Il 13/3/1985, in un albergo di Milano, Ferlaino ha
convocato Allodi
(il riformatore del calcio italiano), Pier Paolo Marino (giovane direttore sportivo)
e Bianchi (ex azzurro, ora allenatore del Como). Si costituisce un comitato
incaricato di far fruttare al meglio l'investimento fatto con l'acquisto di Maradona.
Da allora ogni lunedì il team si riunirà per metter a punto le strategie di mercato.
Dopo i patimenti difensivi dell'anno precedente, un ruolo da coprire subito è quello
di libero. Verrà preso il giovane Renica dalla Sampdoria; terzino sinistro,
in alternativa a Raimondo Marino, arriva Filardi dal Varese. A centrocampo
l'arrivo di Pecci fa sì che Maradona possa dedicarsi a compiti più offensivi insieme
alla punta di classe che è Giordano. Per completare il centrocampo l'ideale
sarebbe De Napoli, ma costa troppo ed il suo acquisto viene accantonato per
quest'anno. Dopo aver tentato invano con Tardelli, Sabato, Boniek, Cerezo e
Scanziani, la scelta cade su Buriani. Castellini lascia per limiti di età e subentra
Garella.
Partono anche Boldini, Dal Fiume, De Simone, De Vecchi, Di Fusco, Napoletano
e Puzone. Ferrario in precampionato si rompe il malleolo, Diego ha problemi al
ginocchio ma anche problemi personali; rompe infatti il sodalizio con Cysterpiller e
assume Guillermo Coppola come manager personale.
Il campionato parte bene ed all'ottava giornata riesce a spezzare l'incantesimo
contro la Juve: Bertoni guadagna una punizione indiretta in area di rigore
della Juve, batte Maradona e con una parabola beffarda partita dal piede mancino
piegato ai limiti dell'impossibile infila la porta dell'esterrefatto Tacconi proteso in
un'inutile quanto lunghissimo volo. Peccato che Brio e Bagni vengano alle mani
e che su di loro cadranno i fulmini della disciplinare. Di peggio capita a San Siro:
Mandolini spezza a Buriani la tibia, il perone e la carriera, Altobelli e Bruscolotti
si fanno espellere insieme, Garella viene colpito da qualcosa piovuta dagli spalti,
ma non ne approfitta e l'arbitro Longhi s'inventa il pareggio 1-1 per l'Inter dopo il
vantaggio di Maradona realizzato su assist di Giordano. Per la partita successiva il
Napoli dovrà fare a meno di Bruscolotti, Celestini e Pecci squalificati.
Infatti l'Udinese pareggerà 1-1 (gol di Maradona su punizione e poi espulsione dello
stesso per reazione ad un fallo di Criscimanni). Alla fine del girone di andata il Napoli
è 2° a 6 punti dalla Juve. Il girone di ritorno, tra alti e bassi ed una buona dose di
sfortuna (frattura della clavicola per Giordano, Maradona con problemi fisici e di fuso
orario per le trasferte della Nazionale argentina) finisce con il 3° posto
sempre a 6 punti dalla Juve e qualificazione UEFA.
Ci si appresta a vivere il campionato della grande vittoria!