Calcio

 

Alla fine della partita di calcio Livorno-Lazio, Di Canio saluta i tifosi, amici e non,
con il saluto romano.  Non l’avesse mai fatto

 

LA VERITA’ FALSATA


E allora bisognerebbe chiedersi: come osano i compagni Lucarelli e Zampagna ( rispettivamente giocatori del Livorno e Del Messina), et compagni di merenda a salutare con il pugno sinistro alzato?
 

 

di  Massimiliano Mercuri
Dirigente Sindacato Ugl

Che strano paese l’Italia, che strano modo di affrontare i problemi che attanagliano la nostra società, che strano modo di parlare di sport, di etica, di moralità, di giustizia.

Appunto, di giustizia, che bella parola: ma per chi e quando ci sarà una vera giustizia? E chi dovrebbe garantire la giustizia in Italia? Forse chi indossa una toga ideologica?

Forse la parola esatta è “giustizialismo giacobino”, sì, proprio quello della rivoluzione francese. Oggi, certo, non ci sono le ghigliottine, ma l’aria che si respira è la stessa: giustizia, o presunta, ma a senso unico.

Domenica scorsa, alla fine della partita di calcio Livorno-Lazio, Di Canio, giocatore e capitano della squadra bianco-celeste, saluta i tifosi amici e non con il saluto romano: braccio destro alzato. Non l’avesse mai fatto: l’indomani, su quasi tutte le testate giornalistiche si sono scatenati quei giornalisti giacobini-giustizionalisti, che hanno avuto, così, il giusto “assist” per invocare la sopra citata giustizia forcaiola, e per gridare all’attentato alla patria, alla bandiera italiana, alla Costituzione.

Oh perbacco!!

Pensate che lo stesso n° 1 della FIFA, Blatter; ha invocato la squalifica per Paolo Di Canio e per la stessa Società bianco-celeste.

Pensate un po’!!

Di Canio l’ha fatta propria grossa, ha commesso una strage, è stato scoperto mentre stava preparando un attentato suicida alla Nazione Italiana!

Che paura!!

Ma che idiozie!

Moralisti-giacobini ipocriti, presunti paladini della retta via, ci si  vergogni e si  abbia il pudore di tacere, sì, di tacere; e se si vuol parlare, si dica la verità fino in fondo.

Se  è rimasta un po’ di dignità, si cambi mestiere, e forse si farebbero meno danni.

Ma guarda un po’, anziché parlare dei razzi sparati ad altezza d’uomo ( Tare, altro giocatore della Lazio, per poco non veniva colpito alla nuca rischiando di rimanere ucciso), dei bilanci falsati, dei Rolex regalati, del calcio-scommesse, dei debiti delle maggiori società calcistiche ( con in testa qualche società che annualmente spende miliardi ,per poi vincere, alla fine, solo la “Coppa Scarabocchio”, coppa assegnata in un torneo nazionale parrocchiale degli anni ’80 ), dei cori razzisti, di quei “bravi tifosi”, compagni di merenda, che nella partita Lazio-Livorno (che coincidenza) dello scorso campionato, distrussero la stazione di San Pietro e malmenarono i poliziotti, ci si attanaglia a condannare un gesto, un semplice saluto romano. Appunto, romano: quel saluto usato, ancor prima della nascita di Cristo, da un leggendario esercito, quello dell’Impero Romano.

Ma che scandalo!!

Come ha osato Di Canio usare un saluto romano?

E allora bisognerebbe chiedersi: come osano i compagni Lucarelli e Zampagna ( rispettivamente giocatori del Livorno e Del Messina), et compagni di merenda a salutare con il pugno sinistro alzato?

E come osano quei bravi ragazzi dei tifosi del Livorno ( non tutti per fortuna) a intonare allo stadio “Bandiera rossa”?

Ma si è allo stadio o in una sezione di un partito?

Si sta parlando di calcio o di politica?

Che vergogna!!

In questo paese ci si indigna per un semplice saluto romano, però, contemporaneamente vengono scarcerati dei terroristi, con la “labile” giustificazione di essere definiti guerriglieri patriottici: si vada a chiedere ai genitori ed ai parenti di quei poveri 132 bambini trucidati, massacrati a Beslan, in Ossezia, il 1° Settembre del 2004 da un commando di terroristi ceceni (bestie assassine), come definiscono questi “bravi guerriglieri” che si fanno saltare in nome di Allah.

In questo paese vengono intitolate strade al più grande terrorista palestinese di tutti i tempi , strada che, ironia della sorte, doveva essere intitolata ai soldati italiani massacrati in Irak.

In questo paese vengono concesse da frati cattolici, nonostante il divieto del Vescovo, le palestre del proprio convento ai musulmani per pregare ( e a casa loro ti “sgozzano” solamente se ti vedono indossare  un semplice  simbolo cristiano).

