<<Tutta la Scrittura é
istiparata da Dio e utile per
(2 Timoteo 3,16)
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PREMESSA:
interpretazione letterale
& interpretazione del contesto
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La Bibbia insegna veramente che l'uomo
é stato creato? Vuole davvero trasmetterci dottrine e veritá
scientifiche? Credo che prima di affrontare la questione evoluzione/creazione
dovremmo interrogarci sull'uso che facciamo della Bibbia, sul modo di interpretarla.
Parlare di interpretazione puó far nascere dei sospetti in qualcuno: perché interpretare? Perché non seguire alla lettera il suo contenuto? Facciamo subito un esempio introduttivo: |
(Gen 3,8)
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Si dice nella Genesi che l'uomo (Adamo) e sua moglie (Eva) si nascosero. Perché? Stava sopraggiungendo Dio e non volevano farsi vedere in quanto avevano peccato. Possiamo affermare con certezza la veridicitá LETTERALE di questo versetto? O piuttosto se ne deve ammettere una veritá spirituale simbolica?
Vi chiedo: che cosa significa "Dio passeggia"?
Dio forse possiede un corpo e delle gambe? E se cosí dove si trova
Dio?
Al contrario, Dio é Spirito (Gv
4,24) e non possiede alcun corpo, quindi non passeggia.
Vi chiedo: Adamo ed Eva possono davvero nascondersi
agli occhi di Dio? Se si mettono dietro un albero, forse Dio non é
in grado di vederli?
Al contrario, é scritto: "Alle spalle
e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano" (Sal 138,5). Non c'é
posto che possa nascondermi da Dio, Dio é ovunque!
Il significato dunque non é letterale, ma simbolico e il significato é il seguente: Dio passeggia nel giardino, ossia dimora fra gli uomini, é vicino alla sua creatura, e cerca l'uomo, non aspetta che sia l'uomo a cercarlo. Dopo il peccato, dopo la rottura dell'equilibrio interiore, l'uomo sente la sua bassezza, sente la sua malattia e vuole nascondere la sua piaga, ha paura. Chi di noi non ha fatto questa esperienza, dopo essere andati contro la propria coscienza? Chi di noi non ha cercato di nascondere ció che sarebbe comunque venuto alla luce?
Ecco, tutto ció ci conduce alla seguente osservazione: nella Bibbia sono presenti vari generi, ogni volta deve essere individuato il genere, il contesto per conoscere la VERA VERITÁ. Ecco che cosa significa interpretare correttamente la Bibbia, perché emerga la VERA PAROLA DI DIO e non la parola dell'uomo, fatta a immagine e somiglianza sua, secondo le veritá che egli e non Dio, vuole affermare!!
LO SCOPO DELLA BIBBIA, PAROLA
DI DIO
Che cosa dice la Bibbia di se stessa? Non é scrito che la Bibbia é utile per rilevare informazioni storiche, scientifiche o mediche, ma che tutta la Scrittura é ispirata pe rendere l'uomo completo (= realizzazione, gioia perfetta) e per prepararlo per ogni opera buona (= giustizia sociale). |
La Bibbia é un libro vivo, un libro di
fede, per diffondere e acquistare fede, vivere una vita in armonia con
il mondo, con se stessi, con il Padre Celeste.
(Rm 1,16).
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(Rm 10,17).
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Quindi la Parola, prima di tutto ci é donata
per acquistare fede non per acquisire nozioni di carattere storico o scientifico.
<<Ció che era fin
da principio,
ció che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ció che noi abbiamo contemplato e ció che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della Vita (poiché la Vita si é fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ció rendiamo testimonianza e vi anunziamo la Vita Eterna, che era presso il Padre e si é resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché ANCHE VOI SIATE IN COMUNIONE CON NOI. La nostra comunione é col Padre e col Figlio suo Gesú Cristo. Queste cose vi scriviamo PERCHÉ LA NOSTRA GIOIA SIA PERFETTA>> (1 Gv 1,1-4).
