:
"SISTEMA RIPRODUTTIVO"
Oh, ma allora questa parola dichiara apertamente che dato che lo scopo del SISTEMA è di DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE, ora possiamo capire il perchè nei paesi detti "CIVILI" non nascono più figli, tanto che questo è stato CAUSATO VOLONTARIAMENTE E CONSAPEVOLMENTE da chi guida la nostra vita.
Ma chissà  quanti INGANNI oltre questo, dei quali stiamo scoprendo il fine, che è SEMPRE IL MEDESIMO:
DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE, altro che "principi attivi" per curare i problemi umani.
Non parliamo poi della parte dello stessi articolo di cui il link sopra che recita:
"dati sui quali poter impostare una dose giornaliera accettabile (DGA) della sostanza.
... che indica chiaramente che NON SI VUOLE ELIMINARE questo VELENO, ma continuando ad usarlo con dosi minori.
Pare che detto questo, abbiamo capito con chi abbiamo a che fare, vero?
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/biossidodititaniovelenoso.htm

dalla pagina
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/biossidodititanioneicibi.htm

... e non solo ma con altri inganni come quello del COLESTEROLO AUTOPRODOTTO, di cui il corpo NON PUO' PRODURNE DI PIU' PER CAUSARSI DANNI, NON E' TANTO STUPIDO COME VOGLIONO FARCI CREDE.
La vitamina D3 (ORMONE) che ti intossica e tutti gli altri inganni.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/chemiocheuccide.htm

Salve a te,
Se hai amici o parenti che sono stati colpiti dal cancro,
perch� non li aiuti a documentarsi e leggere i fatti sulla chemioterapia,
cos� da starne alla larga e vivere pi� a lungo? rl

Chemioterapia: le statistiche ufficiali di guarigione e di sopravvivenza
Tratto dal capitolo 2 del libro on-line del dr. Giuseppe Nacci
"Mille Piante per guarire dal Cancro senza Chemio"- maggio 2009
Trieste, 21 aprile 2009

Qualsiasi forma di Chemioterapia causa un grave danno alle condizioni fisiche di coloro che si espongono all'azione di questi "farmaci cito-tossici" che entrano nel circolo sanguigno tramite iniezione e/o fleboclisi endovenosa (oppure per assorbimento indiretto dallo stomaco o dalla mucosa intestinale).
Questo tipo di trattamento � quindi diverso dalla Chirurgia o dalla Radio-Terapia, che concentrano invece i loro effetti su punti o aree specifici del corpo umano (terapie "mirate").

Negli ospedali si fa ricorso alla Chemioterapia quando c'� la possibilit� che le cellule tumorali possano essere presenti in altre zone dell'organismo oltre alla sede del tumore primario. Ma raramente la Chemioterapia garantisce un periodo di sopravvivenza di almeno 5 anni, indicato impropriamente come "periodo di cura".
La Chemioterapia, in genere, arresta temporaneamente l'anomala crescita cellulare, oppure pu� alleviare il dolore per qualche tempo, o allungare di poco il tempo di sopravvivenza.

Ci� vale anche nel caso di Chemioterapia a basso dosaggio somministrata per bocca: la somministrazione orale di queste pastiglie ha delle gravissime conseguenze, poich� il sistema immunitario a livello gastro-intestinale � il pi� sviluppato di tutti, dato il carico antigenico a cui l'organismo viene esposto: la superficie cutanea � infatti soltanto di 2 metri quadrati, la superficie polmonare � di 80 metri quadrati, mentre la superficie gastro-intestinale raggiunge i 300 metri quadrati.

Il sistema immunitario gastro-intestinale, essendo estremamente sviluppato, giustifica l'azione di molte vitamine date per via orale allo scopo d'indurre una immuno-stimolazione specifica o aspecifica verso particolari antigeni naturali presenti in alcune specie di piante (vedi cap.9), ma spiega anche la sua estrema vulnerabilit� alla stessa chemioterapia, poich� questa conduce ad una graduale alterazione dei tessuti della mucosa intestinale (soprattutto del colon) a causa della morte dei linfociti presenti nei linfonodi mesenterici, nelle Placche di Peyer, nella Lamina propria.

Questa alterazione determina non solo la graduale alterazione della funzionalit� del tessuto linfatico presente sulla mucosa intestinale, ma anche il graduale blocco delle strutture linfo-immunitarie poste a distanza, con loro successivo esaurimento funzionale.

Raramente si pu� parlare di" remissione": ad esempio, nel 1986, sul British Medical Journal, Kearsley prendeva in considerazione il cancro in fase avanzato del polmone, dell'intestino, della mammella, della prostata, della testa e del collo, della vescica, quello endometriale e infine quello pancreatico, dimostrando gi� allora il sostanziale fallimento di questo approccio terapeutico, essendo la Chemioterapia curativa solo nel 6% dei casi su oltre 785.000 casi studiati, e nel 13% di tutti i casi di cancri (356.250) considerati "curabili [Kearsley J.H.: Cytotoxic chemotherapy for common adult malignancies: "the emperor's new clothes" revisited, British Medical Journal, Vol. 293, 1986, pp.: 871-876 ALLEGATO 1 ].

Esistono circa 60-70 farmaci citotossici in commercio in tutto il mondo.
Alcuni di questi causano meno problemi di altri come: insonnia, spossatezza, diarrea, alopecia, stomatite, leucopenia, piastrinopenia, anemia, nausea, vomito�

Questi sono gli effetti collaterali immediati e conosciuti perch� visibilmente riscontrabili.
Ci� di cui raramente si parla sono gli effetti pi� gravi e pi� duraturi, le cui conseguenze deteriorano profondamente la vita del paziente e il decorso stesso della sua malattia, rendendo inutili persino le terapie basate sull'immuno-stimolazione dei linfociti Natural Killer, sull'attivit� apoptosica e detossificante di estratti di piante mediche.

Questi danni profondi e irreversibili, di cui raramente si discute, sono i seguenti:
1) grave riduzione, stabile e duratura, del numero di particolari tipi e sottotipi di globuli bianchi, indispensabili alla risposta immunitaria specifica contro il tumore.
2) mutazioni cellulari di tipo somatico, con comparsa di altri tumori secondari e/o metastasi
3) mutazioni cellulari di tipo germinale (testicoli oppure ovaie), con comparsa di sterilit�, aborti o di bimbi malformati in quei casi di genitore sopravvissuto alla Chemioterapia e al Cancro.
4) accelerazione della crescita del tumore, anzich� una sua riduzione, con comparsa di resistenza crociata del tumore ad altri veleni (pompa glicoproteica di membrana).

