All’ombra di Sendero

Attraverso una antropologa peruviana di passaggio in Italia nel dicembre 1999, membri del Movimento Umanista italiano hanno preso contatto con l’organizzazione nazionale dei desplazados del Perù, emigrati forzati a causa delle violenze compiute nelle zone di residenza.

Il contatto con fonti di parte e non ha permesso di constatare il criminale silenzio stampa perpetuato in Perù e in tutto l’Occidente nei confronti di quello che potrebbe considerarsi uno dei più grandi genocidi degli ultimi anni. Il governo Fujimori, forte della lotta al terrorismo ben sottolineata in ogni occasione, a tutt’oggi dichiara 30000 morti durante i 14 anni di violenza politica perpetrata da Sendero Luminoso e dall’esercito peruviano.

SL è un gruppo maoista nato dalla scissione del partito Comunista Peruviano (PCP filocinese) avvenuta a fine anni ’60. Leader di SL era il professor Guzmán, condannato all’ergastolo; la prima azione criminale fu messa in atto nel 1980 durante le elezioni presidenziali, l’intento di destabilizzazione politica fu subito chiaro. Negli anni furono circa un milione i desplazati, imprecisato il numero di villaggi distrutti. Nonostante l’epoca dell’emergenza sia terminata ancora oggi sopravvivono gruppi armati di sovversivi e continuano seppur saltuariamente le “sparizioni” di autorità nelle zone più a rischio.

Difficile dare una spiegazione alle cause di un fenomeno che ha portato tanta violenza così come intuirne le conseguenze per il futuro, anche in considerazione dell’archiviazione forse prematura della problematica, almeno a livello ufficiale.

I progetti del Movimento Umanista sono volti al far acquisire alle organizzazioni locali autonomia e indipendenza da Ong e assistenza statale. Un anello culturale necessario per restituire alla popolazione credenze e valori originari, seppur proiettati nel futuro. Attraverso meccanismi di reciprocità si sta cercando di rendere possibile la ricostruzione e lo sviluppo di comunità e popolazioni vittime della violenza. Dietro l’apparente degrado si cela un’umanità certamente portatrice di segni freschi e visibili della guerra senza quartiere ma anche la voglia di costruire un futuro diverso per le nuove generazioni. Sperare ancora, offrendo intanto valori, sentimenti e atti di generosità persi ormai quasi del tutto nel civile Occidente. Silvia Nocera e Gianpaolo Capozzi


All’Ombra di Sendero. Una testimonianza di parte sulla violenza. La storia dei contadini di Ayahuanco tra la guerriglia e l’esercito peruviano, di Edilberto Oré Cárdenas, pp.139, 8€ (10% del prezzo di copertina destinato alla campagna di appoggio umano ai desplazados di Ayahuanco) Associazione Editoriale Multimage, 2001. www.uauonlus.supereva.it

9 febbraio 2003

Home - Links