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Il significato della ricorrenza del IX febbraio
(festa nazionale del Libero Stato di Romagna)
Gloria alla
Repubblica Romana
Mentre i moderati, in difficoltà per la fuga del Pontefice, cercavano di salvare il governo dello Stato Pontificio, da Firenze Giuseppe Montanelli avanzò la proposta di convocare una Costituente . Mazzini stesso fu favorevole.
Stanchi e demoralizzati, i romani ebbero l’insperato aiuto di migliaia di giovani repubblicani che, da ogni parte d’Italia confluivano su Roma. “Era la parte più colta, nobile e ardimentosa di una gioventù per nulla rassegnata a vivere in un Paese diviso”.
Il 5 dicembre Mazzini scrive ai romani: “...Pio IX è fuggito: la fuga è un’abdicazione. Principe elettivo, egli non lascia dietro a sé una dinastia. Voi siete, di fatto, repubblica.”
Il Papa lanciò da Gaeta la sua scomunica , ma inutilmente: in tutto lo Stato fervevano già le attività elettorali.
Alta l’affluenza alle urne: a Roma, su 35.000 elettori, i votanti furono 25,000. Le elezioni, dopo una dura lotta con i moderati, furono vinte dai repubblicani.
Per quattro giorni, ininterrottamente, l’Assemblea discusse della forma di governo.
Dopo decine di interventi fu la volta di Monghini , deputato di Ravenna:
”Se mi è lecito restringere la discussione de’ miei colleghi, mi pare che a soli tre si riducano i partiti da prendere, o Papa, o Governo provvisorio, o Repubblica.
Del Papa mi vergognerei a parlare: il Governo provvisorio non sarebbe che una prolungata agonia, dunque non rimane che la Repubblica.”
Ore una, 9 febbraio 1849,
Art. 2 Art. 3 Art. 4
nasce la Repubblica Romana.
Con il voto di questo decreto:
Art. 1
Il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal Governo temporale dello Stato Romano.
Il Pontefice romano avrà tutte le guarentige necessarie per la indipendenza nello esercizio della sua potestà spirituale.
La forma del governo dello Stato romano sarà la democrazia pura e prenderà il glorioso nome di Repubblica Romana.
La Repubblica Romana avrà col resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune.
Contro il volere dello stesso popolo francese e della sua Assenblea, il corpo di spedizione sbarcò a Civitavecchia con lo scopo di riportare Pio IX a Roma.
Inizia così, il 30 aprile del 1849, l’epica e disperata difesa della città; difesa che generò fulgidissimi esempi di valore e abnegazione in nome dei puri ideali di Libertà e Patria.
I francesi entreranno a Roma il 4 luglio, poche ore dopo che la Costituzione fu promulgata tra i colpi di moschetto e di cannone. Quella Costituzione, democratica e moderna, sarebbe stato il perno della rigenerazione italiana...
L’estremo saluto del triumvirato (Saffi, Mazzini, Ermellini):
Ecco perché, ancora oggi, in Romagna si festeggia, il 9 febbraio, la proclamazione della Repubblica Romana. Repubblica Romana che fu uccisa da un esercito ben più potente, al soldo del potere temporale papalino. Ed ecco perché, tra chi conosce e si tramanda il senso di questa piccola porzione di Storia, non si riesce così facile accettare ancora le ingerenze dei clericali. |
RINGRAZIAMENTO: Ampi stralci di questa paginetta sono stati realizzati attingendo a piene mani da: “Gloria alla Repubblica Romana - compendio de La Romana del 1849” di Giovanni Conti” di Massimo Morigi - Edizioni Endas Ravenna 1986 |
La Costituzione della Repubblica Romana |
Romagna anticlericale da sempre! |
Ravenna anticlericale: Papa Wojtyla, no grazie! |