Galatro e
la politica


Dopo la falsa rivoluzione di Tangentopoli, molti avevano ingenuamente creduto che la soluzione di tutti i problemi che attanagliavano l’Italia sarebbe scaturita, come per magia, dalla distruzione dei partiti tradizionali, quegli stessi partiti che avevano contribuito a far rinascere la nazione dalle ceneri della guerra fino a farla diventare una delle prime potenze economiche mondiali, e che la “società civile” avrebbe tranquillamente potuto assumere il ruolo di guida del cambiamento attraverso la selezione, sulla base di criteri rigidamente meritocratici, di una nuova classe dirigente moralmente più idonea rispetto a quella precedente.

La storia recente ha invece dimostrato come tali aspettative fossero del tutto illusorie, perché lo smantellamento del vecchio sistema politico che, pur con tutti i suoi difetti, aveva consentito il profondo radicamento della democrazia e la creazione di uno stato sociale dove anche ai più deboli era garantito l’accesso a tutti i diritti, ha costituito il preludio per l’affermazione di una forma di governo, a livello sia nazionale che locale, in cui la “maggioranza”, considerandosi sempre e comunque legittimata dalla volontà popolare, ritiene gli sia consentita qualunque azione, non importa se indecente o immorale, purché corrisponda alle proprie esigenze del momento.

L’amara conclusione che se ne può trarre è che, con la c.d. Seconda Repubblica, alla centralità dei partiti si è sostituito lo strapotere delle lobbies e dei gruppi più o meno occulti, che sfruttano il sistema maggioritario per interessi spesso incompatibili con quelli della collettività.

Un’altra strana caratteristica dell’attuale quadro politico è la proliferazione di partiti e organizzazioni varie che, senza alcun valore di riferimento, nascono e muoiono nello spazio di un mattino e si muovono da destra a sinistra e viceversa, senza alcun rispetto della dignità degli elettori.

In questo contesto desolante si avverte con forza la necessità di un ripristino delle regole della democrazia, in maniera da spazzare via chi, attraverso l’opportunismo ed il trasformismo, si pone come unico scopo la scalata al potere e si possa ridare centralità alla ricerca delle soluzioni ai problemi della gente.

Queste considerazioni hanno condotto alcuni di coloro che avevano vissuto, anche nel piccolo della realtà galatrese, un periodo fecondo in cui la dialettica politica era sempre e comunque finalizzata alla promozione di un modello di vita migliore, a uscire allo scoperto per tentare di offrire uno spazio di confronto a tutti coloro che ritengono di non poter più accettare questo stato di fatto.

L’unica scelta possibile per perseguire tale obiettivo era quella di ritornare ai partiti e, considerato il patrimonio personale di valori e di militanza, si è ritenuto di ripartire proprio da dove ci si era fermati ossia da quel partito dei Socialisti Democratici Italiani che si propone come “unico e vero” interprete della gloriosa tradizione della sinistra riformista e socialdemocratica italiana.

La prospettiva della tanto attesa riunificazione delle varie forze socialiste dopo i lunghi anni della diaspora costituisce uno stimolo ed un impegno affinché tutti insieme si possa riprendere quelle battaglie per la tutela dei più deboli e la difesa delle libertà e dei diritti civili, che hanno contraddistinto la nostra storia.

Per queste ragioni facciamo appello a tutti quelli che ritengono di condividere profondamente i valori che contraddistinguono il nostro partito, affinché anche a Galatro la sinistra possa svolgere il ruolo propulsivo che le compete e che non può prescindere da una forte presenza socialista.

La sezione dello S.D.I. intende divenire un punto di riferimento per le istanze di quei cittadini che, fino ad oggi, hanno avvertito l’assenza di interlocutori che si facessero reali interpreti dei problemi e dei bisogni individuali e collettivi e, allo stesso tempo, si propone di stimolare il dibattito politico-culturale istituendo periodici appuntamenti di confronto e approfondimento sulle tematiche di maggiore interesse nazionale e locale.

L’imminenza delle elezioni comunali impone, tuttavia, anche un riferimento alla situazione cittadina.

Il totale fallimento delle ultime compagini amministrative è sotto gli occhi di tutti. Le difficoltà del contesto generale non possono costituire un alibi per chi ha scientificamente preferito le scorciatoie del populismo e del clientelismo pur di continuare a governare anziché impegnare tutte le risorse disponibili per tentare di arrestare il declino del nostro paese.

In questi anni è mancato qualunque coerente progetto di sviluppo, le varie maggioranze che si sono succedute si sono limitate allo svolgimento dei compiti di ordinaria amministrazione senza avvertire la gravità del momento e l’eccezionalità dei problemi che si stavano manifestando.

Poche sono state le occasioni create per consentire la crescita dell’economia locale, lasciando irrisolta la questione fondamentale sulla reale vocazione di Galatro.

Pertanto, la volontà dei socialisti di Galatro è quella di contribuire con determinazione al rilancio della comunità galatrese attraverso un confronto serio  con tutte le forze politiche, con il chiaro intento di dare corpo alla costruzione di una amministrazione moderna, radicalmente rinnovata , aperta al contributo delle migliori esperienze  del paese, in grado di dare stabilità, coerenza, capacità d’azione e di risultati. In tale ottica non è in nessun modo condivisibile favorire aggregazioni prive di programmi e di progettualità  e che abbiano il solo fine della conquista del potere.

Lo SDI considera, quindi, irrinunciabile un passaggio di questo tipo, con riferimento sia al merito dell’azione politica sia, soprattutto, alla scelta degli uomini chiamati ad assumere la responsabilità di amministrare il paese, al fine di valorizzare le migliori risorse umane che offre la nostra comunità.

 

Galatro 23 luglio ’05 

LA SEZIONE
 

Galatro e la Politica: «Socialisti Democratici Italiani di Galatro», La Sezione S.D.I. di Galatro, 23 Luglio 2005

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