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Da tutto ció si deduce che le Scritture ci sono date perché LA NOSTRA GIOIA SIA PERFETTA, non per avere conoscenze di cultura generale.
Quindi, prima di tutto non ci interessa sapere, ai fini della fede, se c'é stata evoluzione o creazione.
La veritá dea Bibbia non sta nel prendere alla LETTERA tuto ció che dice.
La Bibbia é stata scritta:
con culture diverse, vissute in continenti diversi, in situazioni estremamente differenti, nell'arco di ben 3000 anni |
ma ogni scrittura vuole rivelarci che Dio é Amore, che ci ama
personalmente, uno per uno, non come massa, ma uno per uno e ci ha amati
per primo. Il suo amore é prima di tutto fonte di energia vitale
per noi, costituisce la riserva perché anche noi possiamo amare:
che ne siamo coscienti o no, possiamo amare solo perché Dio ci ha
amati per primo:
(1 Gv 4,10)
(1 Gv 4,19)
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Come dimostra Dio che ci ama? Qualcuno sta giá pensando:
- "a me non mi ama di sicuro, con tutto quello che mi é capitato
nella vita..." oppure
- "perché Dio dovrebbe occuparsi proprio di me?" oppure
- "Con tutto il male che c'é nel mondo ... dove sta l'amore
di Dio?"
Queste domande a volte nascondono un fondo di egoismo, altre un amore profondo, ma incentrato solo sul proprio IO, altre ancora, una certa superficialitá di coloro che non credono non perché hanno cercato, hanno riflettuto, ma perché non hanno cercato abbastanza, non hanno riflettuto abbastanza, non hanno amato abbastanza.
Dio non dice di essere il sole a mezzogiorno, che solo un pazzo potrebbe
non accorgersene. Ma di essere un Dio nascosto. C'é abbastanza luce
per credere, ma abbastanza buoi per non credere. C'é abbastanza
luce per credere che Dio ci ama e abbastanza buio per non crederlo.
Dio di Israele, salvatore (Is 45,15)
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Ma Dio non dimostra il suo amore intervenendo per noi come se fosse un pozzo dei desideri. Noi stessi, non pensiamo che per i nostri figli sia giusto esaudire ogni loro richiesta. Ma si dirá, nessuno di noi lascerebbe suo figlio morire di fame, nessuno di noi lascerebbe i suoi figli morire atrocemente.
Ma Dio ha lasciato che suo Figlio morisse atrocemente, PER NOI.
Certo, se tutto si risolvesse su questa terra, se fossimo nati per raggiungere
la felicitá su questa terra, se ci dovessimo realizzare esclusivamente
qua, é giá atroce che un bambino nasca in una famiglia ricca
e uno nel profondo dell'Africa, dove si muore di AIDS, dove la fame, la
malattia non guarda in faccia a nessuno. Siamo veramete certi che tutto
ció provenga da Dio? Siamo sicuri che l'uomo non abbia responsabilitá
in tutto questo?
Non é troppo facile invocare l'aiuto ultraterreno, quando l'uomo
non alza un dito per aiutare il suo vicino di casa? Perché non ci
sentiamo chiamati in causa per difendere questi poveri che ci stanno cosí
a cuore? Perché non spendiamo un po' del nostro tempo e un po' del
nostro denaro per cambiare la realtá delle cose? Siamo davvero cosí
colpiti e frustrati dal male del mondo, o ci coglie solo in superficie?
L'uomo, e non Dio, é responsabile di suo fratello. Dio ha fatto
2 cose:
1. Ha dato suo Figlio perché potessimo rinascere a Vita Nuova,
a Vita Eterna, una vita in cui non solo la morte fisica é sconfitta
dalla Resurrezione, ma l'uomo diventa veramente capace di raggiungere la
gioia interiore e di amare.
2. Ha creato te! Ha creato te e ti ha redento in Cristo. Con la nuova
vita TU sei in grado di amare, affrontare i problemi sociali, aiutare chi
soffre.
E´cosí che Dio risolve le cose, mediante l'amore.