La Chemioterapia � quindi controindicata in maniera assoluta in qualsiasi forma di associazione alla Immuno-Terapia.

La Chemioterapia � infatti gravemente depletoria soprattutto nei confronti dei linfociti, di cui � stata riconosciuta la buona capacit� di identificazione e di distruzione di masse tumorali mediante Immuno-Terapia specifica anti-neoplastica.

Si pu� infatti affermare che saranno solo e soltanto le difese immunitarie del paziente stesso a risolvere la patologia neoplastica, portandolo cos� ad una completa guarigione dal Cancro.

La Chirurgia e la Radio-Terapia devono essere considerate soltanto come tecniche o metodiche d'appoggio capaci di eliminare una certa quota della massa tumorale primitiva e delle sue metastasi, fermo restando che nessuna di queste due componenti deve essere considerata causa di guarigione finale del paziente dal tumore: l'eventuale ed effettiva guarigione del paziente dal proprio tumore dipender� solo e soltanto dalla capacit� delle difese immunitarie di riconoscere e distruggere in maniera selettiva e radicale il tumore stesso.

L'Immuno-Terapia nega pertanto alla Chemioterapia qualsiasi valenza curativa e di guarigione nei confronti del tumore.
Da circa dieci anni si sta assistendo per� alla commistione di Immuno-Terapia associata con Chemioterapia: nella fattispecie, impiegando Anticorpi Monoclonali prodotti per ingegneria genetica dalle Multinazionali Chemio-farmaceutiche in associazione con Chemioterapia�con risultati superiori alla semplice Chemioterapia. Ma va ribadito che Anticorpi Monoclonali usati da soli in tumori diffusi, senza Chemioterapia, ottengono in genere risultati superiori.

Ad esempio, nel 1999 venne addirittura dimostrato che Anticorpi Monoclonali (anti HM1.24), usati senza Chemioterapia, in animali affetti da Mieloma Multiplo, determinavano l'attivazione di una efficace risposta immunitaria globale contro il Mieloma Multiplo stesso (Maasaki, Blood, vol.93, No.11, June 1, 1999, pp. 3922-3930), e capaci di indurre, in animale, risposta immunitaria cito-tossica mediata da linfociti, con regressione completa di malattia, anche se presa in stato avanzato.

Si pu� pertanto affermare che � stato gi� dimostrato in letteratura medica il fallimento sostanziale della Chemioterapia per quasi tutte le forme tumorali: la Chemioterapia riduce la massa tumorale, sia pure al gravissimo prezzo di arrecare danni estesi a tutti gli organi e ai tessuti del paziente, determinando:
1) insufficienza midollare (con la conseguenza di infezioni e di caduta di difesa immunitaria contro il tumore stesso),
2) insufficienza epatica e renale,
3) possibile evoluzione in fibrosi polmonare con insufficienza respiratoria,
4) danni cardiaci e ai vasi ematici,
5) leucemie e cancri secondari in percentuale variabile.

In ogni caso, la ripresa neoplastica avviene quasi sempre, spesso caratterizzata da resistenza crociata delle cellule tumorali ad altri farmaci chemio-terapici, in cicli di Chemioterapia successiva di seconda o terza linea, fino ad essere definita alla fine, in termini del tutto inappropriati, "Chemioterapia di salvataggio": in realt� una Chemioterapia finale e distruttiva, eseguita con farmaci chemioterapici di vario tipo, che non riescono mai a salvare il paziente, n� tanto meno a condurlo a guarigione effettiva�."

Nel 1975, il prof. Hardin Jones, dell'Universit� della California, dimostra per la prima volta, in uno studio su ampia scala durato 23 anni, che per gli ammalati di Cancro che si sono rifiutati di sottoporsi a Chirurgia, Radio-Terapia, e Chemioterapia, (comunque con alimentazione libera, senza diete particolari), la sopravvivenza media � di 3-4 volte pi� alta, rispetto a quelli che si sono sottoposti a trattamenti medici standard come Chirurgia, Radio-Terapia e Chemioterapia [Walter Last, "The Ecologist, vol. 28, No. 2, marzo/aprile 1998].

Tale constatazione � stata confermata, da allora, pi� volte nella letteratura medica, ad esempio per cancro della mammella dove la sopravvivenza media � di 12 anni e mezzo [The natural history of breast carcinoma in the elderly: implications for screening and treatment, Cancer 2004; 100(9), pp.:1807-1813, http://www.mednat.org/cancro/MORGAN_%20cancer_no_chemio.pdf ], mentre quelli che si sono sottoposti a trattamenti medici standard (Chirurgia, Radio-Terapia e Chemioterapia), sono morti in media entro 3 anni.

Ancora, nel 1990, il prof. Ulrich Abel, dell''Universit� di Heidelberg affermava:"�sebbene i farmaci chemioterapici portino ad una "risposta", cio� ad una diminuzione di massa del tumore, questa riduzione non produce un prolungamento della sopravvivenza del paziente; anzi, il cancro ritorna pi� aggressivo di prima, poich� la Chemio favorisce la crescita di ceppi tumorali resistenti. Inoltre la Chemio danneggia gravemente le difese dell'organismo, tra cui il sistema immunitario, spesso i reni e il fegato�.".
Secondo i dati presentati dal dott. Abel, i pazienti trattati con Chemioterapia hanno risultati significativamente minori, in termini di sopravvivenza, rispetto a pazienti trattati con la medicina convenzionale, raggruppati e confrontati per tipo e stadio di tumore.

Abel afferma: "�Un'analisi bilanciata e imparziale della letteratura medica mostra un indice di successi terapeutici quasi nullo nei trattamenti impiegati convenzionalmente per la cura delle forme avanzate dei tumori solidi"�[Chemothrapy of advanced epithelial cancer: a critical survey. HippokratesVerlag, Stuttgart, 1990; Healing Journal, No.1-2, Vol.7, 1990];
[U. Abel, Lancet, 10 agosto 1991]. www.macrolibrarsi.it/libro.php?lid=3231

Nel 1991, l'oncologo Albert Braverman scrive: "�nessun tipo di tumore solido che era considerato incurabile nel 1975 � curabile oggi. Molti oncologi raccomandano la Chemioterapia per praticamente qualsiasi forma di tumore, con aspettative che il sistematico fallimento non scoraggia�" [A. Braverman: Medical Oncology in the 90s, Lancet, 1991, vol. 337, pp. 901].

