ATTUALITA' - Caso Di Bella

DESIDERIO DI VERITA'

di Guglielmo Ferraro (1/8/2000)

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Qualche settimana fa un illustre ematologo ha dichiarato, in un'intervista ad un noto quotidiano, che una nuova ed efficiente terapia è oggi disponibile contro le leucemie: l'acido retinoico. Sarebbe davvero una sensazionale scoperta.
Il fatto è però che tale cura viene già praticata, e da oltre un ventennio, dal Prof. Di Bella.
E' tutto documentato e non riesco ad immaginare come si possa tentare di sovvertire la verità.
Ma se la mia immaginazione ha forse dei limiti, l'arroganza e la tracotanza di certi "baroni della medicina" non conoscono invece confini. Le prime pubblicazioni sui retinoidi del Prof. Di Bella risalgono a 40 anni fa, e l'acido retinoico costituisce un componente essenziale del cosiddetto "Metodo Di Bella". Come si può allora negare l'evidenza? Eppure, sempre ai danni del Prof. Di Bella, ciò è stato già fatto più volte. Mi riferisco in particolare alla "sperimentazione MDB", che avrebbe dovuto mettere a tacere definitivamente, nelle intenzioni di chi l'ha progettata, lo "scomodo" Professore.
Sono d'accordo con chi sostiene che solo con un rigoroso metodo scientifico si possa stabilire l'efficacia di una terapia. Ma io mi chiedo che cosa di veramente scientifico ci fosse in realtà in quella sperimentazione. Troppi retroscena oscuri ne hanno caratterizzato l'andamento. Da un verbale dei N.A.S. di Firenze, datato 2 dicembre 1998, rimasto segreto per oltre un anno, risulta che ben 1048 flaconi di soluzione ai retinoidi, distribuiti dallo Stabilimento Clinico Farmaceutico Militare di Firenze a 28 centri dei 60 della "sperimentazione MDB", erano (incredibile !!) scaduti.
E che cosa dire poi della "vicenda dell'acetone"? Su sollecitazione di alcuni pazienti della sperimentazione, che si lamentavano di un sapore strano della soluzione ai retinoidi a loro somministrata, e di effetti collaterali come diarrea e nausea, i N.A.S. avviarono un'indagine che portò alla scoperta della presenza di acetone nella soluzione. Il Prof. Di Bella aveva inequivocabilmente richiesto che i preparati di retinoidi fossero del tutto privi di tale sostanza.
Inoltre i N.A.S. verbalizzarono che 4 dei 7 preparati del "protocollo MDB" furono impropriamente impiegati.
Che fine ha fatto allora, in quella sperimentazione, il metodo scientifico, tanto invocato da chi ha osteggiato e deriso (e continua impunemente a farlo) il Professore siciliano?
Io credo che nel profondo di ognuno di noi ci sia radicato un desiderio di giustizia, e sostenuto da tale sentimento invito tutti a reclamare a gran voce la verità. E' ora di finirla con le mistificazioni!