(Gv 3,10)
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Questa é la Veritá della Bibbia, quella che ci renderá
liberi, liberi dalla schiavitú della morte, liberi dalla schiavitú
del peccato, liberi dalla schiavitú dell'IO.
Dunque se c'é qualcosa da
spiegare
non é COME é nato l'universo, non é COME é stato creato l'uomo, ma PERCHÉ l'uomo esiste. |
L'INTEPRETAZIONE DELLA PAROLA
E tale Veritá é stata espressa nella sua Parola, la Bibbia,
sotto forme diverse: lettera, salmo, profezia... e anche racconto.
Il racconto non ha significato in senso letterale, ma per ció
che vuole simboleggiare.
I primi 12 capitoli del libro della Genesi, in cui si raccontano gli
inizi dell'era umana, e la creazione, hanno il genere del racconto figurato.
La Genesi fu scritta da Mosé nel 3000 a.C. durante la vicenda
del Vitello d'oro. gli ebrei erano da poco fuggiti dall'Egitto, ma nel
deserto, col passare del tempo, cominciarono a dubitare. Mosé si
allontanó dal suo popolo per ricevere da Dio le Tavole della Legge
e salí su un'alta Montagna. Il popolo vedendo che Mosé non
tornava dubitó ulteriormente, cosí decisero di farsi una
immagine di Dio, una immagine da adorare, da vedere. Fusero dell'oro e
crearono il Vitello.
Quando Mosé tornó dalla Montagna e vide il Vitello d'oro,
vide quanto poco il popolo aveva capito del Vero Dio, si infurió.
Da questa furia nacque la genesi, nacque la volontá di Mosé di mettere in evidenza che tutto ció che ci circonda viene da Dio, il cielo, la terra. Ció che vediamo non é frutto del CASO, ma dell'amore di Dio, un Dio che ha creato per amore, e si é compiaciuto della sua creazione. Ha voluto dare alla vita ad esseri viventi a Lui simili ("Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza"). Anche l'ingiustizia viene da Dio? No. La Genesi, vuole appunto mettere in evidenza che fin dalle epoche primordiali (Adamo ed Eva) l'uomo si era contrapposto a Dio, non aveva voluto accettare la sua condizione di creatura, ma ha desiderato e voluto creare le proprie leggi, il proprio modo di essere. L'uomo si é creato altri idoli, e si é fatto idolo se stesso.
Questo é l'insegnamento del libro della Genesi. Non si vuole dare delle "semplici" nozioni scientifiche, ma delle veritá morali, ontologiche, vitali.
Mosé voleva far conoscere al suo popolo che l'uomo e la donn sono stati pensati da Dio, voluti, inseriti in un grandioso programma e progetto, come tutto il resto del creato. Erano fatti per essere una cosa sola, per stare in comunione con Dio (= nel suo giardino); ma l'essere umano ha rifiutato questo amore, ha preferito decidere da sé che cosa era bene e che cosa era male; ha roto con Dio e si é fatto Dio i se stesso, creando il Vitello d'oro.
Esistono alcuni "sintomi" dai quali possiamo dedurre che i primi 12
capitoli della genesi appartengono al genere narrativo/simbolico.
(Gen 1, 27)
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Nel capitolo 2, al contrario, Dio crea prima l'uomo e solo successivamente
la donna, che viene "tratta" dall'uomo. Ma non erano giá stati creati?
Perché nel capitolo 2 sembra che l'uomo ancora non esista? La risposta
é che la veritá non é letterale, ma simbolica: con
il primo racconto si vuole sottolineare che tutto proviene da Dio ed é
quindi dono di Dio. L'uomo e la donna sono creati paritariamente da Dio,
nello stesso momento, quindi hanno pari diritti e dignitá.
Nel secondo racconto si vuole mettere in evidenza che queste 2 unitá
umane sono complementari, insieme l'una completa l'altra, divenendo una
cosa sola, perché inizialmente erano una cosa sola.
Tutto ció ci induce fortemente a considerare i primi capitoli
della Genesi in maniera simbolica, la Veritá é meno apparente,
ma piú profonda.
