Viviamo "attimi" sempre più piccoli | ||
Il mondo accelera, il tempo
stringe, sarà per questo che è entrato nell'usuale vocabolario di noi
italiani la parola "attimino", un diminutivo tanto inutile
quanto fastidioso, se ci si presta un'attenzione anche minima. Fastidioso perché si
afferma qualcosa che non esiste, qualcosa appunto di inferiore all'attimo,
inutile come tutti gli errori, inutile nel senso di evitabile, ma con un
pizzico di insofferenza per un errore che non è spontaneo ma cercato
nell'utilizzo di una lingua che vorrebbe essere più precisa ma riesce
soltanto a creare obrobri. Il termine attimino è
infatti chiaramente scorretto fin dalle intenzioni che si possono avere
nell'utilizzarlo, essendo l'attimo un sinonimo dell'istante risulta già
difficile capire il significato di un "piccolo istante", inoltre
da un punto di vista più tecnico - matematico l'istante è già un
periodo indivisibile, infinitesimale per convenzione, non credo abbia
quindi molto senso dividere ulteriormente quantità infinitesimali
soprattutto nei discorsi quotidiani in cui si parla di problemi ben
tangibili e concreti. Una lingua che perde se stessa per così piccole
inezie è inevitabilmente destinata ad essere inghiottita dal volgare
anglofonizzato che ci accompagnerà nel famoso villaggio globale. Gianpaolo Capozzi |