Nel 1996, cos� scriveva Edward G. Griffin su "World Without Cancer, dell'American Media Publication: "�.i nostri protocolli chemio pi� efficaci sono in realt� gravidi di rischi, di effetti collaterali e di problemi. Dopo che tutti i pazienti che abbiamo curato ne hanno pagato le conseguenze, solo un'esigua percentuale di essi viene ricompensata da un effimero periodo di regressione tumorale, generalmente parziale�".

Quando la Chemioterapia � utile

La Chemioterapia � utile soltanto nel 1,5% (uno virgola cinque per cento) dei casi secondo una commissione OMS del 1980.
Secondo una rassegna di 1.500 pubblicazioni scientifiche effettuate dal prof. Jones dell'Universit� della California, tale percentuale di successo sale al 2%.

Molto pi� ottimista l'Istituto Gerson, che giunge a stimare una percentuale di successo (sopravvissuti a cinque anni dalla diagnosi) addirittura del 15%, con un fallimento sostanziale per� dell'85% dei casi, fallimento che sale al 93% nel caso dei tumori dell'intestino, al 97% nel caso di tumore al fegato, al 99% di fallimento se tumore al pancreas (749, 750, 1360-1364) .

Ma secondo un recente studio australiano pubblicato nel 2004 [Morgan G.: The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies, Clinical Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560], che ha analizzato tutti gli studi clinici condotti in Australia e in America (USA), per ben 14 anni, cio� dal gennaio 1990 al gennaio 2004, � risultato invece che la Chemioterapia � efficace solo nel 2% dei casi.
Questi risultati, usciti dallo spoglio di un campione immenso e pi� che rappresentativo di circa 227.800 casi di tumore, sono a dir poco catastrofici. www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF

Validit� dubbia delle statistiche ufficiali

Le statistiche ufficiali di riuscita del successo terapeutico delle terapie standard attuali non hanno alcun fondamento:

Moss R.: "Questioning chemotherapy: a critique of the use of toxic drugs in the treatment of cancer", Equinox press, 1995, ISBN 188192525x
Anderson J.R.: Analysis and interpretation of the comparison of survival by treatment outcome variable in cancer clinical tirals, in: Cancer Treatment Rep., vol. 69, pp.: 1139-1144, 1985
Becker N.: Time trends in cancer mortality in the Federal Republic of Germany: progress against cancer?, in : Int. J. Cancer, vol. 43, pp.: 245-249, 1989
Berlin J.A.: An assessment of publication bias using a sample of published clinical trials, in: J.AM.Statistic Assoc., vol. 84, pp.: 381-392, 1989
Cohen M.H.: Prognostic factors may account for the increase survival of advanced ovarian cancer patients receiving high dose intensity chemotherapy, Abstract No. 614, in: Proc. Am. Soc. Clin. Oncol. Vol. 9, pag. 158, 1990
J.E.: Interpreting cancer survival rates, in : Science, vol. 195, pp.: 847-851, 1977
Hankey B.F.: Black/white differences in bladder cancer patient survival, in: J. Chron Dis., vol. 40, pp.: 65-73
Hughes M.D.: Stopping rules and estimation problems in clinical trials, in : Statist. In Med., vol. 7, pp.: 1231-1242.

Nel 1985, il prof. John Cairns dell'universit� di Havard pubblica una critica devastante su Scientific American: "�a parte rari tipi di leucemia, non � possibile rilevare alcun significativo cambiamento dell'incidenza di morti per cancro a seguito dell'uso su ampia scala della Chemioterapia. Non ci sono evidenze scientifiche che la Chemioterapia possa curare i vari tipi di cancro che oggi affliggono la societ��".

Nel 1987, 42 parlamentari del Congresso USA chiedono che si faccia chiarezza sulle terapie alternative che potrebbero essere usate per la cura del Cancro.
Tra le altre cose, viene fatto notare che neanche la Chirurgia � approvata come trattamento per il Cancro, poich� neanche uno studio con il tradizionale gruppo di controllo � stato mai effettuato per valutarne i risultati a lungo termine.
Neanche la Chemioterapia � approvata: � solo in fase sperimentale da ormai 50 anni.

In sostanza:
Buona "Incidenza di Risposta" vuol dire solo che il tumore si � soltanto ridotto di volume, ma non vuol dire che � stato debellato.
"Risposta": vuol dire: diminuzione del volume della massa tumorale nota.
"Incidenza di Risposta": percentuale di pazienti in cui si osserva, nei mesi successivi alla Chemioterapia, una diminuzione della massa tumorale nota.
"Durata di Risposta": vuol dire quanto tempo dura tale riduzione di massa tumorale.
"Risposta Completa" massa tumorale non pi� rilevabile alle indagini diagnostiche.
"Risposta Parziale": riduzione della massa tumorale del 50%

Gli studi ECRI (Emergency Care Research Institute) affermano che l'"Incidenza di Risposta", cio� la riduzione di massa tumorale a seguito della Chemioterapia, non si correla affatto con il "Prolungamento della sopravvivenza della vita del paziente".
"Remissione" non significa affatto "sopravvivere pi� a lungo".

La letteratura medica inerente alla Chemioterapia non usa mai termini quali:
"guarigione" e "qualit� della vita".
Viceversa, nella letteratura medica su Chemioterapia Intensiva e Trapianto di Midollo Osseo per casi di cancro con metastasi, le statistiche pubblicate fanno spesso apparire i risultati come migliori di quanto lo siano in realt�.

Ad esempio, vengono esclusi dalle statistiche quei pazienti che muoiono a causa delle infezioni subentrate subito dopo il trapianto di midollo osseo, non attecchito, con fallimento quindi del trapianto.
Questi pazienti vengono definiti dai ricercatori con il termine di "decessi prematuri".

Ad esempio, l'incidenza di decessi prematuri nelle donne con metastasi alla mammella � stata riportata in 31 studi pubblicati dal 1984 al 1994. La media era del 10% negli studi fatti dal 1992 al 1994. Viceversa sale al 17% considerando solo gli studi del 1994.
In altri casi, i pazienti morti per un'infezione non risultano morti per il cancro, e compaiono invece nel numero dei pazienti "guariti".

