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Provinciale 2010 – commento dopo il sesto turno

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6° TURNO - VENERDI' 5 MARZO 2010

BIANCO

NERO

Scacc.

Sort.

Giocatore

Ris.

Sort.

Giocatore

Ris.

1

1

Occari Maurizio

1

2

Poltronieri Michele

0

2

19

Ricci Roberto

½

3

Temporin Alberto

½

3

9

Maesano Marco

½

5

Ricci Alfredo

½

4

4

Maietti Luca

0

11

Solinas Roberto

1

5

6

Zanirato Stefano

1

14

Fabbri Massimo

0

6

10

Giuffrè Salvatore

0

7

Balboni Lamberto

1

7

8

Binder Andrea

1

12

Cavazzini Umberto

0

8

16

Bruini Andrea

½

13

Cavicchi Francesco

½

9

29

Ferrari Franco

0

15

Rondelli Roberto

1

10

23

Baratelli Triestino

0

25

Nicoli Leonardo

1

11

24

Bindini Daniele

0

17

Del Colle Raffaele

1

12

20

Boscia Francesco

½

18

Reggiani Riccardo

½

13

27

Melchiori Simone

1

26

Cartegni Aldo

0

14

31

Turati Anelusco

1 F

22

Brugnatti Elvo

0 F

15

32

Mazzetto Fabio

0

30

Namari Pierpaolo

1

 

21

Correggiari Amedeo L.

0 F

 

Forfait

 

 

28

Saraceni Gian Luigi

0 F

 

Forfait

 

Dopo il penultimo turno la classifica del provinciale ha assunto una fisionomia più precisa. Il sottoscritto ha messo, come suol dirsi, una “seria ipoteca” sulla vittoria finale, lasciando fra sé e gli inseguitori un intero punto. Che comunque non garantisce ancora la certezza matematica della vittoria finale.

In prima scacchiera, dunque, io affrontavo Michele in un incontro che vedeva appunto in palio la leadership. Michele partiva subito con la consueta aggressività, proponendomi un gambetto piuttosto raro e poco teorizzato (Controgambetto del centro), nel quale ben presto entrambi ci siamo dovuti orientare – per così dire – con la “navigazione a vista”. Consapevole delle potenzialità tattiche del mio avversario, io procedevo con estrema circospezione, anche perché la posizione non era esattamente tranquilla: vi erano alcune insidie che mi preoccupavano e che mi facevano pensare non poco. Tuttavia, nonostante il Nero avesse dato un Pedone, lo sviluppo dei suoi pezzi non era risultato particolarmente rapido, e così io ho avuto modo di consolidarmi. Poltro ha ben presto arroccato lungo per espandersi sul lato Est, dove mi sono ben guardato dal portare il mio Re. Forse la svolta dell’incontro è stata la decima mossa di Michele, una spinta di Pedone che, se da un lato limitava l’azione di un mio Alfiere, dall’altro mi toglieva alcune preoccupazioni per i Pedoni centrali, che dopo quella spinta risultavano abbastanza solidi. Col passare del tempo (e delle mosse) gli spunti di attacco di Poltro divenivano sempre meno preoccupanti, e la partita prendeva una piega favorevole al Bianco. Il devastante ingresso di una Torre bianca in settima traversa poneva fine all’incontro. Tutto sommato una partita priva di errori grossolani, in cui alcune imprecisioni di Michele (oltre alla probabile debolezza intrinseca dell’impianto da lui scelto) hanno determinato il risultato.

