SALUTE

Digrignare i denti inconsapevolmente, per troppo stress o nervosismo, può causare danni gravissimi
DANNI E CURE DEL BRUXISMO, LA "MALATTIA INCONSCIA"

di Annarita Zito (27/2/2004)

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Probabilmente non tutti conoscono il significato di questo termine, ma il bruxismo oggi è una delle patologie più comuni. Per "bruxismo" si intende la tendenza a serrare e digrignare i denti inconsapevolmente: più che una patologia potremmo definirla una parafunzione dell'apparato masticatorio di origine inconscia.
Il digrignare inizia già dalla nascita come fenomeno fisiologico di modellazione dell'ATM (Articolazione Temporo Mandibolare), ed di solito termina entro i sei anni con l'eruzione del primo molare permanente; dopo questa età può diventare una patologia che provoca dei problemi al bambino molto simili anche se in scala minore, a quelli dell'adulto. Dal momento che si tratta di un fenomeno spesso inconscio, si presenta soprattutto durante il sonno, quando non è possibile avere un controllo sulle funzioni masticatorie: il bruxismo che colpisce 1'8-12 % della popolazione, è uno dei più diffusi disturbi del sonno.
Ma serrare i denti può essere anche una reazione legata a fattori emozionati (come lo stress) che diventa patologia nel momento in cui inizia ad essere costante. Il bruxismo ha parecchie conseguenze sulle arcate dentarie. I maggiori danni che può causare sono l'usura dello smalto (che può anche fratturarsi), la retrazione gengivale, e il vacillamento dei denti. Canini e gli incisivi laterali sono i denti più colpiti a livello di logoramento dello smalto. Spesso il paziente ignaro di essere bruxista riferisce di avere accentuata sensibilità a stimoli termici (quali caldo e freddo) ed allo spazzolamento, non sapendo che potrebbe essere la conseguenza dell'effetto di serrare i denti; col passare del tempo si può verificare una vera e propria perdita di dimensione verticale dei denti.
A livello dell'apparato muscolo scheletrico il bruxismo può causare cefalee muscolo-tensive, affaticamento muscolare al risveglio con tensione dei muscoli del collo e della spalla, limitazione della massima apertura della bocca, dolori a livello cervicale, indolenzimento dell'articolazione mandibolare (che può estendersi fino all'orecchio). Quando le cuspidi dei denti vengono del tutto limate, si ha un appiattimento della masticazione che diventa così difficoltosa. Inoltre, il sovraccarico a cui sono sottoposte le strutture che sorreggono i denti, col passare del tempo fa "allentare" le gengive, le quali cedono, creando spazi in cui si annidano colonie di batteri: è il primo passo verso la parodontopatia, una patologia infiammatoria che impedisce alle gengive di svolgere la loro funzione di sostegno.
Le cause del bruxismo non sono ancora del tutto conosciute: oltre al fattore di tipo psicologico (periodi prolungati di stress) ce n'è anche uno di tipo meccanico, come il non combaciamento delle arcate e l'errato allineamento dei denti. Se il disturbo si presenta in età infantile tende a progredire in età adulta.
Le cure per il Bruxismo possono essere di natura preventiva o terapeutica. La prevenzione questa avviene tramite l'applicazione di un "bite", ovvero una mascherina protettiva simile ai paradenti sportivi, realizzata sulle impronte del paziente e che deve essere indossata di notte: serve a rallentare le tensioni e i dolori muscolari che si creano sia nel bruxista notturno sia in quello emotivo diurno e notturno. Gli interventi curativi consistono invece nel riprodurre la normale forma e dimensione dei denti mediante l'applicazione di protesi fisse dentarie (corone proteiche-capsule) oppure con ricostruzioni restaurative in materiale composito che salvaguardano i tessuti residui dentali e l'estetica del paziente. In altri casi ci si può sottoporre a terapia agopunturale, per ridurre lo stress.