In
prima scacchiera Andrea ha sfoderato la sua (quasi) solita Scandinava.
Nonostante la vicinanza non sono riuscito a seguire bene quella
partita, che mi è parsa piuttosto interessante: gli arrocchi
erano eterogenei, ma “al contrario” rispetto al
solito: l’arrocco lungo era infatti quello del Nero.
Con una Qualità per due Pedoni Dann era forse preferibile,
per via di una posizione non troppo sicura del Re Nero. Ma di certo la
posizione era complicata ed esigeva cautela da ambo le parti. Poi
però, avvicinandomi nuovamente alla prima scacchiera, notavo
che il Bianco aveva una Torre in +. Per un po’ di Pedoni,
è vero, ma non abbastanza... Morale: la Torre ha vinto.
Sentiremo dal buon Andrea (sempre generoso nel fornirci le sue partite
commentate) com’è andata.
Colgo
l’occasione per invitare tutti coloro che volessero ad
inviare qualche partita commentata a Giovanni Di Domenico, che la
pubblicherà sul sito.
In
seconda io ho avuto la meglio su un Michele che mi ha sorpreso con
un’apertura un po’ troppo dimessa per le sue
abitudini. Forse ha sorpreso anche se stesso, dal momento che si
è trovato in grandi ristrettezze (col Bianco!) fin dalle
prime mosse. Alla fine ha prevalso la superiorità
posizionale che avevo acquisito in apertura. Tuttavia, nonostante la
mia cautela (doverosa nel giocare col Nero contro Michele) mi sono
complicato un po’ la vita, rischiando di sciupare un
vantaggio che intanto si era concretizzato in un paio di Pedoni.
In
terza Alfredo riusciva a recuperare faticosamente una partita in cui
l’ottimo Cavazzini gli ha dato filo da torcere,
“rischiando” anche di vincere. Peccato che
(stanchezza? rilassamento?) gli siano sfuggite alcune mosse-chiave, ed
alla fine abbia sciupato anche un finale facilmente patto.
In
quarta si è verificata la prima battuta d’arresto
di Bruini, che ha ceduto al + quotato Giuffrè. Va detto
tuttavia che, nonostante Con Pedone in meno per buona parte della
partita, Andrea ha opposto una strenua resistenza, tanto che si
cominciava (se non erro) ad annusare odore di patta. Ma
l’esperienza di Salvatore è uscita alla distanza.
La
quinta scacchiera ha ospitato una lotta fra i
“coriacei” Roberto e Luca. La conclusione non
poteva che essere di un sano pareggio, anche se mi è parso
che i maggiori rischi li abbia corsi il Presidente (se non altro per il
tempo, che è solito consumare quanto + possibile, con
masochistica tendenza ad attentare alla sua stessa salute cardiaca...).
Un’altra
partita dall’esito incerto era la Fabbri-Balboni. Ero curioso
di vedere lo scontro fra due estrosi, che amano attaccare, ma ho visto
una partita condotta con la necessaria prudenza: nessuno si
è lanciato in attacchi forsennati. Ha avuto la meglio
Massimo, il cui vantaggio (di spazio e di posizione) non è
mai stato in discussione, e che nel finale ha raccolto i frutti del
paziente lavoro.
Praticamente
nulla so delle altre, se non che Riccardo aveva opposto una resistenza
efficace al + titolato Marco Maesano. Tanto che sembrava che la patta
fosse alla sua portata. Invece qualcosa è andato storto...