Costo economico della Chemioterapia

Si ritiene che la Chemioterapia costi allo Stato italiano DIVERSI miliardi di Euro l'anno.

STATISTICHE UFFICIALI

Analizziamo adesso i tempi di sopravvivenza, dopo Chemioterapia, di vari tipi di tumori maligni (Astrocitomi di quarto grado, Cancri del Capo e del Collo, Cancro del Polmone a grandi e piccole cellule, Cancro della Mammella, Cancro dello Stomaco, Cancro del Pancreas, Cancro del Rene, Cancro della Prostata, Cancro dell'Ovaio, Cancro dell'Utero, Cancro del Colon-Retto, Leucemie mieloidi e linfatiche, acute e croniche, Mieloma Multiplo, Linfoma di Hodgkin/NON Hodgkin :

Tumori al cervello

La percentuale di sopravvivenza a 5 anni, dopo Chemioterapia, nel caso di astrocitomi di quarto grado (glioblastoma multiforme) � appena del 4-5%. [McLendon R: Cancer, 98 (8), pp.: 1745-1748, 2003 ALLEGATO 2 ]. In 30 anni, dice l'articolo scientifico, tale valore non � migliorato di un solo punto.

Carcinomi della regione testa/collo

Molti lavori dimostrano che la Chemioterapia post-operatoria non apporta alcun prolungamento della vita rispetto ai pazienti non trattati con Chemioterapia, comunque con alimentazione libera, senza diete particolari
[Stell P.M.: Br. J. Cancer, vol. 61, pp. 779-787, 1990 ALLEGATO 3] ;
[Chalmers T. in: De Vita: "Cancro, principi e pratica dell'oncologia", Lippincott and Co, Philadelphia , 4.a edizione, pp 235-241, 1993].

Altri lavori dimostrano, su un totale di 23 studi su Chemioterapia pre-operatoria e Chemioterapia post-operatoria, che non c'� alcuna differenza fra gruppi trattati e quelli non trattati (comunque con alimentazione libera, senza diete particolari).
[Tannock I.F.: J.Clin. Oncol., Vol. 6, pp.1337-1387, 1984];
[Clark J.R.: Seminars in Oncology, vol. 15, Suppl. 3, pp. 35-44, 1988];
[Dodion P.: Raven Press, New York, pp. 525-547, 1986];
[Choski A.J.: Seminars in Oncology, vol. 15, Suppl. 3, pp. 45-49, 1998];
[Schantz S.P. : in : De Vita V. "Cancro, principi e pratica dell'oncologia", Lippincott and Co, Philadelphia, 4 a. edizione, pp. 574-630, 1993];
[Jacobs C.: J. Clin. Oncol., vol. 8 pp. 838-847, 1990 ALLEGATO 4].

Infine, secondo un recente lavoro del 2004, che ha preso in considerazione oltre 7.500 pazienti, soltanto il 2,5% di loro erano ancora vivi dopo 5 anni dall'inizio della Chemio (Morgan G.: The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies, Clinical Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560 www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF )

Carcinoma del polmone a cellule non piccole

Per il carcinoma del polmone a cellule non piccole in stadio avanzato non esistono indicazioni di un evidente influsso sulla prognosi esercitato dalla sola Chemioterapia [Abel U.: Biomed and Pharmacother, vol. 46, 1992, aggiorn. 1995, pp. 439-452]. www.macrolibrarsi.it/libro.php?lid=3231

Nel caso del carcinoma bronchiale a cellule non piccole, vengono evidenziati in alcuni studi miglioramenti della sopravvivenza non significativi statisticamente, che sono cos� limitati che non giustificano l'impiego di terapie tossiche come da Chemio.
Ad esempio, non si evidenzia alcun vantaggio significativo tra Chemioterapia precoce aggressiva e Chemioterapia ritardata, essendole mediane di sopravvivenza di appena 193 giorni contro 175 giorni. [Lad T.E.: Immediate versus postponed combination chemotherapy (CAMP) for unresectable Non-Small Cell Lung Cancer: a randomized trial, Cancer Treatment Reports, Vol. 65, No.11-12, 1981 ALLEGATO 5].

Queste valutazioni sono condivise anche dagli autori di numerosi altri lavori:
[Bakowski M.T.: Cancer Treatments Reviews, vol.10, pp. 159-172, 1983, ALLEGATO 6];
[Mitrou P.S.: Atemw.-Lungenkrhk., vol. 12, pp. 544-549, 1986];
[Rankin E.M.: Slevin and Staquet, Studi randomizzati del cancro: un inventario critico per locazioni, Raven Press, New York, pp. 447-492, 1986];
[Liu R.J.: Seminars in Oncol., vol. 20, pp. 296-301, 1993];
[Hansen: J.Clin. Oncol., vol. 5, pp. 1711-1712, 1987];
[Browen M.: in: Rosenthal S.: "Supporto medico del paziente con cancro", W.B. Saunders Co, Philadelphia, pp. 200-215, 1987].

Anche in tempi recenti, le percentuali di sopravvivenza non cambiano: in un lavoro giapponese del 2002, su 41 pazienti, sottoposti a Chemioterapia con impiego di Radio-Terapia, la sopravvivenza a 3 anni � di 24% e a 5 anni � del 10% [Ikuo Semine: Phase II study of twice-daily high-dose thoracic radiotherapy alternating with Cisplatin and Vindesine for unresectable stage III Non-Small-Cell Lung Cancer : Japan Clinical Oncology Group Study 9306, Journal of Clinical Oncology, Vol. 20, No.3, 2002, pp.: 797-803].

In un altro lavoro successivo, sempre giapponese, del 2004, su 70 pazienti indagati, sottoposti a Chemioterapia e a Radio-Terapia, una Completa Risposta si evidenzi� solo in 2 pazienti, con una percentuale di sopravvivenza, per tutti i pazienti, a 2 anni del 33% [Yukito Ichinose: Uracil/Tegafur plus Cisplatin with concurrent Radioterapy for locally advanced Non-Small-Cell Lung Cancer: a Multi-institutional Phase II Trial, Clinical Cancer Research, Vol. 10, 2004, pp.: 4369-4373].

