Lorem Ipsum (Il Libro Ritrovato)

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Ma cosa significa ???


Marco sta gironzolando per casa abbastanza annoiato. E’ una giornata di pioggia: non è possibile andare a giocare in cortile, né ai giardini.
Vedendolo rattristato, senza interessi e poca voglia di giocare, la mamma gli chiede:
– Fammi questa cortesia: scendi in cantina e portami su una bottiglia d’olio, perché ho quasi terminato quello che abbiamo in casa. Ma ti raccomando: non restarci troppo e stai attento! –

Marco ubbidisce all’istante e lo fa molto volentieri, perché in cantina ci sono tante cose tra cui curiosare. Tanti oggetti importanti e non, sono stati là riposti nel corso degli anni. Alcuni ormai sono dimenticati: stanno lì e chissà per quanto tempo ancora vi rimarranno.
Ha trovato subito la bottiglia d’olio chiesta dalla mamma: era ben in mostra; la prende e l’appoggia accanto alla porta, pronta per essere portata in casa. Ma, fatto questo, Marco non sa trattenersi dal rovistare tra le vecchie cose che vede tutt’intorno.
Ad esempio, c’è un'antica libreria chiusa a chiave che l’ha sempre incuriosito. Anche adesso tenta di sbirciarci dentro, come già fatto altre volte, ma il vetro impolverato non gli permette di vedere granché.
Oggi vuole provare ad aprirla. La chiave gira a fatica, gli sportelli delle vetrine scricchiolano: alla fine si sono aperti e appare il contenuto misterioso.
Ma no … nessun segreto affatto! Si tratta soltanto tanti e tanti libri, riposti in ordine, ben in fila. Le copertine sono di vari colori e i titoli in parte si leggono e in parte no, a causa della polvere penetrata fin lì dentro.

Marco è attirato da un volume che non sta ritto, insieme agli altri, ma giace coricato su un ripiano quasi vuoto:
– Chissà perché è fuori posto? – si chiede.
Lorem Ipsum Ha una bella copertina di cuoio rosso. Il titolo impresso in oro, in caratteri grandi ed eleganti, dice: “Lorem Ipsum”, due parole davvero strane.
– Che mai vorranno dire? E’ forse una lingua straniera? – si chiede.
Prende il libro, soffia via la polvere e lo sfoglia. Contiene vari capitoli e nota che, passando da uno al successivo, cambia la forma delle lettere. Sono stili diversi, ma tutti molto eleganti.
– Cosa mai può trattare questo libro dall’aspetto così curioso? – si chiede.
Prova a leggerlo, ma riesce a capire solo qualche parola, qua e là:
– Non è in italiano, ma neanche in inglese … che lingua strana! – commenta ad alta voce.
Marco allora se lo porta a casa, per mostrarlo alla mamma.
Neppure lei è in grado di decifrarlo; le sembra latino, ma non ne è sicura, perciò gli dice:
– Vai dal professor Toni che abita al piano di sotto: lui probabilmente è capace di comprenderlo e ti potrà spiegare di che si tratta. –

Marco segue il consiglio della mamma.
Il professor Toni, persona molto cortese, è un grande esperto di lingue antiche.
Dopo essersi educatamente presentato, il bambino gli spiega il motivo della visita.
Il professore apre il libro e comincia a leggere ad alta voce la prima riga:
– Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur … –
Marco nota che sul volto dell’uomo è apparso un lampo di sorriso, poi scomparso.
Ed è assolutamente serio quando, dopo poco, stranamente gli chiede: – Sai che giorno è oggi? –
E Marco un po’ sorpreso risponde: – Mi pare che sia il 30 marzo, professore –
– Beh, caro bambino, tornando al libro: capisco solo qualche parola … è in parte in latino e in parte no. Non posso assolutamente tradurtelo. Però se desideri sapere di che cosa tratta, c’è un metodo molto semplice e veloce: mettilo sotto al tuo cuscino e dormici sopra per un paio di notti. –
– Ma professore, lei mi sta prendendo in giro – dice Marco – non credo sia possibile per me, mentre dormo, poter leggere un libro, chiuso, sotto alla mia testa e, per giunta, scritto in una lingua che non conosco! –
Ma il professor Toni conferma:
– Non ho altri metodi. Più di darti questo consiglio non saprei davvero come aiutarti. –
– Non sarà però un libro di brutte magie che mi spaventeranno? – chiede.
– No, questo te lo posso assicurare. –
Quando Marco torna a casa trova la mamma al telefono: sta parlando proprio col professore, ma un po’ sottovoce. Al termine di quella telefonata lei gli conferma:
– Puoi fare come lui ha detto, non ci sono davvero altri metodi: mettilo per due sere sotto al tuo cuscino. –

