Per lungo tempo si sono confuse la mafia e
la mentalitá mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la
mafia come semplice modo di essere.
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Si puó avere una mentalitá mafiosa senza tuttavia essere un criminale.
Quanto alla doppia morale, é un retaggio della storia, dei tempi in cui la Sicilia doveva difendersi dal mondo esterno, inventandosi un modo di essere che permettesse di resistere all'occupante e di sopravvivere.
Gli invasori qui, in Sicilia, sono arrivati da ogni dove e ogni volta i Siciliani si sono dovuti adattare, o almeno far finta di adattarsi, in attesa che andassero via. Alla fine se ne sono andati lasciando un temperamento fatto di apparente sottomissione e di fedeltá alle tradizioni, unite a un orgoglio delirante.
Il risultato é che i siciliani adottano
qualsiasi novitá in funzione di criteri e di scelte utilitaristiche.
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Appena la presenza dello Stato si indebolisce il livello di scontro si alza. Il "dialogo" Stato - Mafia dimostra chiaramente che Cosa Nostra non é un anti-stato, ma un'organizzazione parallela che vuole approfittare delle "storture" dello sviluppo economico, agendo nell'illegalitá.
La Mafia é un'organizzazione duttile e pragmatica; essa si alimenta dello Stato e vi adatta il suo comportamento.
In quanto prodotto della sicilianitá,
la Mafia, al pari dei siciliani, si sente ferita dal disinteresse dello
Stato e dagli errori perpetrati dalle istituzioni verso la Sicilia.
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Gli "uomini d'onore" non sono né diabolici, né schizofrenici. Non ucciderebero per qualche grammo di eroina. Sono uomini come noi. La tendenza del mondo occidentale europeo in paricolare é quello di esorcizzare il male proiettandolo su etnie e su comportamenti che ci appaiono diversi dai nostri.
Ma se vogliamo combattere la Mafia non dobbiamo
trasformarla in un mostro: dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia in qualche
modo. A nostro modo siamo tutti un po´ mafiosi, se non cambiamo la
nostra mentalitá la Mafia come organizzazione continuerá
sempre a sussistere, perché esisterá qualcuno che prenderá
il posto di chi ormai non ha piú potere.
Hanno scelto la cultura della Vita. |
La cultura di morte non appartiene solo alla
Mafia: tutta la Sicilia ne é impregnata. Il giorno dei morti in
sicilia é festa grande ed in quel giorno si offrono ai bambini dolci
che si chiamano "teste di morto".
Pessimismo Morte |
sono i temi piú ricorrenti della letteratura siciliana, da Pirandello a Sciascia.
Le affinitá tra la Sicialia e la Mafia
sono innumerevoli [non ce ne vogliano i siciliani, siamo consapevoli che
ormai la cultura della morte e l'organizzazione Mafia sono esportati in
molte parti del mondo occidentale e orientale - n.d.r.]. La battaglia contro
la Mafia richiede per questo non solo una solida specializzzione in materia
di criminalitá organizzata, ma anche preparazione interdisciplinare.
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La "riservatezza", l'abitudine a nascondere i propri sentimenti, spinge i siciliani a non immischiarsi nei "fatti altrui".
Poi c'é il regalo che il segno tangibile del rispetto...
In Sicilia, per quanto uno sia intelligente
e lavoratoer non é detto che riesca a fare carriera, non +e detto
che ce la faccia a sopravvivere. La Sicilia ha fatto del clientelismo una
regola di vita.
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la conoscenza per ottenere spinte e favoritismi é cosa quotidiana.
E la Mafia, che esprime l'esasperazione dei
valori siciliani, FINISCE PER FAR APPARIRE COME UN FAVORE CIÓ CHE
INVECE É UN DIRITTO.
É evidente che é la Mafia a
imporre le sue condizioni a politici e non viceversa.
Essa non prova alcun interesse e sensibilitá
per un tipo di attivitá, quale la politica, finalizzata alla cura
di interessi generali. Ció che importa a Cosa Nostra é la
propria sopravvivenza.
"Si
muore generalmente perché si é soli o perché si é
entrati in un gioco troppo grande. Si muore perché non si dispone
delle necessarie alleanze, perché si é privi di sostegno.
In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non é riuscito a proteggere". (Giovanni
Falcone)
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