In un lavoro olandese, del 2004, su 57 pazienti sottoposti a Chemioterapia da sola, senza Radio-Terapia, i risultati finali non cambiano: il 50% dei pazienti era ancora vivo dopo 4 mesi circa; la percentuale di sopravvissuti dopo un anno era per� gi� scesa al 32% e nel dicembre del 2002, dopo 2 anni e mezzo dall'inizio della terapia, erano gi� tutti morti
[F.M. Wachters: Phase II Study of docetaxel and carboplatin as second-line treatment in NSCLC, Lung Cancer, 2004, Vol. 45, pp.255-262 ]

Carcinoma bronchiale a piccole cellule

George e altri, nel 1986 scrivevano:"�con solo modeste percentuali di remissione, incapacit� a lungo termine di azione palliativa (contenimento dei sintomi di malattia), ed un modestissimo numero di sopravvissuti a 2-3 anni di distanza anche tra i pazienti presi negli stadi iniziali di malattia, nessun trattamento con Chemio pu� essere considerato standard per il carcinoma del polmone a piccole cellule [George TK, in : Cancer, vol. 58, pp. 1193-1198, 1986, ALLEGATO 7].

Nel decennio successivo, Klastersky (1995) fece un riassunto dei pi� importanti studi che erano stati eseguiti:"�recentemente, sono stati tentati numerosi diversi regimi chemioterapici, nella speranza di migliorare i risultati aumentando l'intensit� della dose. Tutti questi sforzi, dal pi� estremo (Chemioterapia con trapianto di midollo osseo) al pi� semplice (raddoppiamento delle dosi), sono falliti. Nessun risultato significativo � stato ottenuto per aumento delle dosi chemioterapiche nel trattamento del carcinoma del polmone a piccole cellule, n� per combinazione di singoli agenti�" [Klastersky J., in Seminars in Oncology, vol. 22, Suppl. 2, pp. 11-12, 1995].

Kokron (1982) osservava: �"nel gruppo di controllo non trattato con Chemioterapia (comunque con alimentazione libera, senza diete particolari, n.d.t.), evidenti vantaggi erano relativi alla qualit� della vita a seguito dell'assenza degli effetti collaterali dei chemioterapici e della pi� breve durata della fase terminale della malattia�" [Kokron O., in : Onkologie , vol. 5, pp. 56-59, 1982].

Secondo un recente lavoro del 2004, che ha preso in considerazione circa 28.000 pazienti, (sia cancro a piccole cellule che cancro non a piccole cellule), solo il 2% di loro era ancora vivo dopo 5 anni dall'inizio della Chemio (Morgan G.: The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies, Clinical Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560 www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF ).

Cancro della mammella

La letteratura medica � piena di lavori che dimostrano la sostanziale inutilit� della Chemioterapia nella cura del carcinoma mammario
[Chlebowski R.T.: A decade of breast cancer clinical investigation: results as reported in the program/proceedings of the American Society of Clinical Oncology, Journal of Clinical Oncology, Vol. 12, No.9, 1994, pp.: 1789-1795 ALLEGATO 8];

[A prospective randomized trial comparing Epirubicin monochemotherapy to two Fluorouracil, Cyclophosphamide, and Epirubicin regimens differing in Epirubicin dose in advanced breast cancer patients, Journal of Clinical Oncology, vol.9, No.2, 1991, pp.: 305-312 ALLEGATO 9];

[Hoogstraten B.: Combination chemotherapy and adriamycin in patients with advanced breast cancer, a Southwest Oncology Group Study, Cancer, 38, pp.. 13-20, 1976 ALLEGATO 10];

[Petru E.: No relevant influence on overall survival time in patients with metastatic breast cancer undergoing combination chemotherapy, J.Cancer Res.Clin.Oncol., 1988, No: 114, pp.: 183-185 ALLEGATO 11];

[Romero A: Vinorelbine as first-line Chemotherapy for metastatic breast Carcinoma, Journal of Clinical Oncology, Vol. 12, No.2, 1994, pp.:336-341];

[Walters R.S.: Arandomized trial of two dosage schedules of mitomycin C in advanced breast carcinoma, Cancer,1992, Vol. 69, No.2, pp.:476-481 ALLEGATO 12].

A fronte di tutto ci�, studi multicentrici di sperimentazioni cliniche su donne affette da cancro al seno, pubblicati nel 2003-2004, in merito agli esiti di combinazioni varie di Chemio-Terapie, riportano esiti totalmente inconcludenti: ad esempio con tempo libero di malattia di circa 5 mesi, e mediana di sopravvivenza di 15 mesi
[Fumoleau P.: Multicentre, phase II study evaluating capecitabine monotherapy in patients with anthracycline and taxane-pretreated metastatic breast cancer, Eur. J.Cancer, 2004; 40(4), pp:536-542 ALLEGATO 13],

oppure, nella cosiddetta "chemio di salvataggio", con mediane di sopravvivenza libera di soli 8 mesi, con tempo medio di risposta di 4 mesi, e una progressione di malattia entro 5 mesi
[Full dose paclitaxel plus vinorelbine as salvage chemotherapy anthracycline-resistant advanced breast cancer: a phase II study, J.Chemother. 2003,15(6),pp.:607-612],

oppure, con tempi di sopravvivenza libera da progressione di malattia di 3 anni con mediana di sopravvivenza di circa 1 anno
[Humphreys: Phase II study of docetaxel in combination with epirubicin an protracted venous infusion 5-fluorouracil (ETF) in patients with recurrent or metastatic breast cancer. A Yorkshire breast cancer research group study, Br.J.Cancer, 2004, 90(11),pp.:2131-2134, ALLEGATO 14],

oppure con mediana di sopravvivenza di 2 anni [Capecitabine plus paclitaxel as front-line combination therapy for metastatic breast cancer: a multicenter phase II study, J.Clin.Oncol.2004,22(12),pp: 2321-2327],
oppure con sopravvivenza libera da progressione di malattia di 8-10 mesi, con mediana di sopravvivenza di 18-19 mesi
[Phase III study of intravenous vinorelbine in combination with epirubicin versus epirubicin alone in patients with advanced breast cancer: a Scandinavian Breast Group Trial, J.Clin.Oncol.2004, 22(12),pp.:2313-2320].

