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Perennemente
in cima alle classifiche per qualità della vita e dei servizi, Alba
è una città del cuneese di circa 30mila abitanti, adagiata nello
splendido scenario naturale delle Langhe, di cui è la capitale
storica ed economica, e collocata sulla riva destra del fiume
Tanaro.
È
l’antica Alba Pompeia, così battezzata dal console Gneo Pompeo Strabone, ma
dalle origini sicuramente preromane, ricca di reperti archeologici e
testimonianze del suo glorioso passato.
Vino,
tartufi, un’ottima cucina locale e le attrattive monumentali e
paesaggistiche ne fanno una località di charme e di grosso richiamo
per i turisti di tutto il mondo. A ciò si aggiunge una vita
culturale e artistica di notevole spessore e la presenza di un
tessuto industriale solido e potente, rappresentato, in particolare,
dai gruppi Ferrero e Miroglio, attivi anche nel sociale, dalla Mondo
e da varie aziende vitivinicole diffuse sul territorio. Già in
epoca romana lo storico Plinio descriveva l'esistenza di una tecnica
agricola applicata alla viticoltura raffinata ed evoluta.
Le
torri medievali, inserite nella pianta ottagonale della città, e di
cui rimane il ricordo nella Giostra delle Cento Torri che si svolge
ogni anno, erano munite di contrafforti e torrioni e per tutto il
loro perimetro erano circondate da un fossato. Alcune sono
scomparse, o sono state inglobate nel tessuto cittadino. Erano un
simbolo di forza e di prestigio dei suoi titolari.
Si
ricorda l’allenza della città stipulata nel 1295 con Carlo d’Angiò,
al fine di gestire le numerose rivalità con la vicina Asti.
Asti divenne "il nemico" per antonomasia,
interessato a privare Alba del dominio sulla Valle del Tanaro. Una
rivalità dunque antica che viene anche riproposta annualmente nel
palio cittadino.
Particolare
figura della spiritualità albese è la beata Margherita di Savoia,
il cui corpo incorrotto oggi riposa in una teca presso il monastero
delle suore domenicane a via Serre. La beata, nata a Pinerolo,
imparentata con le principali famiglie reali d’Europa, nel corso
del 1400, durante la cattività avignonese, si prodigò affinché la
sede papale ritornasse a Roma. Fu data in sposa a Teodoro il
Paleologo, del quale rimase vedova. Fondò il monastero di Santa
Maria Maddalena in Alba. Un giorno ebbe una visione di Cristo che le
porse tre frecce recanti ciascuna una scritta: malattia, calunnia e
persecuzione. Infatti nel periodo seguente ebbe a patire tutti e tre
i tormenti indicati.
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