Organizzazione RosaCroce

Gruppo Biblico di Evangelizzazione




Orgnizzazione RosaCroce

 
Secondo i 3 manifesti pubblicati nel 1614, 1616 e 1649 il progetto di “riforma universale” portato avanti dai rosacroce sarebbe iniziato da un certo Christian RoesenCreutz nato nel 1378 e morto a 106 anni. Christian avrebbe girato il mondo, raccogliendo molte ricchezze e molte conoscenze nel campo della matematica della medicina, che volle condividere con una confraternita. Il primo nucleo era costituito da 4 persone legate da un impegno solenne di fedeltà e di silenzio, con una missione ospedaliera. La sede fu chiamata Dimora del Santo Spirito. La Confraternita fu progressivamente allargata: riuniva 8 membri celibi, che si dispersero nel mondo, ritrovandosi, una volta l’anno, nella Sede dell’Ordine per scambiarsi esperienze e tracciare programmi per l’anno a venire. Poi fu allargata e suddivisa in vari gradi. I Rosa-Croce erano collegati da segni di riconoscimento, il loro sigillo erano le lettere R.C., ma non indossavano abiti particolari: potevano così confondersi tra la gente. Secondo alcune leggende avevano ricchezze smisurate, oltre il doppio di quelle possedute dal re di Spagna.

 
 

Il programma dei rosacroce poggiava su un concetto ottimistico della storia. Certo, i fratelli non dubitavano che un cataclisma fosse incombente, ma vedevano nella confusione e nella violenza stessa l’indizio di un rinnovamento imminente, descritto con abbondanza di immagini tratte dall’Apocalisse. Il mondo era gravido. Il triangolo di fuoco rivelava la sua punta. Il nuovo mattino si stava avvicinando.
 

Il fulcro del programma era costituito dalla fede nel progresso delle conoscenze e dall’edificazione della “fortezza della verità”. Certo i rosacroce non rifuggivano dal fare appello al sensazionale: garantivano a tutti ricchezza, salute, ubiquità e onniscienza; si pretendevano detentori di una lingua e di una letteratura magiche, dicevano di conoscere i segni celesti del futuro… tuttavia l’essenziale del loro programma era più serio e modesto: si trattava di mettere in comune le scienze e le filosofie, di evitare ogni dispersione. La Bibbia era il breviario dei rosacroce “la fine e il termine di tutti i loro studi, la regola della loro esistenza”.
 

Il programma politico era esiguo rispetto a quello scientifico e religioso. I rosacroce volevano innanzitutto essere buoni cittadini: non progettavano alcun complotto contro l’autorità e riconoscevano pienamente la supremazia dell’Impero tedesco. I loro grandi nemici erano i nemici dello Stato, soprattutto i Turchi… e il Papa. L’antipapismo rosacrociana era molto violento: bisognava correggere le imperfezioni di una Chiesa corrotta e abolire il papato. È certo che le allusioni al leone che “avrebbe suonato al morte del Papa” o all’aquila che “frenava i progetti di riforma” erano qualcosa di più che semplici allusioni bibliche. L’aquila indicava sicuramente la famiglia degli Asburgo. Anche se il leone non impersonava esclusivamente il leone palatino, evocava comunque quell’Unione di mutua difesa dei principati protestanti nordeuropei, che aveva a capo il Palatino. Il rampollo generato da quel leone avrebbe bandito i gesuiti dal suolo tedesco, ristabilito un potere nazionale e intelligente, in breve avrebbe salvato l’Europa.
 



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