In questo paese si vedono pseudo-preti marciare a braccetto con quei “bravi compagni maoisti”che vanno in giro per l’Italia a manifestare, distruggendo e mettendo a ferro e a fuoco tutto ciò che incontrano ( il popolo Sassone gli farebbe un baffo), e, alla fine, chi ne fa le spese sono sempre quei poveri poliziotti, carabinieri e finanzieri che, per 700 euro misere al mese rischiano la vita puntualmente. E questi “angelici delinquenti”, quando vengono arrestati, vengono, poi, rilasciati in quanto,  anch’essi, considerati guerriglieri patriottici, bravi ragazzi che si oppongono, poverini, alla globalizzazione dell’intero pianeta.

Ci si vergogni, pseudo-giornalisti e non, paladini di un giustizialismo-giacobino, becero e forcaiolo, si cambi mestiere!!

Si abbia la dignità di tacere!!

Qualcuno, in questi giorni, su qualche quotidiano nazionale ha avuto, addirittura, la faccia tosta di scrivere: “ Eh, ma in Italia non c’è stato un regime comunista condannato dalla nostra Cositituzione, ma solo un regime fascista, e, quindi, il saluto comunista non può essere paragonato a quello fascista”.

 Falsari della storia, si sa soltanto predicare odio, emanare sentenze giacobine-forcaiole, predicare solo menzogne, falsità, invenzioni. Non si ha rispetto, neanche oggi, della memoria e dei parenti di quei 100 milioni, ripeto 100 milioni ( 32 milioni nella sola Unione Sovietica) di vittime innocenti che dal 1917 al 1991 sono stati massacrati, trucidati dal regime comunista in tutta Europa. Cifre fornite dall’accademico russo, Aleksandr Iakovlev, direttore della Commissione per la riabilitazione delle vittime delle repressioni politiche in Russia, istituita nel 1991. E il mondo è ancora in attesa di un rapporto sugli orrori del PC cinese di Mao.

Emeriti moralisti giacobini, che vi indignate per un semplice saluto romano, ma non per un pugno sinistro alzato al cielo, ci si è dimenticati dei “Gulag” russi delle isole Solovki? Sì, Solovki, sul mar Bianco, dove Stalin trasformò uno straordinario monastero ortodosso, con secoli di vita religiosa e sociale ineguagliabili (nonostante le difficilissime condizioni ambientali), insieme ad altre chiese disseminate sulle varie isole, in un immenso lager, e furono rinchiuse, perché contrarie alla dittatura comunista o soltanto sospettate, persone di ogni ceto sociale, compresi molti vescovi, moltissimi sacerdoti e monaci ortodossi.

Ci si è dimenticato, o non si vuole ricordare, il famoso “Triangolo della morte” in Emilia Romagna, descritto anche dal giornalista-scrittore comunista Giampaolo Pansa nel libro “Il sangue dei vinti-Quello che accadde in Italia dopo il 25 aprile”?

Si racconta di migliaia di innocenti, massacrati dai partigiani comunisti, tra cui 108 sacerdoti, rei soltanto di esseri cristiani-cattolici. E ancora oggi ci si chiede quali fossero veramente le ragioni di tale mattanza.

Ci si è dimenticato di Porzus, nel Friuli orientale, dove un centinaio di partigiani comunisti fecero prigionieri e trucidarono 19 uomini ( tra questi Francesco De Gregori, zio dell’omonimo cantautore, e Giulio Pasolini, fratello dello scrittore Pier Paolo) della brigata Osoppo?

E si vuol parlare dei diecimila morti e dei trecentocinquantamila esuli istriani e dalmati ( le foibe, proprio loro, ci si ricorda vero?), massacrati dai compagni titini per la sola colpa di essere italiani?

E si potrebbe andare avanti per ore, e ricordare (senza presunzione) tutto ciò che ha rappresentato, e, haimè, rappresenta, ancora oggi per qualcuno, quel regime comunista di cui sono figli coloro che salutano con il pugno sinistro alzato al cielo.

E allora, cosa fare?

 Personalmente il modo di salutare lo considero folcroristico, ma se ne si vuol parlare, si condannino entrambi i saluti (quello romano, o fascista, e quello comunista), o ci si preoccupi di problematiche più serie che attanagliano il calcio italiano e, più in generale la società italiana.

E quando sarà, lo si faccia con onestà intellettuale e memoria storica, altrimenti il giudizio sarà falsato da beceri giacobini-ideologismi.
 

 

Società: «Alla fine della partita di calcio Livorno-Lazio, Di Canio saluta i tifosi, amici e non, con il saluto romano.  Non l’avesse mai fatto. LA VERITA’ FALSATA. E allora bisognerebbe chiedersi: come osano i compagni Lucarelli e Zampagna ( rispettivamente giocatori del Livorno e Del Messina), et compagni di merenda a salutare con il pugno sinistro alzato?», di  Massimiliano Mercuri, Dirigente Sindacato Ugl. 18.12.2005

 

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