Infine, l'impiego "compassionevole" della Chemioterapia somministrata per bocca: "�An open-label, non randomized, compassionate-use study was carried�"[Oral capecitabine in anthracycline and taxane-pretreated advanced/metastatic breast cancer, Acta Oncol.,2004,43(2), pp.:186-189].

Secondo il dott. Ulich Abel, non vi � nessuna evidenza diretta che la Chemioterapia prolunghi la sopravvivenza; ci� � particolarmente degno di nota, poich� tutte le donne affette da tumore al seno vengono sottoposte a Chemio sia prima che dopo il trattamento chirurgico [Chemotherapy of advanced epithelian cancer, Healing Journal, No.1-2, Vol. 7, 1990, Gerson Institute. www.macrolibrarsi.it/libro.php?lid=3231 ]

Il dott. Nelson Erlick, direttore dell'ECRI (Emergency Care Research Institute), effettu� nel marzo 1996 un'approfondita analisi degli studi pubblicati dalla letteratura medica sul cancro della mammella fino all'anno 1994. Furono studiati 1.500 lavori scientifici.

Basandosi su tutti i dati disponibili, risult� che:
1). Nella fase iniziale della Chemioterapia c'� una "Incidenza di Risposta" pi� elevata con Chemioterapia Intensiva e Trapianto di Midollo Osseo che con la Chemioterapia standard. Cio�: la massa del tumore diminuisce ("Incidenza di Risposta"). Per� la "Risposta" non dura a lungo e il cancro ricomincia successivamente a progredire.

2) La Chemioterapia standard offre alle pazienti con metastasi del cancro alla mammella un "Tempo di Risposta" pi� lungo (cio� il numero di mesi nel quale la diminuzione della massa tumorale dura pi� a lungo), e inoltre pi� pazienti sopravvivono per un anno rispetto a quelli trattati con Chemioterapia Intensiva e Trapianto di Midollo Osseo.

3) La ricerca scientifica su Chemioterapia Intensiva e Trapianto di Midollo Osseo non ha ancora identificato alcun sotto-gruppo della popolazione in cui tale trattamento pu� garantire un periodo di non-progressione del cancro che sia maggiore di quello dei gruppi di controllo.

Fino ad ora, la letteratura medica non ha mai affermato che la Chemioterapia Intensiva e Trapianto di Midollo Osseo possa comportare la guarigione da cancro della mammella.
La Chemioterapia Intensiva e Trapianto di Midollo Osseo comporta per� un guadagno di circa 150-200 mila Euro-dollari per ogni trapianto di midollo osseo.

Senza considerare per� l'elevata percentuale di decessi nei mesi successi al trapianto di midollo osseo, a causa di infezioni mortali da germi, sopravvenute nelle pazienti prive, in quel momento, di difese immunitarie adeguate, causa la pesante Chemioterapia effettuata e la mancanza di midollo osseo attivo, poich� non ancora attecchito, nonostante il trapianto effettuato nelle settimane precedenti.

Su questo fatto, � importante far rilevare che sul Wall Street Journal del 17 novembre 1994, in un articolo di copertina che descriveva la pressione politica esercitata sulle compagnie assicurative, affinch� pagassero per i trapianti di midollo osseo in caso di tumore al seno di stadio avanzato, gli esperti fornivano anche qui rapporti totalmente negativi su questo tipo di approccio.

Sempre a proposito invece di tumori della mammella in fase iniziale, Phillip Day, nel suo celebre libro "Cancro: se vuoi la vita prepara la verit�", alle pagine 20 e 21 riporta l'incredibile testimonianza del Dott. Irwin Bross del Roswell Memorial Park Institute di New York, testimonianza che si riporta per intero:
"�Se si � una donna, alla quale � stato diagnosticato un tumore al seno in fase iniziale (cio� senza evidenza di metastasi), c'� un semplice dato scientifico che bisognerebbe conoscere. Quando un patologo diagnostica una lesione del tipo "tumore al seno in stadio iniziale", pi� della met� delle volte il patologo sta commettendo un errore, ossia non si tratta realmente di tumore al seno. Quello che la maggioranza delle donne ha realmente, � un tumore che, visto al microscopio illuminato, somiglia al cancro per il patologo.

Esistono possibilit� che tale tumore non abbia la capacit� di metastatizzare�cosa che caratterizza il cancro vero e proprio. Il primo trial clinico controllato al mondo, riguardante le terapie coadiuvanti per il tumore al seno, fu condotto nel mio dipartimento. Il dott. Lesile Blumenson ed io facemmo una sorprendente scoperta: pi� della met� delle pazienti avevano un tumore, ma essi, all'apparenza, si presentavano piuttosto come lesioni benigne. La nostra scoperta non risult� popolare tra i medici professionisti.

Essi non avrebbero potuto mai sopportare di ammettere la verit� scientifica perch�, a quel tempo, la terapia consisteva nella mastectomia radicale. Ammettere la verit� avrebbe potuto condurre le donne, che avevano perso una mammella a causa di una diagnosi scorretta, ad intraprendere azioni legali per imperizia. I medici del National Cancer Institute, furiosi, ci allontanarono dalla ricerca. Probabilmente riuscirono ad insabbiare le nostre scoperte e a bloccare nuove pubblicazioni.

Il tumore al seno e il cancro della prostata sono statisticamente gemelli: quando le funzioni dei due organi sessuali interessati diminuiscono, le cellule spesso divengono anormali e appaiono come cellule tumorali. Il Journal of the American Medical Association ha riferito di valori di sopravvivenza sorprendentemente alti in cancri della prostata non trattati, il che dimostra che 7 tumori su 8 NON erano cancri.
Non c'� quindi motivo per le donne di entrare in panico nel momento in cui sentono pronunciare la parola "cancro". E' il panico invece a renderle facili vittime�."

Infine, secondo un recente lavoro del 2004 (1340), che ha preso in considerazione oltre 42.000 pazienti, soltanto l'1,5% di loro erano ancora vive dopo 5 anni dall'inizio della Chemio (Morgan G.: The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies, Clinical Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560 www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF ).

Carcinoma dello stomaco

Kingston valut� l'efficacia dei chemioterapici rispetto a placebo (comunque con alimentazione libera, senza diete particolari), in pazienti con carcinoma gastrico inoperabile. Il gruppo di 95 pazienti sottoposti a Chemioterapia dimostr� di avere un tempo di sopravvivenza medio del tutto sovrapponibile a quello dei pazienti trattati con placebo [Kingston R.D.: Clinical Oncology, vol. 4, pp. 55-69, 1978].

