Educazione:

 

In America qualche giorno fa una bambina “terribile” veniva ammanettata e portata via di peso dalla scuola da  un poliziotto

MANETTE SU MISURA
 

 

Carmelo Cordiani 

E’ di qualche giorno fa la notizia di una bambina “terribile” alla quale sono state messe le manette. Una scena, a dir poco, disgustosa. Ho ancora negli orecchi gli strilli di quella povera “bestiolina” mentre un poliziotto la portava via di peso con le manine legate.

 

Cosa ha potuto combinare di tanto grave da costringere la sua insegnante a rivolgersi alla polizia?

 

Ho lavorato nella scuola per oltre quarant’anni e, di bambini, ne ho visti tanti, dalle scuole materne alle medie. Ho conosciuto bambini tranquilli, sereni, diffidenti, disadattati, svogliati, interessati, affezionati, indifferenti, vivaci, ribelli… Mi è scappato, lo confesso oggi con rammarico, anche qualche ceffone. Ma non mi è mai passato per la mente di rivolgermi alle forze dell’ordine per chiedere aiuto. Perché, poi? Non spettava a me, maestro, educatore o dirigente, trattare e saper trattare con le “diversità”? Non era mio compito capire le motivazioni che potevano trasformare un bambino calmo in una peste? Non era mio dovere chiedere aiuto ai colleghi più capaci, all’èquipe socio-psico-pedagogica ( o queste opportunità, in America, sono assenti!) per dipanare insieme qualche caso difficile?

 

America! Continente sconfinato in tutto. Anche nelle trovate sbrigative. Per tutto c’è la polizia. Ordine? Quale? Il manganello e le manette? Dov’è finito il senso umanitario? Se la maestra avesse sfiorato la faccia di quella bambina, probabilmente, sarebbe finita sotto processo, della stampa prima e di qualche corte dopo. Il poliziotto può, senza problemi. Ha le manette in dotazione, c’è una bambina terribile e pericolosa, tutti gli ingredienti per agire legalmente. La maestra è rimasta a guardare. Meno male che le hanno tolto dai piedi quell’incomodo. Tutto è ritornato normale. La vita della scuola ha ripreso il suo ritmo.

 

Che fine ha fatto quella bambina? Dove è stata portata? La cronaca non se n’è più occupata. Non fa notizia il dopo. Le manette si. Le immagini, puntualmente documentate, ( c’è sempre pronta una telecamera per riprendere cose spettacolari!) sarebbero servite per aumentare l’indice di ascolto di qualche TV. Italia compresa. A chi può interessare il dopo di una bambina terrorizzata dalle manette e, magari, sbattuta in qualche riformatorio?

 

Gesù non la pensa allo stesso modo della maestra intollerante e del poliziotto osservante della legge. Per i bambini ha un atteggiamento particolare, tutto amore e comprensione. “Lasciate che i bambini si avvicinino a me e non lo impedite”. Ci avrebbe pensato Lui anche con qualche discolo, senza coinvolgere gli sbirri. Avrebbe trovato Lui la parola giusta, il sorriso, la carezza che smontano anche i più duri. D’altra parte, quale rimedio è più efficace del sorriso e della carezza per i bambini ribelli? Non pensiamo che la violenza sui bambini finirà per diventare violenza dei ragazzi e dei giovani?
 

 

Educazione: «In America qualche giorno fa una bambina “terribile” veniva ammanettata e portata via di peso dalla scuola da  un poliziotto. MANETTE SU MISURA», Carmelo Cordiani , 06/05/05

 

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