Nascita del Rosacrocianismo

Gruppo Biblico di Evangelizzazione




Nascita del Rosacrocianismo


Il periodo della storia tedesca in cui, negli anni 1614-1616, nasce la Rosa-Croce, è uno dei più affascinanti, ma anche inquietanti della storia dei Paesi germanici e dell’Europa. È un periodo di intenso fermento culturale: basti pensare a Giordano Bruno, Galileo, Francesco Bacone, Keplero, Cartesio, Shakespeare. È un periodo terribilmente cupo, terribilmente agitato, tormentato. I roghi delle streghe fumano in tutta Europa, il Sacro Romano Impero è in piena decomposizione, l’angoscia è diffusa. Nel 1618 inizia a Praga una guerra che, per 30 anni, avrebbe messo a ferro e a fuoco l’Europa.

 

Christian Rosencreutz

I testi che rivelano all’Europa la storia, gli statuti e il programma della “fratellanza o confraternita del lodevolissimo Ordine della Rosa-Croce” vengono pubblicati a Kassel e a Strasburgo dal 1614 al 1616. Anche se l’ultimo testo, Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz,  nel 1649, viene pubblicato da solo, i primi 2 manifesti, Fama Fraternitatis e la Confessio Fratrum Rosae-Crucis sono accompagnati da trattai o da lettere i cui titoli, da soli, non avrebbero mancato di riscuotere un successo di libreria. Così, la prima pubblicazione, Fama… è preceduta da un vero e proprio volantino per una “riforma universale e generale di tutto il mondo”. Il successo dei 3 anonimi è notevole. Le edizioni si moltiplicano. Un’incredibile legione di commenti, libelli, complessivamente 400 titoli circa, nei soli anni 1614-1620, invade il mercato del libro. Christian Rosencreutz, leggendario fondatore dell’Ordine, nato nel 1378 e morto nel 1484, fa cassetta.

 

Oggi nessuno pensa più di difendere l’esistenza di Christian Rosencreutz. Ma tutti credono di portare testimonianze indiscutibili sull’inventore del mito e suoi risvolti politici e religiosi.

 

Johann Valentin Andrea

Un celebre personaggio della storia del protestantesimo tedesco nel XVII secolo ha comunque svolto una parte considerevole nella gestazione della mistificazione rosacrociana: Johann Valentin Andrea (1586 – 1654). La sua gioventù, molto movimentata è in contrasto con la carriera regolare e brillante dell’uomo maturo. Mente aperta a tutte le correnti e a tutte le mode, fremente di attività, circondato di amici, tollerante e interessato alle scoperte della scienza, fu lui a iniziare il gioco rosacrociano quando era studente all’università di Tubinga. Gli è stata a lungo attribuita la paternità dei 3 manifesti; ora gli viene riconosciuta soltanto quella delle Nozze chimiche, scritte intorno al 1605. Gli altri sarebbero opera di una cerchia di amici.

 

Quanto alle intenzioni degli inventori della Fratellanza della RosaCroce i pareri sono fortemente divergenti. Alcuni autori insistono sui loro importanti intenti politici. Le pubblicazioni rosacrociana avrebbero avuto origine, secondo questa tesi, nei movimenti che si svilupparono verso gli anni 1610 intorno al duca di Wüttemberg e all’Elettore palatino, contro l’Austria e contro i gesuiti.

Altri critici, invece, fanno una distinzione tra la Fama e la Confessione da una parte e Le nozze dall’altra: l’ultimo scritto rifletterebbe perfettamente una visione luterana del mondo. La verità è senza dubbio meno categorica e più complessa, come sempre. Certo, non vi sono dubbi sul tono anticattolico per altro permanente tutt’ora, e antiasburgico. Ma la Confraternita della Rosa e della Croce è soprattutto l’opera immaginaria di intellettuali protestanti in tutti i sensi del termine: il sogno di menti aperte, che aspirano a una riforma universale delle scienze, dei costumi, degli Stati, a una sintesi della conoscenza e della fede, a un governo delle elite.
 
 
 



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