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Chi ha fatto impazzire i kamikaze?

di Ferdinando Camon

L’attentato terroristico portato agli Stati Uniti 11 Settembre 2001.

La lotta dell'America contro il terrorismo non è una difesa dell'America ma del mondo. Schierandosi con l'America la Nato difende ciò che deve difendere, cioè noi. Il terrorismo protegge o produce stati assolutisti: il comunismo, il nazismo, il fascismo nacquero così, e integralisti sono i paesi islamici che generano terrorismo. Ecco perché l'America non può smettere la lotta al terrorismo, e perché l'Europa deve stare con l'America.

 



Bush dice: "E' una lotta tra il Bene e il Male". Ieri la contrapposizione era americanismo-comunismo, ed è finita con la morte della seconda civiltà, una morte non per uccisione ma per fallimento. Adesso la contrapposizione è Occidente-Integralismo: dov'è l'Integralismo, da cui vengono i terroristi, c'è solo Islamismo, nessuna conciliazione è possibile. Detto tutto questo, che spiega perché l'Occidente deve rispondere alla guerra con la guerra, credo che dobbiamo però modificare il giudizio che corre sui terroristi, come "malati di cervello" o "malati di cuore".



Per la fine del terrorismo, il primo problema che bisogna spegnere è il conflitto Israele-Palestina. Il rapporto Stati Uniti-Israele, ed Europa-Israele, s'è fissato quando Israele è nato e ha inaugurato la sua storia. Aiutare Israele era per noi europei una forma di espiazione delle nostre colpe verso gli ebrei. Ma un conto sono gli ebrei della diaspora, che tendevano verso uno stato, altro conto sono gli ebrei di questo stato, che tendono all'espansionismo. Pochi giorni prima di questa vampata di terrore c'era stata la dichiarazione, nella Conferenza Mondiale di Durban, del "sionismo come razzismo". Affermazione infelice e inaccettabile. Razzismo c'è quando dai la caccia a un uomo perché è quello che è, bianco o nero. Sei disposto a pagare per avere quell'uomo, e poterlo eliminare. Il razzismo europeo così faceva. Il sionismo così non fa. Il sionismo è disposto a pagare purché gli stranieri escano dai suoi territori, ed anche dai loro territori, che il sionismo invade.



E' dunque un espansionismo. Tra le questioni in cui il terzo e il quarto mondo, il sud e l'est della terra, sentono come controparte l'America, la questione palestinese è la più incancrenita e dolorosa. E oggi, tre giorni dopo l'attacco, lo è ancora di più. Perché la prima risposta data da Israele è stata l'occupazione di altre città palestinesi.



I kamikaze islamici, i martiri, i piloti-suicidi, gli uomini-bomba, non sono nati pazzi: sono diventati pazzi. Non sono da considerare malati di cuore per le stragi che fanno: sono stati pietrificati nel cuore per le stragi che hanno patito. L'Irak ha la più alta mortalità infantile della terra. L'Afghanistan si attacca al fanatismo come rimedio all'arcaismo. La Palestina vuole una terra che già aveva e che un presidente israeliano le aveva già restituito. Bisogna tornare a quella restituzione. Ieri il presidente del Consiglio italiano ha detto: "Per spegnere i focolai di terrorismo nel mondo bisogna spegnere i focolai della disperazione". L'arretratezza, la miseria, il fanatismo, l'esilio spingono ad azioni folli e criminali e ingiustificabili, ma punendo con le bombe e con i missili la follia e la criminalità si aggravano l'arretratezza, la miseria, il fanatismo e la disperazione. Il terrore del mondo si nutre di questa contraddizione.




Ferdinando Camon
Il Giorno, 13-09-01