L'assedio Pur con qualche dubbio, Marco comincia dalla sera stessa.
Il mattino dopo, appena rivede il libro sotto al cuscino, inizia a domandarsi:
– Che cosa è passato nel sonno dal libro al mio cervello? – e si concentra:
– Questa notte, questa notte … –
Un sussulto di meraviglia! Sì, ricorda una voce che gli bisbigliava qualcosa. Parlava di un'antica città, assediata dai barbari, ma il loro guerriero più coraggioso, che si chiamava “Lorem Ipsum”, era riuscito ad ingannare l’esercito nemico, incendiando i suoi accampamenti … –
– Questa storia è passata dal libro nella mia mente ... è accaduto davvero! – Marco comincia a crederci e decide di ripetere l’esperimento la notte successiva.
Quella sera si addormenta a fatica: è eccitato per l’attesa. Alla fine però il sonno arriva.
Lotta col drago L’indomani ecco che ha di nuovo la sensazione di aver assorbito qualcosa dal libro.
Questa volta “Lorem Ipsum” è un coraggioso cavaliere che sconfiggerà ed ucciderà il terribile drago che terrorizza la regione.

Marco corre eccitato dalla mamma per dirle che è successo davvero quello che il professore aveva previsto. La mamma lo ascolta con pazienza, poi lo accarezza e gli confida:
– Sai, Marco, io e il professore abbiamo voluto farti uno scherzetto, infatti oggi è il primo aprile! –
A quelle parole il bambino si rattrista e commenta mortificato:
– Sono stato davvero uno sciocco credulone, vero mamma? –
Ma lei per consolarlo aggiunge:
– Tu hai un dono bellissimo: tanta fantasia! Con questa dote e qualche altra bella qualità, se la svilupperai, potresti diventare un poeta, un romanziere, un inventore o uno scopritore di chissà quale segreto della scienza. –
Che previsione bellissima! Marco ora sorride, non è più dispiaciuto di esser caduto nello scherzo. Gli manca però ancora qualcosa: una risposta:
– Il libro, mamma, di che cosa tratta? –
– Marco, torna a trovare il professore: mi ha promesso che te lo spiegherà. –

E così fa Marco. Il professor Toni cortesemente gli spiega:
– Il tuo “Lorem Ipsum” altro non è che il catalogo, che un antico stampatore mostrava al suo cliente perché scegliesse lo stile tipografico da usare nel libro da stampare. Come hai visto, scorrendone le pagine, ci sono vari modelli di caratteri utilizzabili. –
– Questo lo capisco, ma quelle strane parole, professore, che cosa significano? –
– Non hanno molto senso. Sono in lingua latina, ma storpiate e prese qua e là da un testo del famosissimo scrittore romano: Cicerone. Ad esempio, nello stesso titolo "Lorem" è solo un pezzo della parola corretta "Dolorem".
Un antico stampatore, una prima volta un po’ a caso, ha messo in fila parole lunghe e brevi che dessero l’idea di una normale, vera pagina. Da allora è diventato quasi uno standard per i tipografi, che hanno continuato ad utilizzare quella sequenza come riempitivo temporaneo, per mostrare l’aspetto finale, anche quando il testo non è ancora disponibile per intero.
Tutto qui, caro Marco, nessuna magia, nessun mistero. –
– Grazie, professore, è stato molto chiaro. –
– E stai attento agli scherzi del primo aprile! –
– Certo, professore, anche quest’altra lezione mi è servita! –

1 aprile



G.A.

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