Le Gorges del Verdon sono fantastiche.
Me lo avevano assicurato tutti quelli che c'erano già stati, ma dal vero... lo sono di più :-)
Non è possibile, infatti, raccontare la maestosità delle voragini create, nel tempo di ere geologiche, dall'acqua che ha eroso la roccia.
Sono troppi i punti nei quali è d'obbligo fermare la moto, metterla in equilibrio sul cavalletto e godersi il panorama.
Ogni dettaglio merita un momento. Ogni ombra nasconde un anfratto, un gioco di erosione dolce o di fragilità sgretolata.
E percorrere entrambe le "coste" richiede quasi un giorno intero.
Ma la Route des cretes (sulla destra mi pare, cmq dalla parte di La-Palud) e l'intero itinerario sulla riva opposta non possono
assolutamente mancare nella "bacheca mentale delle cose belle" di ogni mototurista che si rispetti :-)
Le strade alpine della Francia, poi, sono sempre uno spettacolo, per il motociclista. Radi paesi e molte curve.
Pochi limiti idioti e tante distese di boschi, oppure di lavanda, oppure di prati riarsi dal sole.
Non male il Colle della Lombarda per entrarvi e altrettanto divertente il Colle dell'Agnello per il rientro in italia.
Anche alcune valli del Cuneense, che ho percorso in questi giorni, meritano l'attenzione dei motociclisti, valle Maira su tutte.
E forse ne meritano ancora di più alcune strade di attraversamento in quota (Colle di Sampeyre e Vallone dell'Elva,
oppure Colle della Fauniera e Vallone dell'Arma), dove si viaggia solitari su strade strette, tortuose, ombreggiate
oppure a strapiombo sulle gole intagliate dai ruscelli. Poi si scollina in quota sempre circondati da marmotte, scoiattoli, aquile...
e quiete.
Pochi gli automobilisti incontrati. Forse più numerosi i ciclisti.
Pochi anche i motociclisti. Qualche austriaco, tedesco, olandese. In quota, francamente, non ricordo nessun italiano.
Insomma, un paio di migliaia di chilometri in sella ad una Futura non solo non stancano, ma fanno proprio
stare bene ed assaporare la vita :-)
Ma adesso c'è la scrivania da riordinare, gli impegni da appuntare sull'agenda, la rata del mutuo della casa da pagare...
L'estate è proprio finita...
L'ITINERARIO:
Valle Stura: dopo Vinadio si sale a destra per il Colle della Lombarda. Strada stretta, ma bella,
prima in mezzo al bosco, poi in mezzo ai prati e alle rocce (e alle fortificazione di confine).
Si scende a Isola 2000 (il solito orrore dovuto alla moda dello sci a tutti i costi) e poi per strada molto veloce
(larga, rettilinei e curvoni) ad Isola.
A Isola ho voltato a sinistra per Saint-Souveur-Sur-Tinee e poco prima di questa località, a destra per Roubion e Valberg.
Si tratta di un tratto della Route des Grandes Alpes (con il Col de la Couillole) che avevo saltato anno scorso,
preferendo salire fino al Col de La Bonnette.
A Guillames, poi, tenendo direzione sud-est, la strada conduce direttamente al Lac de Castillon e poi alle Gorges
du Verdon.
Sono tutte strade di montagna: si affrontano altri colli meno noti, ma si tratta sempre di strade divertenti.
Boschi, preti, pochi paesi aggrappati alla roccia, gallerie e strette strade intagliate nella montagna.
Spesso strade lente, dure, ma comunque mai banali rettilinei senz'anima.
Dopo essermi goduto le vedute delle Gorges del Verdon sono ripartito da La-Palud-sur-Verdon in direzione nord.
Mi sono diretto verso Estoublon, Mezel, Digne-Les-Bains. Strade disegnate apposta per i motociclisti, credo.
Prima boschi, poi altipiani coltivati a lavanda. Campi di lavanda profumata a perdita d'occhio. E che profuno nell'aria!
Pochi i rettilinei: strade dolci oppure tormentate, ma sempre in grado di farti sentire il ritmo della strada.
Questa Francia è meravigliosa in moto: chilometri e chilometri senza case, industrie, infrastrutture e limiti assurdi, ed i pochi
abitanti concentrati in qualche raro paesone rurale.
Abbiamo poi proseguito in direzione nord per La Javie, Le Vernet fino al Lac-de-Serre-Pocon ed abbiamo infine
riagganciato la Route des grandes Alpes a Guillestre, da dove abbiamo seguito le indicazione per il Colle dell'Agnello.
Per quanto riguarda le Valli Occitane cuneensi: a me è piaciuta moltissimo la Val Maira. Altrettanto belle le attraversate
(Vallone dell'Arma, Colle della Fauniera, Colle di Sampeyre).
Ma per scegliere (come giustamente scrive Pirsing, basta sfogliare l'atlante e scegliere le strade più storte).
La Futura ha dimostrato ancora una volta di essere una moto polivalente: comodissima anche in due e a pieno carico.
Sempre sicura: anche quando si inchioda perchè dall'altra parte di una strada strettissima si incontra un camper "imprevisto".
Quando hai voglia di prendere un ritmo un po' più allegro: beh, non si tira mai indietro :-)
E quando ti fermi da qualche parte gli altri motociclisti se la vengono a guardare e commentano
positivamente sorpresi... (mamma Aprilia... ma non è che hai sbagliato a porla sul mercato o la
campagna commerciale... dal vivo l'apprezzano tutti e manifestano sorpresa!).
Gattostanco