ESPERIENZE IN RETE

"Secondo te perché ragazzi e ragazze cercano di incontrarsi in rete e poi non si incontrano mai?" Ho posto questa domanda, qualche giorno fa, a una ragazza "incontrata" in rete, la risposta è stata "perché vogliono non pensare alla vita quotidiana", lo svago disimpegnato della vita reale ora è anche virtuale, accanto ai miliardi di Time Warner - America On Line e del suo programma di messaggeria istantanea.

Parliamo un linguaggio strano, con poca sintassi, frasi veloci, abbreviazioni e qualche emoticon (faccine composte con caratteri di testo per esprimere stati d'animo). Si evitano altri contatti, la gente è un po' restia anche per quanto riguarda foto, che peraltro spesso vengono scambiate, e messaggi vocali, quasi fosse una telefonata e non un contatto via computer, per non parlare del vedersi come detto prima. Qualche volta arriviamo a scambiarci i numeri di telefono - mi dai il numero di cell - raramente poi ci si chiama terminata la connessione; io l'ho fatto, ho telefonato a una tal Sara di Bologna e lei era rimasta stupita che proprio io, che le avevo parlato solo in rete, l'avessi chiamata. Talvolta invece l'avvedutezza consiglia di rispondere "no, non incontro le persone con cui parlo via Internet", sarebbe interessante sapere allora perché si parla con qualcuno se poi non si desidera vederlo almeno una volta ma credo che la risposta la sappiamo già, forse vedersi dal vero implicherebbe un rapporto troppo impegnativo, forse la fine di quel po' di mistero che è rimasto in noi.

E un mondo strano, quello della rete, in cui prima o poi succede di tutto, anche ricevere auguri di buon Natale dalla California o ricevere un messaggio da un colombiano che ti ha contattato tramite random chat, il massimo della casualità.

I dialoghi non sono molto diversi da quelli che si farebbero con altri sconosciuti, c'è solo più confidenza, la solita presentazione fatta di nome, provenienza, età e mestiere poi il discorso va avanti libero, se c'è interesse ci si chiede anche una fotografia, come se l'immagine potesse realmente sostituire l'incontro, comunque avere una bella fotografia di se stessi prima o poi sarà sicuramente utile. Si va avanti a descrivere le proprie abitudini, i propri hobby ma a questo punto la conversazione è già finita, non c'è più appeal, sappiamo già che prima o poi uno dei due dirà "ci ribecchiamo, ora devo andare a letto, buonanotte". Sono rare le volte che si ha occasione di risentirsi veramente, come la prima volta, ancora di più che il discorso iniziato giorni e giorni prima possa continuare. A questo punto può succedere di tutto, è triste però vedere come ci si può ignorare, a volte c'è la volontà di vedersi, ma quante difficoltà… E allora spesso finisce tutto, non ci si parla più o ci si scrive con indifferenza, come si tratterebbe il più lontano dei conoscenti, il realismo finisce per imperversare.

Gianpaolo Capozzi

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