Che autunno mite, quest'anno!
Abbiamo già oltrepassato la metà di novembre e in cima ai passi tra Romagna e Toscana ci
sono ancora quasi 18 gradi. Eppure per precauzione abbiamo indossato i guanti invernali. E
pure il classico completo in cordura dei climi invernali.
E' il primo giretto con la mia seconda Moto Guzzi.
Appena l'ho portata a casa mi sono accorto che la Norge toccava un po' troppo presto con il
cavalletto centrale. Allora, seguendo le istruzioni del libretto di uso e manutenzione per
la guida in coppia, ho chiuso tutto il precarico e stretto l'estensione del mono.
Seguendo poi i consigli di chi la Norge se la sta già godendo da un po', ho ridotto lo
spessore del gommino che tiene scostato il cavalletto centrale dalla marmitta.
E subito mi accorgo che le modifiche sono state più che utili: adesso per toccare occorre
piegare un bel po'. Oppure prendere degli avvallamenti molto pronunciati mentre si percorre
la curva... vabbè, la Norge è talmente confortevole che ho deciso di potermi permettere di
irrigidire un po' anche l'anteriore. Abituato alle sport touring o alla Griso, non credo che
mi mancherà il confort, anche con una moto molto rigida ;-)
Ma non riesco a concentrarmi solo sulla guida!
Oggi i colori della natura sono fantastici.
Non è ancora stato molto freddo, non sono ancora arrivate forti piogge o le prime nevicate,
e i boschi delle Foreste Casentinesi sono colorati di pennellate sgargianti. Molte foglie
svolazzano ai bordi di questi nastri d'asfalto che ospitano le ruote della Moto Guzzi, ma
molte altre sono ancora lì, a vivere gli ultimi giorni della loro effimera ma meravigliosa
esistenza. Hanno regalato ombra, ossigeno, fremiti nelle giornate ventose. Ora la terra le
aspetta, per creare nuova energia. Ma prima di cadere, risplendono di giallo, di rosso, di
arancione.
Viaggiare in moto è essere dentro la natura.
Oggi assaporo tutto questo: l'aria pulita, i colori del bosco, le nuvole che si rincorrono e
ci minacciano da lassù. Non cè la nebbia della pianura quassù!
La strada del Passo dei Mandrioli è un nastro d'asfalto grigio fitto di curve e tornanti
steso su una tavolozza di un pittore. Dopo il classico caffè a Badia Prataglia, scendiamo
fino a Poppi e poi a Stia, dove anzichè imboccare la statale per il Passo della Calla,
andiamo verso il Valico di Croce ai Mori, 25 chilometri di strada bella e selvaggia, senza
paesi o capannoni che deturpino il paesaggio.
Sembra impossibile essere così vicini alla pianura abitata e industrializzata... il Croce ai
Mori ti permette di sognare spazi alpini e foreste selvagge. Ma tutto ha un termine, e scesi
a Londa svoltiamo a destra per raggiungere Dicomano.
E' qui che comincia la salita del
Muraglione.
E' qui che le curve serrate della parte toscana, asciutte e pulite, mi
permettono di testare la ciclistica sana, agile e divertente di questa Tourer che sembra
pesare molto meno di quel che dice la bilancia.
Sì amici miei, con moto come la Griso o come questa Norge, la Moto Guzzi sta dimostrando di
essere tornata a produrre moto belle, divertenti, affidabili.
Mica poco ;-)
Lamps!
Gattostanco, 18 novembre 2006