Il programma dei rosacroce poggiava su un concetto
ottimistico della storia. Certo, i fratelli non dubitavano che un cataclisma
fosse incombente, ma vedevano nella confusione e nella violenza stessa
l’indizio di un rinnovamento imminente, descritto con abbondanza di immagini
tratte dall’Apocalisse. Il mondo era gravido. Il triangolo di fuoco rivelava
la sua punta. Il nuovo mattino si stava avvicinando.
Il fulcro del programma era costituito dalla fede
nel progresso delle conoscenze e dall’edificazione della “fortezza della
verità”. Certo i rosacroce non rifuggivano dal fare appello al sensazionale:
garantivano a tutti ricchezza, salute, ubiquità e onniscienza; si
pretendevano detentori di una lingua e di una letteratura magiche, dicevano
di conoscere i segni celesti del futuro… tuttavia l’essenziale del loro
programma era più serio e modesto: si trattava di mettere in comune
le scienze e le filosofie, di evitare ogni dispersione. La Bibbia era il
breviario dei rosacroce “la fine e il termine di tutti i loro studi, la
regola della loro esistenza”.
Il programma politico era esiguo rispetto a quello
scientifico e religioso. I rosacroce volevano innanzitutto essere buoni
cittadini: non progettavano alcun complotto contro l’autorità e
riconoscevano pienamente la supremazia dell’Impero tedesco. I loro grandi
nemici erano i nemici dello Stato, soprattutto i Turchi… e il Papa. L’antipapismo
rosacrociana era molto violento: bisognava correggere le imperfezioni di
una Chiesa corrotta e abolire il papato. È certo che le allusioni
al leone che “avrebbe suonato al morte del Papa” o all’aquila che “frenava
i progetti di riforma” erano qualcosa di più che semplici allusioni
bibliche. L’aquila indicava sicuramente la famiglia degli Asburgo. Anche
se il leone non impersonava esclusivamente il leone palatino, evocava comunque
quell’Unione di mutua difesa dei principati protestanti nordeuropei, che
aveva a capo il Palatino. Il rampollo generato da quel leone avrebbe bandito
i gesuiti dal suolo tedesco, ristabilito un potere nazionale e intelligente,
in breve avrebbe salvato l’Europa.