Pace

Diario israeliano

Diario israeliano
Conquistare una città salvando i civili. La lezione israeliana
 

 
di Fiamma Nirenstein,


ARIEH O’Sullivan, al tempo della guerra del Libano(1982) un soldato israeliano e oggi giornalista del Jerusalem Post, racconta che di fronte a Beirut il Generale Amos Yaron annunciò ai suoi che bisognava entrare in città. «L’unica mossa» spiegò «per smantellare l’OLP, che ci manda i terroristi dentro casa. Preparatevi». Poiché i soldati israeliani hanno un’idea peculiare delle gerarchie uno rispose: «Vai all’inferno, ci vuoi morti». «Crepa - disse un altro - non ci siamo allenati a occupare case di due piani, figuriamoci edifici di dodici». «Usa l’artiglieria o l’aviazione». Adesso che l’esercito americano sta davanti a Baghdad, Israele discute. Una città non è un campo di battaglia: è una casa, un nido. L’ultima cosa che un esercito convenzionale ha voglia di fare, è entrare in una città: là il potenziale di un esercito convenzionale è quasi zero, l’uccisione di civili incombe come un incubo. Per evitarlo le tecniche si sono negli anni complicate, e sempre tuttavia provocano sofferenze terribili. Per esempio a Jenin (dove gli israeliani persero 23 uomini,e i palestinesi intorno ai 40) la guerra casa per casa, senza uso di aviazione, servì a evitare la strage di civili, ma non la nascita di un mito; a Balata, i soldati evitarono gli agguati e quindi morti negli scontri a fuoco evitando di usare le porte: passarono da una casa all’altra tramite buchi nei muri; questo costituì una violazione intollerabile per chi la subì. A Tulkarem, nei giorni scorsi, per catturare i terroristi «evitando perdite di innocenti» sono stati spostati per due giorni più di mille uomini. Queste misure creano odio e disperazione anche se evitano stragi: i palestinesi vicino a Tulkarem preparavano posti letto e cibo per i momentanei rifugiati, denunciando come «deportazione» quello che gli israliani hanno chiamato «spostamento per evitare perdite di civili». Israele guarda a Baghdad scettico che gli Usa sappiano come perseguire l’obiettivo salvando i civili.
 
 

Pace: «Diario israeliano. Conquistare una città salvando i civili. La lezione israeliana», di Fiamma Nirenstein, La Stampa 5 aprile 2003

 

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