Spiritualità verticale
o
Spiritualità orizzontale?



Nel cristianesimo esistono o coesistono 2 anime spirituali che in parte si contrappongono e in parte si completano: si tratta della spiritualità "verticale" e di quella "orizzontale", alle quali possimo in qualche modo legare i vari movimenti presenti nelle Chiese di tutto il mondo.

Il centro della spiritualità verticale è costituito dalla ricerca del "DIO ALTISSIMO" che sovrasta ogni nostro pensiero e ogni nostra azione. E' una spiritualità che spinge molto verso la ricerca della perfezione delle virtù: Il cristiano che si rifà a questo tipo di spiritualità è fortemente motivato a lavorare su di sè, sul proprio IO e sul proprio carattere al fine di migliorare se stesso per poter in tal modo rispondere meglio ai comandamenti di Dio, e alla volontà di Dio.

Tale obbiettivo, in passato, è stato perseguito attraverso imposizioni corporali durissime, volte alla mortificazione della carne per l'elevazione dello spirito interiore, fino ad essere in grado di far riposare il proprio cuore nel cuore stesso di Dio.

La spiritualità verticale accentua moltissimo il rapporto duale tra il credente e Dio: conduce a volte ad una vita solitaria, contemplativa, più eremitica che sociale, e qualora si riversasse nel sociale l'obbiettivo primario risponde sempre all'imperativo di fare di se stessi, uomini e donne, moralmente e spiritualmente più "elevati" più "perfetti", migliori in ogni caso.

La spiritualità orizzontale, al contrario mette al centro DIO PADRE. Chi fonda la propria vita su questa spiritualità cerca nell'altro il fratello, figlio come lui dello stesso Padre. Non è più l'uomo che in qualche modo si eleva a Dio, ma lascia che Dio stesso entri nella sua vita e la trasformi. L'uomo della spiritualità orizzontale è profondamente colpito e commosso, dall'incarnazione di Dio - Onnipotente in un uomo, povero. Si lascia trasformare da questo Dio-Onnipotente che viene inchiodato su una croce. Cerca Dio nel fratello, specialmente se povero, se disprezzato, se umiliato ed emarginato.

Non si pone al di sopra delle cose, ma "CON" le cose. Non si pone al di sopra del creato, ma con il creato. E' portato più ad abbassarsi che ad innalzarsi, perchè là dove c'è la sofferenza incontra Cristo - Crocifisso. E' solo sporcandosi le mani con i poveri, gli esclusi che può vivere una vita nella pienezza dello Spirito Santo. E' la spiritualità del fratello, dell'uguaglianza, non della "carità", nell'accezione comunemente usata, ma dell'amore: quello che ha la forza di tirarti fuori dalle sabbia mobili. Lo sforzo principale non è rivolto tanto al perfezionamento di se stessi, quanto all'incontro dell'altro.

In quale di queste 2 spiritualità vi ritrovate? Penso che a volte accentuiamo troppo l'uno o l'altro aspetto. In realtà il vero cristiano dovrebbe attingere da entrambre le spiritualità: dalla prima, il rapporto personale con Dio, dalla seconda il rapporto personale con i fratelli. Ma in ogni caso credo che la seconda sia quella che maggiormente si avvicina agli insegnamenti che ci ha lasciato Gesù di Nazareth. Troppo spessi ci ritroviamo in chiese fredde a celebrari freddi culti. Ammassati dentro un edificio, in realtà non ci guardiamo neppure intorno, non salutiamo chi ci sta accanto, neanche un sorriso. Stiamo insieme, ma siamo rivolti solo a Dio. Usciamo di chiesa soddisfatti di esserci avvicinati a Dio... ma Dio stava nel compagno di panca che aveva bisogno di una parola gentile, di essere visto.


Dio ci ha amati per primo, avevamo 2 ostacoli nel poter usufruire di questo amore e giungere così alla gioia perfetta e alla vera pace interiore: IL peccato e I peccati. Dal primo dipendono i secondi. Il primo rappresenta un principio di rottura interiore, ereditata spiritualmente che consiste nell'essere semplicemente incentrati su se stessi (EGOCENTRISMO o AUTOILATRIA). I secondi sono la conseguenza del mettere al centro il nostro IO (EGOISMO ...).
Ma Dio ha posto rimedio ad entrambi i problemi. Avevamo bisogno di perdono per i nostri peccati, errori e mancanze che possono essere contate. Meritavamo la morte  perchè i peccati ledono l'anima e tendono a farla morire a poco a poco. Ma Gesù è morto al posto nostro si è sostituito a noi. Non potevamo fare niente, solo Gesù ha potuto ottenere in tal modo il perdono completo di ogni nostro peccato, passato, presente e futuro. Ogni nostro peccato, piccolo o grande.
Ma non abbiamo bisogno solo di perdono, ma anche di liberazione dal peccato, per distruggere la fonte dei nostri peccati. Dio ci ha liberati includendoci sulla croce di Cristo. Siamo stati spiritualmente crocifissi il giorno stesso in cui Cristo fu crocifisso, è la Bibbia stessa ad affermare ciò (per approfondire vedi il corso biblico). Il nostro vecchio IO è stato dunque crocifisso, ci è stata donata una nuova vita, una Vita Eterna.
Che cosa dobbiamo fare per ottenere tutto questo? Convertirci sul serio una volta per tutte. Abbandonarci al Signore, accettarlo come nostro Signore, Signore della nostra nuova vita. Non possiamo fare niente per meritarci la Vita Eterna, niente che possa davvero migliorarci e perfezionarci se non l'accettare la nuova vita che Dio gratuitamente ci dona.

Adesso che fai ? Accetti, ringrazzi ed è finito lì ? Dio ti ama, ti ha dimostrato il suo amore salvandoti, facendoti il dono della vita eterna e tu vuoi fermarti qui ? Non senti esplodere dentro di te nuove energie che possono condurti solamente verso coloro che sono affamati di vita, che hanno bisogno di amore. Come puoi non rimboccarti le maniche, sapendo tutto ciò che hai ricevuto?
La Vita Eterna non è uno scherzo, e neanche una invenzione teologica: ma è una realtà. Non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, è Dio in te che vuole giungere verso gli estremi confini della terra o semplicemente dal tuo vicino di casa per fargli sapere CONCRETAMENTE che qualcuno lo ama, che la sua esistenza ha un fine e uno scopo.

Non fermarti mai, la vita cristiana è un cammino e un'avventura, spesso soprannaturale che vale davvero la pena di provare. Non dimenticare : DIO TI AMA.


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