L'unanime valutazione di molti altri autori � che la letteratura medica non evidenzia alcun prolungamento della vita attraverso la Chemioterapia, nel caso dei carcinomi dello stomaco:
[Moertel CG.: Cancer, vol. 36, pp. 675-682, 1975];
[Queiber W.: Onkologie, vol. 9, pp. 319-331, 1986];
[Hockey M.S.: Slevin and Staquet, Raven Press, New York, pp. 221-240, 1986];
[Mc Donald: Seminars in Oncology, vol. 15, Suppl. 3, pp. 42-49, 1988]

Dodici studi randomizzati, che hanno confrontato la Chemioterapia post-operatoria con pazienti di controllo (comunque con alimentazione libera, senza diete particolari), hanno dimostrato la sovrapposizione dei tempi di sopravvivenza :
[Alexander H.L. .in:DeVita: Cancro, principi e pratica dell'oncologia, Lippincott and Co., Philadelphia, 1993, 4.a ediz.];
[Kelsen D.: Seminars in Oncol., vol. 18, pp. 543-559, 1991];
[Hermans J.: J.Clin.Oncol. Vol. 11, pp. 1441-1447, 1993, ALLEGATO 15];
[Hallissey M.T.: The Lancet, vol. 343, pp. 1309-1312, 1994].

Negli ultimi 10 anni le cose non sono migliorate. Ad esempio, considerando un recente lavoro giapponese, del 2004, in cui sono stati presi in considerazione circa 500 pazienti, dal 1985 al 1997, la sopravvivenza fu dell'8% a 2 anni dall'inizio della terapia, e di appena il 2% a 5 anni dall'inizio della Chemio.
[Yoshida M.: Long-term survival and prognostic factors in patients with metastatic gastric cancers treated with chemotherapy in the Japan Clinical Oncology Group study, Jpn J. Clin. Oncol. 2004, 34, pp.: 654-9, FREE full text article at : jjco.oupjournals.org ].

In altri lavori recenti, le Risposte Complete riguardano sempre e comunque pochissimi casi; ad esempio, in un lavoro americano del 2005, in cui si prendono in considerazione 43 pazienti con cancro dello stomaco e dell'esofago, viene documentata una sola Risposta Completa e 5 Risposte Parziali, con sopravvivenza al 50% dopo circa 6 mesi, al 20% dopo 15 mesi, al 12% dopo 2 anni� [Enzinger PC. : A phase II trial of irinotecan in patients with previously untreated advanced esophageal and gastric adenocarcinoma, Dig. Dis. Sci. 2005, 50, pp.: 2218-2223].

In un altro lavoro del 2006, italiano, su 52 pazienti trattati, la met� era ancora viva dopo un anno dall'inizio della terapia, ma si erano registrati 3 soli casi di Risposta Completa e 15 casi di Risposta Parziale. Siamo in attesa di conoscere la percentuale di sopravvissuti a 2 e 5 anni
[Felici A.: Bi-weekly chemotherapy with cisplatin, epirubicin, folinic acid and 5-fluiorouracil continuous infusion plus g-csf in advanced gastric cancer: a multicentric phase II study, Cancer Chemother. Pharmacol., 2006, 57, pp.: 59-64].

Un altro lavoro, coreano, su 30 pazienti sottoposti a Chemio, si � avuta una sola Risposta Completa e 13 Risposte Parziali, con una mediana di sopravvivenza per tutti i pazienti di 11 mesi.
[Lee SH: Combination chemotherapy with epirubicin, docetaxel and cisplatin (EDP) in metastatic or recurrent, unresectable gastric cancer, Br. J. Cancer, 2004, 91, pp.: 18-22].

Sempre in un altro lavoro coreano, del 2005, 43 pazienti furono sottoposti a chemioterapia dal gennaio 2002 a novembre 2002: anche qui la lenta discesa della curva dei sopravvissuti � sovrapponibile a molti altri lavori: 40% circa di sopravvissuti a 9 mesi dall'inizio della terapia, 20% circa di sopravvissuti a 14 mesi dall'inizio della terapia, lieve stabilizzazione del numero di sopravvissuti a 20 mesi circa dall'inizio della terapia, con circa il 18% di sopravvissuti, successiva discesa a meno del 5% dei pazienti ancora vivi dopo 2 anni e mezzo dall'inizio della terapia
[Do-Youn: Docetaxel + 5-Fluorouracil + Cisplatin 3 day combination chemotherapy as a first-line treatment in patients with unresectable Gastric Cancer, Japanes Journal Clin. Oncol., 2005, 35, pp.: 380-385] .

In un altro lavoro, svizzero, del 2004, su 52 pazienti si ebbe una sola Risposta Completa con il 50% dei pazienti ancora vivi dopo 9 mesi, il 24% circa dopo 18 mesi, il 20% dopo 20 mesi, il 18% circa dopo 24-30 mesi, assestandosi intorno al 10% dopo 2 anni. Non riportate, da pubblicazioni successive dello stesso autore, le percentuali di sopravvivenza attuali, a 4 anni [Roth AD: 5-Fluorouracil as protracted continuous intravenous infusion can be added to full-dose docetaxel (Taxotere)-cisplatin in advanced gastric carcinoma: a phase I-II trial, Ann. Oncol. 2004, 15, pp.: 759-764, FREE full text article at : annonc.oupjournals.org].

In un altro lavoro coreano del 2002, su 35 pazienti sottoposti a Chemioterapia, dal 1999 al 2001, si ebbe una sola Risposta Completa e ben 19 Risposte Parziali; ma la percentuale di sopravvissuti ancora vivi dopo dieci mesi era gi� sceso del 50%, calando poi al 20% dopo 18 mesi. Non riportate, da pubblicazioni successive, le percentuali di sopravvivenza a 5 anni
[Eun Kyung Cho: Epirubicin, Cisplatin, and Protracted venous infusion of 5-Fluorouracil for advanced gastric carcinoma, Journal Korean Med. Sci., 2002, 17, pp.. 348-52].

