Il commento di Maurì

Secondo turno

Nel secondo turno, in prima scacchiera il sottoscritto ha avuto vita facile contro il pur valido Salvatore, a motivo di un debole trattamento dell’apertura da parte di quest’ultimo. Stranamente (e contrariamente al mio solito) sono uscito particolarmente bene dalla prima fase di gioco, ed ho potuto giocare in discesa per tutto il resto dell’incontro.

Della partita in seconda scacchiera non ho capito molto. Sembrava che Roberto avesse contenuto molto bene l’istinto aggressivo di Michele, quando ad un’occhiata superficiale mi pareva che la posizione fosse largamente favorevole a Michele, che aveva un paio di pedoni assai pericolosi. Anche Roberto, per la verità, disponeva di alcune cartucce, ma non mi sembravano un sufficiente compenso. Alcune mosse dopo, tuttavia, la posizione aveva assunto – sempre a mio avviso, sia chiaro – connotazioni di chiara patta: una Torre ed un Pedone per parte, senza apparenti possibilità per alcuno. Con una mossa sconsiderata, però, Roberto portava il proprio Re fuori gioco, concedendo a Michele un vantaggio decisivo.

L’incontro in terza scacchiera si potrebbe quasi definire “epico”, più per l’andamento psicologico che per l’aspetto propriamente tecnico. E’ stato sicuramente interessante e ricco di spunti. Per il breve spazio di una mossa, poi, Massimo ha avuto un vantaggio di due Pedoni passati e uniti. L’analisi del dopo partita, pur nella sua brevità, avrebbe però dimostrato che non c’era modo di sostenere entrambi i Pedoni: uno era destinato a cadere senza speranze; infatti è caduto subito. Però Massimo restava sempre con un Pedone di vantaggio, e non mi sembra neppure che dovesse subire chissà quale iniziativa dell’avversario. Comunque, far valere il vantaggio di un Pedone in un finale con i pezzi pesanti esige una notevole tecnica e precisione, pur ammesso che sia possibile. Di certo, però, l’ultima cosa che ti aspetti è che il giocatore in vantaggio vada a perdere. Eppure proprio questo è avvenuto. Dopo aver perso per una banale svista il secondo Pedone di vantaggio, e dopo diverse semplificazioni, si è arrivati in una posizione con materiale pari (T+2PP contro T+2PP), ma con i Pedoni di Massimo isolati (colonne f e h) contro due uniti di Alfredo (g e h). Questa leggerissima superiorità di posizione, unita ad un incolmabile vantaggio sull’orologio (quasi un’ora contro pochi minuti) ha indotto Alfredo a continuare la partita. Nel finale poi, stranamente, Massimo non ha approfittato di un’occasione di liquidare le Torri; restando con i soli Pedoni, avrebbe ottenuto facilmente la patta che rappresentava la sola logica conclusione di quell’incontro. Invece, in debito di tempo (e di lucidità) ha gettato alle ortiche mezzo punto.

Nella partita in quarta scacchiera il Presidente si è lasciato sfuggire troppe occasioni per chiudere un attacco che era perfino tropo appariscente: aveva la Donna, una Torre e un Cavallo contro l’arrocco di Roberto. Il quale evidentemente si è difeso con il necessario sangue freddo. Complice anche la scarsità di tempo, Luca ha preferito non avventurarsi nel prosieguo di una partita che, nonostante un Pedone in più, non dava garanzie di facile vittoria; così ha proposto patta.

La partita in quinta mi è parsa molto equilibrata. Andrea disponeva della coppia degli Alfieri contro la coppia di Cavalli. Tuttavia la posizione era tutt’altro che favorevole alla prima, tanto che lo stesso Andrea ha riconosciuto che in alcuni momenti era lievemente inferiore. Raffaele, tuttavia, ha ceduto nel finale, forse per stanchezza o forse per scarsità di tempo.

In ottava scacchiera Umberto sciupava una favorevole posizione contro Roberto, lasciandosi sfuggire – tra l’altro – una mossa che avrebbe messo l’avversario di fronte a difficoltà anche maggiori di quelle che ha dovuto affrontare. Umberto ha poi concluso “in bellezza” riuscendo ad infilare il proprio Re un una curiosa gabbia formata da Pedoni suoi e dell’avversario, nella quale, pur con il tratto a disposizione, non era in grado di parare il matto.

La sorpresa maggiore del secondo turno si è verificata in 11^ scacchiera, dove Aldo – dopo aver dato filo da torcere a Roberto nel turno precedente – ha dato un dispiacere a Francesco.

Altro non so, e chiudo qui riportando l’indice di sorpresa, che per il secondo turno è un po’ più di 28.