top1_r1_c09.gif (3094 byte) cignotagli.jpg (3121 byte)
. G.E.L.A

Come si diventa una G. E. L. A.

Presentazione del corso

 

Programma del corso
    Parte generale
   

Parte legislativa

 

 


Presentazione del corso.

Nello svolgimento dei corso dovranno essere esplicitati per ogni materia di riferimento i compiti specifici delle guardie ecologiche. La durata del corso è di 80 ore di cui almeno 60 riservate alla parte teorica e le restanti per uscite ed esercitazioni pratiche. Per quanto riguarda la parte legislativa saranno maggiormente trattate le normative su cui alle Gev verrà conferito il potere di accertamento. Le uscite e le esercitazioni pratiche da effettuarsi coi docenti, coi vigili provinciali e con le guardie ecologiche già attive e di provata esperienza sono finalizzate ad approfondire la conoscenza diretta del territorio e le relative problematiche ambientali, all'uso degli strumenti ed alle tecniche di rilevamento, all'esercizio nella compilazione di verbali di accertamento e di rapporti di servizio e di segnalazione. Nel rispetto delle modalità stabilite dalle Province e fatte salve le prescrizioni di legge, l'accesso hai corsi è aperto a tutti i cittadini, deve essere esclusivamente richiesto il possesso dei requisiti necessari per la nomina a guardia giurata. Per l'accesso hai corsi è data la priorità alle aspiranti Gev che abbiano già effettuato un periodo di apprendistato presso un Raggruppamento provinciale esistente ed operante nei termini stabiliti, 60 ore di attività o 12 uscite, tenendo conto delle esigenze di copertura territoriale della vigilanza ecologica. L'esame teorico-pratico si svolgerà davanti alla Commissione nominata dalla Provincia ai sensi dell'art. 4 della L. R. n°23/89. Consisterà in una prova scritta di risposta a quesiti pre-definiti sulle materie oggetto di insegnamento scelti dalla Commissione, nella compilazione di un fac-simile di verbale di accertamento e/o di rapporto di servizio o di segnalazione e/o di denuncia all'autorità giudiziaria ex art. 331 c. c. p., nonché in un colloquio volto ad accertare le attitudini e la preparazione relazionale e comportamentale dei candidati.

backleft.gif (1871 byte)

Programma.

 

Il corso prevede una serie di lezioni teoriche e pratiche sui seguenti argomenti:

 

PARTE GENERALE

a) Nozioni generali di ecologia e principi dello sviluppo sostenibile

Concetto di ecosistema, di biocenosi, di catena alimentare, di piramide ecologica, di popolazione. Concetto di sviluppo sostenibile e di capacità di carico degli ecosistemi;

b) Ambiente nei singoli elementi

Aspetti geologici, geomorfologici, idrologici ed idraulici e relative alterazioni indotte al suolo e suo inquinamento; rifiuti; inquinamento idrico;

c) Ambiente naturale come sistema:

Flora e vegetazione, micologia, fauna, habitat e aree Protette;

d) Inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo

Fonti, modalità di diffusione, effetti e danni per l'uomo e l'ambiente, principali tecniche di depurazione e antinquinamento;

e) Cenni di pianificazione territoriale e paesistica e lettura della cartografia;

f) Nozioni di educazione ambientale e sua strutturazione.

 

PARTE LEGISLATIVA

a) Inquinamento idrico e spandimento agronomico dei liquami

Decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 "Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento dai nitrati provenienti da fonti agricole.

Leggi e direttive regionali correlate.

L. R. 24 aprile 1995, n. 50 "Disciplina dello smaltimento sul suolo dei liquami provenienti da insediamenti zootecnici e dallo stoccaggio degli effluenti d'allevamento" e sue modifiche;

b) Smaltimento dei rifiuti

Decreto legislativo 5 febbrai 1997, n°22 "Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi", modificato ed integrato dal Decreto legislativo 8 novembre 1997, n°389.

L. R. 12 luglio 1994, n°27 "Disciplina sullo smaltimento dei rifiuti" e successive modifiche.

c) Risorse idriche, difesa del suolo e polizia forestale

TU 1775/1933 sulle acque. Vincolo idrogeologico R. D. L. 30/12/1923, n°3267. Prescrizioni di massima e di polizia forestale. L. 18 maggio 1989, n°183 "Norma per il riassetto organizzativo e funzionamento della difesa del suolo". L. R. 19 luglio 1991, n°17.

Legge 5 gennaio 1994, n°36 "Disposizioni materia di risorse idriche". Legge 5 gennaio 1994, n°37 "Norme per la tutela dell'ambiente e delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche.

d) protezione della natura e aree protette.

L. R. 24/11/1977, n°2 "Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale, Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura-disciplina della raccolta dei prodotti del sottobosco". L. R. 2 aprile 1988 n°11 "Disciplina dei parchi regionali e delle risorse naturali" e successive modificazioni. Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali e della flora e della fauna selvatica. D. P. R. 8 settembre 1997, n°357 "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche".

e) Regolamentazione della raccolta dei prodotti spontanei della terra.

L. R. 2 settembre 1991, n° 2, "Disciplina della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi nel territorio regionale in attuazione della legge 16/12/85 n°752" e sue modifiche.

L. R. 2 aprile 1996, n°6 "Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale. Applicazione della L. 23 agosto 1993, n°352".

f) Pesca ed attività venatoria.

L. R. 22 febbraio 1993, n°11 "Tutela e sviluppo della fauna ittica e regolamentazione della pesca in Emilia-Romagna".

Legge 11 febbraio 1992, n°157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio". L. R. 15 febbraio 1994, n°8 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria" e successive modificazioni. Regolamento regionale 6 aprile 1995, n°21 "gestione faunistico-venatoria degli ungulati in Emilia-Romagna.

g) Protezione civile ed emergenze di carattere ecologico.

L. R. 19 aprile 1995, n°45 "Disciplina delle attività e degli interventi della Regione Emilia-Romagna in materia di protezione civile".

Principali rischi, coordinamento e ruolo degli enti nelle attività di protezione civile.

h) Pianificazione territoriale, tutela del paesaggio e del verde urbano.

Cenni al Piano territoriale paesistico regionale e alla pianificazione urbanistico territoriale provinciale e comunale. Regolamenti del verde urbano e ordinanze sindacali in materia di tutela dell'ambiente.

backleft.gif (1871 byte)