Le Terme "Sant'Elia"
di Galatro

GALATRO, Il responsabile della società di gestione, Smedile:
 “Lottiamo per riassumere tutti”

LE TERME, UNA REALTA’ INCOMPRESA
 

 

Umberto Di Stilo

GALATRO – “In tutto il gran parlare di questi ultimi giorni, la verità è che le terme di Galatro sono una realtà incompresa. Incompresa dalle istituzioni completamente sorde alle legittime richieste di incentivazione”. Così, visibilmente amareggiato, sostiene Pino Smedile, responsabile della società che gestisce la struttura termale comunale, concreta realtà imprenditoriale a cui restano legate le speranze di sviluppo dell’intera comunità. L’amarezza e la delusione che albergano nell’animo dell’imprenditore nasce soprattutto dal gran parlare che negli ambienti locali e della Piana si sta facendo sui licenziamenti operati recentemente dalla “Taerme Service” e che sono alla base dello sciopero generale che le OO.SS. stanno organizzando per venerdì prossimo. Pino Smedile, assente  all’assemblea di venerdì scorso per motivi di salute, precisa che “i motivi che hanno portato ai 18 licenziamenti sono molteplici e non certo dipendenti dall’esclusiva volontà della società” che in vari incontri coi rappresentanti sindacali, “aveva manifestato le difficoltà oggettive che costringevano la “Taerme Service” ad attuare i licenziamenti sia per la riduzione del budget operata dall’Asl di Palmi, che per il carattere stagionale dell’attività termale”, che di fatto, ogni anno, inizia a maggio per concludersi a dicembre. Nulla da eccepire, pertanto, se ad attività sospesa, si sia proceduto ai licenziamenti, assoluta novità per i lavoratori delle terme che, assunti a tempo indeterminato, nell’ultimo triennio sono stati mantenuti in servizio anche durante i periodi invernali, quando la struttura, di fatto, era chiusa.

Quanto alle “violazioni” contrattuali denunciate dai sindacalisti, Smedile precisa che “il contratto di lavoro applicato ai dipendenti delle terme è quello sottoscritto dalla Federterme (assistita dalla Confindustria, dalla Fisascat e dalla stessa Cgil) che è il contratto specifico per i servizi termali erogati dalle terme galatresi ove di fatto si svolge attività terziaria e non produttiva mineraria. Proprio per questo, contrariamente a quanto vuol far intendere il sindacato, non è previsto il ricorso ad alcun ammortizzatore sociale”. E continua: “Nessuna violazione contrattuale è stata perpetrata per ledere i diritti dei lavoratori che, nonostante alcune difficoltà economiche, sono stati onorati sia dal punto di vista economico che con la nostra stima personale”.

Vero è che il gestore della “Taerme Service” “così come inizialmente concordato, confidava in un intervento di cooperazione con il sindacato e con le istituzioni sanitarie” perché dopo l’impiego di grosse risorse economiche per l’ammodernamento della struttura, “al consolidamento degli attuali livelli occupazionali, si potesse aggiungere la creazione di altri posti di lavoro nell’annesso complesso alberghiero-ricettivo”.  “Perchè noi siamo per il lavoro” – precisa Smedile – tant’è che la principale preoccupazione della società è quella di creare le condizioni per la riassunzione del personale licenziato e di diverse altre unità lavorative”.

L’amministratore, infine, si associa alla protesta dei lavoratori ed allo sciopero generale promosso per venerdì prossimo “nella speranza che tale manifestazione possa concretamente sensibilizzare gli enti deputati all’incentivazione ed alla promozione delle attività termali per creare nuovi e concreti presupposti di sviluppo”. Bando, però, alla facile demagogia. Per risolvere concretamente e definitivamente le difficoltà che attanagliano le “Terme Sant’Elia” (a cominciare dal problema occupazionale) è necessario che tutte le istituzioni – prima fra tutte la Regione - concorrano al loro definitivo decollo. Per il futuro di Galatro e dell’intera Piana.
 

 

Le Terme "Sant'Elia" di Galatro: «GALATRO, Il responsabile della società di gestione, Smedile: “Lottiamo per riassumere tutti”. LE TERME, UNA REALTA’ INCOMPRESA», di Umberto Di Stilo, Gazzetta del Sud, martedì 8 marzo 2005, pag. 27

 

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