L’incontro in seconda scacchiera è stato attraversato da un sostanziale equilibrio. A un certo punto Roberto è riuscito a collocare una Torre in settima, e sembrava che alla sua posizione si potesse attribuire una leggera superiorità. Ma forse si trattava solo di apparenza; non si vedevano infatti continuazioni particolarmente preoccupanti per Alberto, che infatti di lì a poco riusciva ad eliminare lo scomodo ospite nel proprio schieramento. Il finale di C + P pari che ne è seguito mi sembrava francamente di una parità così scontata da non giustificare alcun tentativo (da parte di nessuno dei giocatori) di ottenere una improbabile vittoria. Questa però è l’impressione esterna di chi può dare solo rapide occhiate, mentre i contendenti conoscono sicuramente meglio la posizione che stanno giocando. Ignoro chi dei due cercasse la vittoria (o se la cercassero entrambi), fatto sta che la partita stava prendendo una piega che sembrava sfavorevole a Roberto, il cui Cavallo era stato costretto ad auto-imprigionarsi nel campo avversario, potenziale preda del monarca nemico. Ma, a parte il fatto che questa condizione è probabilmente derivata da una svista di Roberto, va detto che – anche in questo caso – il pericolo era più apparente che reale. Infatti il Cavallo è uscito incolume dall’incomoda posizione, ripristinando quell’equilibrio che fino alla fine nessuno dei contendenti è riuscito ad alterare. Da ultimo, faccio notare che in questo incontro il punteggio atteso di Roberto era di 0,05. Con un risultato di 0,50 il contributo dell’incontro stesso sull’indice di sorpresa di questo turno è di 45, il che starebbe a significare una discreta sorpresa. Occorre invece precisare che l’elo di Roberto risulta ancora ampiamente sottostimato (1536): campione sociale in carica, Ricci R. ha dato ampia prova di poter giocare alla pari con avversari con elo di 400-500 punti maggiore del suo. Si può concludere pertanto che quel punteggio atteso di 0,05 è “farlocco”.

La terza scacchiera ospitava un altro incontro di rilievo. Non so dirvi come, ma Alfredo si è trovato in svantaggio di un pezzo per due Pedoni abbastanza presto. Credo che a gioco corretto la sua posizione fosse perduta, ma i suoi Pedoni formavano una falange piuttosto preoccupante, e non era poi così facile contrastarla. Lo sarebbe stato se Marco avesse approfittato di un incauta spinta con la quale Alfredo lasciava volontariamente in presa uno dei due Pedoni, convinto che non si potesse catturare. La mia impressione, invece, era che si sarebbe potuto mangiare benissimo, e l’analisi (non molto approfondita, devo riconoscere) del dopo partita sembrava confermarlo. Se Marco avesse catturato quel Pedone, la partita avrebbe preso una piega diversa; invece ha preferito non rischiare, anche se in realtà qualche rischio l’ha corso ugualmente. Infatti, nonostante il pezzo in più, nel finale che è seguito Marco s’è trovato a dover fronteggiare i due Pedoni avversari avanzati e sempre più minacciosi, pronti per la promozione, e si vedeva costretto a giocare per la patta. Quando, verso le ultime battute dell’incontro, Maesano ha sacrificato l’Alfiere su un Pedone, Marco Campini, che osservava insieme con me ed altri, ha avuto una specie di sussulto, non riuscendo a dissimulare la grossa sorpresa per quella mossa. Sorpresa che condividevo in pieno (io però ho dissimulato molto meglio...), perché il sacrificio sembrava quasi una scelta suicida: non solo mi pareva inutile, ma addirittura credevo che compromettesse la stessa possibilità di pareggio. Invece aveva ragione Marco: come ha mostrato Alfredo a fine partita, quel sacrificio andava fatto, perché c’era nell’aria un tatticismo (che lì per lì né Campini né io avevamo visto) che avrebbe potuto forzare la promozione. E questo (sia detto per inciso), conforterebbe la mia convinzione che è sbagliata la diffusa leggenda secondo la quale “da fuori si vede meglio”. Non è vero affatto! Da fuori si vedono cose diverse, ma quante sono quelle che vedono i contendenti e gli spettatori no?