Infine, secondo un recente lavoro del 2004, che ha preso in considerazione circa 5.000 pazienti con cancro allo stomaco, soltanto lo 0,7% di loro erano ancora vivi dopo 5 anni dall'inizio della Chemio. Viceversa, sempre nello stesso lavoro, su 2.500 pazienti con cancro dell'esofago, circa il 5% di loro erano ancora vivi dopo 5 anni dall'inizio della Chemio (Morgan G.: The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies, Clinical Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560 www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF ).

Conclusione

Paul Wintre mostra una visione pi� cruda dei fatti e spiega cos� la dinamica del sistema: "E' improbabile che qualche medico interrompa consapevolmente una terapia oncologica per proteggere i suoi affari o la sua carriera. Ma ogni medico ha le sue idee in merito al miglior trattamento, sulla base di quanto ha appreso.

Tuttavia, le Multinazionali Chemio-farmaceutiche hanno un'influenza estremamente marcata su quanto viene insegnato ai medici. I medici hanno troppo da fare per approfondire le statistiche sui trattamenti del cancro, e danno per scontato che ci� che viene loro insegnato all'Universit�, o ci� che viene dimostrato nelle pagine delle riviste di aggiornamento, sia il miglior trattamento possibile, poich� scientificamente dimostrato.

N� possono permettersi il sospetto che tali trattamenti rappresentino la cosa migliore solo per le Multinazionali Chemio-farmaceutiche, che esercitano la loro influenza sulle "istituzioni culturali mediche di livello elevato", a loro appartenenti �"
(Winter, Paul: the cancell Home page, http://www.best.com/handpen/Cancell/cancell.htm ).

Cos�, sostenendo la tesi che la Chemioterapia NON � curativa e che realmente ha scarsa efficacia sulle forme pi� diffuse di cancro, il dott. Martin F. Shapiro affermava sul Los Angeles Times, il 9 gennaio 1991: "�mentre alcuni oncologi informano i loro pazienti sulla mancanza di prove che la terapia abbia efficacia, altri potrebbero essere stati sviati da documenti scientifici che esprimono ottimismo senza garanzie sulla Chemioterapia.

Altri ancora sono sensibili agli incentivi economici. I medici possono guadagnare molto pi� denaro portando avanti pratiche di Chemioterapia di quanto possano apportando sollievo e conforto a pazienti in fin di vita e alle loro famiglie�".

E il dott. Samuel Epstein, il 4 febbraio 1992, dichiara: "�esprimiamo la preoccupazione che il sistema generosamente finanziato per la lotta contro il cancro, il National Cancer Institute (NCI), l'American Cancer Society (ACS) e circa altri venti centri per il trattamento del cancro, abbiano sviato e confuso il pubblico e il Congresso (degli Stati Uniti) attraverso ripetute dichiarazioni in base alle quali si starebbe per vincere la guerra al cancro�".

Di fronte alla Chemioterapia, l'autore del presente lavoro non pu� che rivendicare, per proprio contrario convincimento clinico, fondato su innumerevoli prove scientifiche, il diritto alla piena libert� di terapia e all'assoluta autonomia tecnica (art. 12 del Codice di Deontologia Medica), nella responsabile scelta e applicazione di presidi diagnostici e terapeutici ritenuti pi� idonei, richiamandosi a quanto soventemente espresso anche in letteratura giuridica, in particolare nel testo di Amedeo Santosuosso (Libert� di cura e libert� di terapia. La medicina tra razionalit� scientifica e soggettivit� del malato, Il Pensiero Scientifico Editore, 1998, pagina 57), dove, a commento dell'articolo 19 del Codice di Deontologia Medica, si legge:

"�La libert� di valutazione del medico trova la sua norma di chiusura nell'articolo 19, intitolato "Rifiuto d'opera professionale": secondo questo articolo, che riproduce sostanzialmente il testo del precedente Codice deontologico, il medico, qualora venga richiesto di interventi sanitari che contrastino con la sua Coscienza o con il suo Convincimento Clinico, pu� rifiutare la propria opera, a meno che questo atteggiamento non sia di grave e immediato nocumento al paziente�"

E' degna di nota la particolare ampiezza e rigidit� di questa norma. Essa consente infatti l'obiezione di coscienza non solo nei casi esplicitamente previsti dalla legge e secondo quelle procedure, ma a trecentosessanta gradi.
Inoltre essa autorizza il rifiuto di terapie anche per il solo convincimento clinico, pure quando non siano coinvolte questioni di coscienza. L'unico limite posto riguarda situazioni estreme, quelle cio� nelle quali il paziente riceva un nocumento grave e immediato.

Del resto, in favore dell'autonomia del medico nelle scelte terapeutiche, ancor pi� esplicitamente si esprime la Corte di Cassazione che, in una propria sentenza del 2001 (Sezione IV, sent. n. 301/2001), cos� argomenta:
"�� corretto valorizzare l'autonomia del medico nelle scelte terapeutiche, perch� l'arte medica, mancando per sua natura di protocolli scientifici a base matematica, spesso prospetta diverse pratiche o soluzioni che l'esperienza ha dimostrato efficaci, da scegliere con attenta valutazione di una quantit� di varianti che solo il medico pu� apprezzare; tale valore di libert� nelle scelte terapeutiche non pu� essere avventata n� fondata su semplici esperienze personali.

Una volta effettuata la scelta, il medico deve restare vigile osservatore dell'evolversi della situazione, in modo da poter intervenire immediatamente in caso di urgenza, qualora capisca che la scelta fatta non era quella appropriata; quanto tutto ci� sia stato realizzato, il medico non pu� rispondere di un eventuale insuccesso; il giudice, per valutare la correttezza della scelta terapeutica operata dal medico e l'eventuale imperizia del suo operato, deve operare un giudizio "ex ante", collocandosi cio� mentalmente nel momento in cui il medico viene chiamato a operare la scelta e considerando anche la consistenza scientifica di questa...".

Tratto dal capitolo 2 del libro on-line del dr. Giuseppe Nacci "Mille Piante per guarire dal Cancro senza Chemio"- maggio 2009

mandato da Rinaldo Lampis il Giovedì Aprile 30 2009
aggiornato il Lunedì Maggio 11 2009

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il link è: http://www.newmediaexplorer.org/rinaldo_lampis/2009/04/30/quando_usare_la_chemioterapia_mai_se_vuoi_restare_in_vita.htm
Per visualizzare il libro originale in formato .pdf del dott. Giuseppe Nacci
http://www.naturaolistica.it/Files/1000_piante_cancro_Nacci.pdf

 

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