Islam:

Europa provincia dell’islam? Il pericolo si chiama dhimmitudine
 

Il filoislamismo del Vecchio Continente viene da lontano. Dalla particolare protezione applicata dai musulmani conquistatori ai “dhimmi” cristiani ed ebrei
 

 
di Sandro Magister ,


ROMA – Nel suo scritto sulla guerra in Iraq intitolato “La rabbia, l’orgoglio, e il dubbio” – pubblicato negli Stati Uniti e in Italia su “The Wall Street Journal” del 13 marzo e sul “Corriere della Sera” del giorno successivo – Oriana Fallaci sostiene una tesi che fa scandalo:

«L’Europa non è più l’Europa. È diventata una provincia dell’islam come la Spagna e il Portogallo ai tempi dei Mori. Ospita sedici milioni di immigrati musulmani [...]. Rigurgita di mullah, di ayatollah, di imam, di moschee, di turbanti, di barbe, di burqa, di chador, e guai a protestare. Nasconde migliaia di terroristi che i governi non riescono né a controllare né a identificare. Ergo la gente ha paura e sventolando la bandiera del pacifismo, pacifismo-uguale-antiamericanismo, si sente protetta».

Ma questa tesi non è nuova né isolata. È proposta pari pari da Enzo Bettiza, giornalista e saggista di rilievo, esperto in politica internazionale, in un capitolo del suo ultimo libro: “Viaggio nell’ignoto. Il mondo dopo l’11 settembre”, edito da Mondadori nell’ottobre del 2002.

E soprattutto ha a suo sostegno gli studi di una storica dell’islam di riconosciuto valore: nome di penna Bat Ye’or, nata in Egitto, cittadina britannica, residente in Svizzera.

In una serie di saggi pubblicati in Francia e negli Stati Unit, Bat Ye’or ha ricostruito in termini nuovi rispetto agli schemi correnti la teoria e la pratica – dalle origini a oggi – della jihad islamica, o guerra santa, e soprattutto della “dhimmitudine”: la condizione assegnata ai cristiani e agli ebrei dalla dottrina musulmana.

La parola araba “dhimmi” si traduce “protetti”. Ed è quello che sostiene Oriana Fallaci: i cristiani d’Europa, col loro filoislamismo, cercano protezione. Anzi, vivono come già sentendosi dhimmi.

Enzo Bettiza aggiunge che questo sentimento di dhimmitudine è una trappola ideata dalle moderne élite islamiste per la conquista dell’Europa e del mondo. Una trappola che già funziona: molti europei, «volenti o nolenti, consapevoli o meno, già collaborano da tempo alla propria metamorfosi in dhimmi».

Bettiza cita un saggio pubblicato nel 2002 da Bat Ye’or sulla rivista di Parigi “Commentaire”, fondata da discepoli di Raymond Aron. Il saggio ha per titolo: “Ebrei e cristiani sotto l’Islam. Dhimmitudine e marcionismo”. In esso, l’autrice mostra come tredici secoli di protezione/sottomissione esercitata dai musulmani sulle popolazioni infedeli hanno lasciato una traccia profonda anche nel modo con cui l’Europa di oggi si rapporta all’islam.

Tra i «servigi» di questa «dhimmitudine occulta» dell’Europa c’è il lassismo nei confronti dell’immigrazione musulmana. C’è la tolleranza dei separatismi culturali sul proprio territorio. C’è la concessione di aiuti finanziari a governi ferocemente ostili all’Occidente. C’è il discredito dello Stato d’Israele. C’è la comprensione per il terrorismo palestinese e islamista. C’è lo scudo umano offerto dai frati francescani ai guerriglieri arabi rifugiati nella basilica di Betlemme. C’è il silenzio su secoli di jihad islamica rimpiazzato dall’autoflagellazione per le crociate: «il male viene attribuito a ebrei e cristiani per non urtare la suscettibilità del mondo musulmano, che rifiuta ogni critica al suo passato di conquiste».

Insomma: «L’antico universo della dhimmitudine, con la sottomissione e il servilismo come pegni di sopravvivenza, è stato ricostituito nell’Europa contemporanea».

In più, Bat Ye’or mostra che c’è anche una dhimmitudine teologica all’origine del filoislamismo di molti cristiani che vivono in paesi arabi. Una dhimmitudine che ridà vita alla dottrina di Marcione: un eretico del secondo secolo che, per dare il massimo riconoscimento al Dio amorevole del Vangelo, negò ogni valore alla Bibbia ebraica, ritenuta espressione di un Dio ingiusto e crudele.

Oggi, questo marcionismo rivive tra i cristiani d’Oriente nella visione di un Gesù arabopalestinese e antiebraico, in tendenziale concordanza con la visione islamica della storia.

Bettiza non accetta le conclusioni di Bat Ye’or su un’Europa già in piena «sindrome dhimmi». Ma ritiene questa deriva un reale pericolo.

Mentre Oriana Fallaci la denuncia come già avvenuta. Vero o no questo giudizio, resta il fatto che l’attuale conflitto tra Europa e America sulla guerra all’Iraq nasce anche da un’esperienza di dhimmitudine che solo il Vecchio Continente ha provato. Mimetismo filoislamico come protezione.
 
 

Islam:«Europa provincia dell’islam? Il pericolo si chiama dhimmitudine», di Sandro Magister, L'Espresso, 17.03.2003
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