Passando alla quarta scacchiera, ritroviamo il Presidente protagonista di un altro finale singolare. Dopo aver rocambolescamente ottenuto una insperata patta per stallo nel finale del turno precedente (in posizione abbondantemente perduta) contro Cavazzini, in questo turno Maio riesce a perdere un finale con Alfieri di colore contrario che fino a poche mosse prima sembrava (e forse era!) facilmente patto. Mi manca il conforto dell’analisi post-mortem, ma sembra proprio che Luca avesse in tasca un comodo pareggio in un finale con un Pedone in meno, ma nel quale gli Alfieri di colore contrario gli garantivano ampie possibilità di pareggio. Era tanto semplice pattare, che evidentemente il nostro si è distratto, pensando che qualunque manovra dell’avversario fosse sterile. Invece quella scelta da Roberto qualche potenziale effetto ce l’aveva, se è vero che ha costretto il disattento Luca a cedere le armi di lì a poco. Sarebbe bastato, a Luca, evitare quel calo di attenzione che – a parti invertite – gli aveva giovato nel finale del turno precedente. Questo episodio è uno degli innumerevoli esempi di come sotto questo aspetto gli scacchi siano impietosi: la minima distrazione può essere fatale. Lo sappiamo, eppure ce ne dimentichiamo spesso... Va detto infine che l’esito di questo incontro costituisce la maggiore sorpresa della serata, dal momento che il punteggio atteso di Roberto era un misero 0,22.

Poco o nulla so delle altre partite, motivo per cui passo direttamente ad accennare all’indice di sorpresa del sesto turno, che si è di nuovo innalzato: dal 28,1 del quinto è passato a 34, mentre la media dell’intero torneo è ora di 30,2.

Ovviamente il prossimo turno – l’ultimo – chiuderà i giochi. Come dicevo più sopra, la matematica non garantisce al sottoscritto la vittoria finale: se io perderò e l’incontro in seconda scacchiera vedrà un vincitore, con ogni probabilità sarà proprio questi ad aggiudicarsi il torneo. Basta dare un’occhiata alla attuale classifica con i due livelli di spareggio tecnico (Buc 1 e Buc T, rispettivamente Bucholtz con esclusione del peggior punteggio e Bucholtz totale) per rendersi conto che Alfredo praticamente non ha speranze di arrivare primo, mentre Temporin e Maesano sì. Se Temporin si aggiudicherà il torneo, il titolo di Campione provinciale sarà comunque mio, mentre se lo vincerà Maesano otterrà anche il titolo.

Non resta che concludere con un abusato e retorico “Vinca il migliore!”.


 

Pos

ID

Nome

Punti

Buc 1

Buc T

1

Occari Maurizio

5,5

18,5

21,5

9

Maesano Marco

4,5

21,0

23,0

3

Temporin Alberto

4,5

19,0

21,0

5

Ricci Alfredo

4,5

15,5

17,5

2

Poltronieri Michele

4

21,0

24,0

8

Binder Andrea

4

20,0

23,0

6

Zanirato Stefano

4

19,0

21,0

7

Balboni Lamberto

4

17,5

19,5

19

Ricci Roberto

4

17,0

19,5

10°

11

Solinas Roberto

4

16,5

18,5

11°

15

Rondelli Roberto

3,5

16,5

18,0

12°

12

Cavazzini Umberto

3

19,5

22,0

13°

4

Maietti Luca

3

19,5

21,5

14°

14

Fabbri Massimo

3

19,0

20,0

15°

10

Giuffrè Salvatore

3

16,5

19,0

16°

25

Nicoli Leonardo

3

15,0

17,0

17°

17

Del Colle Raffaele

3

15,0

16,0

18°

13

Cavicchi Francesco

3

13,0

14,0

19°

16

Bruini Andrea

3

12,5

12,5

20°

29

Ferrari Franco

2,5

17,0

19,5

21°

27

Melchiori Simone

2,5

15,5

17,5

22°

20

Boscia Francesco

2,5

14,5

15,5

23°

18

Reggiani Riccardo

2,5

13,5

15,5

24°

23

Baratelli Triestino

2

17,0

18,0

25°

21

Correggiari Amedeo L.

2

16,0

17,0

26°

24

Bindini Daniele

2

16,0

16,0

27°

26

Cartegni Aldo

2

15,5

16,5

28°

31

Turati Anelusco

2

12,0

13,0

29°

30

Namari Pierpaolo

1,5

13,5

14,5

30°

22

Brugnatti Elvo

1,5

12,0

12,0

31°

28

Saraceni Gian Luigi

1

13,0

14,5

32°

32

Mazzetto Fabio

1

10,0

11,0