I PROBLEMI DALLA TEORIA CREAZIONISTA
Se creazione c'é stata non lo si puó dedurre, quindi,
dalla Bibbia, che non desidera trasmetterci nozioni scientifiche. La Bibbia
lascia quindi aperta ogni possibilitá. Certa é una cosa sola:
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Proviamo, adesso a volgere la nostra attenzione su un unico aspetto della creazione: l'uomo e gli esseri viventi (tralasciamo quindi la creazione dell'universo).
Volendo, ammettere che l'uomo é stato creato e che quindi non
é il risultato di una evoluzione ci si imbatterebbe nei seguenti
problemi:
E' vero, la teoria dell'evoluzione ha ancora molti punti oscuri
Ad esempio, per quanto riguarda l'uomo non é ancora stato ritrovato
il famoso "anello" che congiunge l'uomo con il suo progenitore (la scimmia).
Con il passare del tempo tale teoria diventa sempre piú complessa
per poter integrare le nuove scoperte e, si sa, che a volte le teorie piú
diventano complesse, piú rischiano di venire smentite da una nuova
teoria piú semplice che la comprenda.
E´ anche vero che non siamo concordi con il sistema scolastico che propone teorie quali il Big Bang e l'evoluzione come fatti, ossia come teorie dimostrate e non come semplici supposizioni, anche se tali supposizioni appaiono come le piú probabili. Sarebbe piú onesto affermare che si tratta di teorie.
E' pur vero che se la teoria evolzionista presenta molti punti oscuri,
la teoria creazionista, per quanto riguarda il genere umano, piú
che oscura é assolutamente improbabile. Una possibile correzione
alla teoria creazionista potrebbe essere supporre successive creazioni
e quindi interventi, da parte di Dio. Ció potrebbe spiegare la comparsa
di specie successive, ma non si tratterebbe comunque di dati biblici, né
di dati sperimentali: recentemente, nella storia dell'uomo, non é
accaduto niente del genere.
CONCLUSIONI
A conclusione vogliamo dire che se interpretassimo alla lettera i primi 12 capitioli del libro della Genesi esisterebbero molte contraddizioni, alcune insite nella Scrittura stessa, altre nei confronti della scienza.
Al contrario, non c'é contraddizione tra
fede e scienza.
La scienza vuole spiegare COME |
Dio ha dato all'uomo il dono/talento della ragione
perché la sfruttasse e non la nascondesse sotto terra. Lo scienziato
che indaga i misteri dell'universo e i misteri della vita, non é
una persona contro Dio perché non c'é contrapposizione tra
fede e scienza, ma l'una integra l'altra, o forse la prima guida la seconda
e la seconda aiuta un cuore aperto, nella creascita della prima.
Ció che conta veramente é che l'uomo
é stato pensato dall'eternitá, che non esista per caso. É
stato pensato da Dio, cosí come ogni figlio é stato pensao
dalla mamma, con braccia, gambe... non é pensato come una cellula.
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Allo stesso modo, la scimmia non é l'uomo, e l'uomo non é mai stato scimmia. Ma la scimmia, a suo tempo, potrebbe aver rappresentato ció che rappresenta la cellula embrionale per il bambino: uno stadio dell'evoluzione.
La cellula embrionale é un uomo? No, ma
contiene i germi dell'uomo.
La scimmia é un uomo? No, certamente,
ma conteneva i germi per la nascita dell'uomo.
A volte si sentono persone che si chiedono: "Ma
noi allora eravamo delle scimmie?"
No, non siamo MAI stati delle scimmie, dal momento
che c'é stata una transizione, quando si é scimmia si é
scimmia e quando si diventa uomini, non si é piú scimmia,
ma si diventa uomini.
L'uomo é stato pensato da Dio, da sempre. Non posso credere che sia nato per caso, quindi che l'evoluzione non sia stata in qualche modo "pilotata" da Dio affinché, attraverso successivi stadi, si potesse arrivare ad una creatura fatta a Sua immagine e somiglianza.