Pace

La glorificazione dei
kamikaze

Siria:
Nei libri di testo l’Educazione nazional-socialista dei kamikaze

 

 
di Federico Novella,


In questi giorni il capo del Pentagono Donald Rumsfeld ha puntato il dito contro la Siria, accusandola di rifornire militarmente il regime dì Saddam. La Siria ha negato ogni coinvolgimento, definendo le accuse americane “Infondate e irresponsabili”. Tuttavia, leggendo i libri di testo  che il governo siriano diffonde nelle scuole, ci si renderà conto che il monito di  di Rumsfeld non è poi così infondato.

Il Centre for Monitoring the Impact of Peace di New York ha esaminato al  microscopio 68 manuali didattici tutt'ora in uso nelle scuole della Siria, stampati e approvati  dal  ministero dell'Educazione di Damasco. Ebbene, il risultato è sconcertante. Fanatismo, militarismo estremo, appelli alla guerra santa, frasi schiettamente antisemite: i libri di scuola su cui studiano i ragazzi siriani grondano odio da tutte le parti. L’attività dei kamikaze, tanto per cominciare, è esaltata nella massima misura. Il libro Educazione Islamica scrive: «…questi nobili martiri penetrano nelle basi nemiche e fanno esplodere i loro veicoli e le loro installazioni... queste sono azioni eroiche straordinarie che rimarranno con onore nelle pagine della storia araba» (p. 20).

Sulla stessa linea si attesta un manuale dal nome infelice, Educazione Nazional-socialista: «Noi promettiamo al nostro leader di offrire il nostro sangue e la nostra anima per la causa della nazione, e per sconfiggere il vile colonialista... amiamo appassionatamente il martirio, che coincide con l’immortalità. Benediciamo il martirio…io spero che la mia vita possa terminare soltanto con il suicidio».

Ma la glorificazione del kamikaze è presente anche  negli esercizi più elementari: in un sussidiario si arriva a leggere che «il martire lava il suolo natìo con il suo stesso sangue» (Letture, p. 107). Ed ecco un altro esercizio: «Scrivi un articolo giornalistico riguardante un gruppo di kamikaze che tendono un'imboscata al nemico: usa le seguenti parole: resiste, attacca, si muove, si nasconde, spara, distrugge (Compiti per casa, pag. 34).

Per i bambini più piccoli ci sono prove di questo tipo: «Analizza la frase: Noi bombardiamo i nemici con 20 bombe» (Grammatica, dettato e scrittura, p. 126). Un testo per studi islamici rivolto a bambini siriani del quinto anno di studi celebra i  giovani palestinesi che «corrono verso la morte, facendo a gara fra loro per raggiungerla», mentre a quelli dell'anno successivo viene insegnato che «non c'è giustificazione né perdono per chi si sottrae alla jihad, in nome di Dio». La Poesia del Martire procede sullo stesso solco: «Io prenderò la mia anima nel palmo della mano e la getterò nell'abisso della distruzione» (Grammatica, Eloquenza e Prosodia, p. 102).

La virulenza di questi manuali è lampante. Ciò è tanto più scandaloso se consideriamo che la Siria fa parte, a tutt'oggi, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nonché della Commissione Onu per il rispetto dei diritti umani. Ma di umano questi libri hanno ben poco.

Tra le loro pagine s'intravedono parecchie citazioni tratte dai discorsi pubblici del vecchio Presidente Hafez Assad, morto nel giugno 2000. Il tema ricorrente è sempre lo stesso: «(II presidente Hafez Assad) dice sempre che il nostro motto sarà "martirio o vittoria", e nomina per primo il "martirio" perché la morte è la strada per la vittoria (Compiti per casa, pp. 107-108). «Voi non vi sentirete nobilitati finché non avrete compreso che il martirio è parte integrante della vostra essenza fisica e mentale» (President Hafez Assad, Educazione Civica, p.119).

L'altra grande caratteristica dei libri di testo siriani è la viscerale avversione nei confronti della razza ebraica. Si parla di «aggressori sionisti» (Letture, p. 107), oppure di «nemici sionisti» (Conversazione, Lettura, Espressione, p. 20), talvolta di «cancro sionista» (La Palestina è Araba, raccolta di novelle, p. 52). Ma il concetto resta lo stesso: il sionismo viene dipinto come «un'ideologia nazionalista basata sulla convinzione che gli Ebrei sono un popolo... questo comportamento è accompagnato da atteggiamenti sciovinistici caratterizzati dalla discriminazione e dall'arroganza» (Educazione Nazional-socialista, p. 99). Lo stesso manuale scrive: «La lotta tra la nazione araba e il movimento ebraico è lunga e dolorosa... perché questo movimento nazi-razzista vuole colonizzare barbaramente la terra araba estendendosi dal Nilo all'Eufrate a spese della nazione araba» (p. 98).

Anche il volume Letture e testi letterari non ama le mezze misure e scrive: «Il giorno in cui vedremo la patria araba purificata dal sudiciume del sionismo è certamente vicino» (p. 131). Peraltro, alla demonizzazione della cultura ebraica si associa lo spirito d'amicizia nei confronti dei terroristi palestinesi: «I nostri confratelli palestinesi hanno sacrificato il loro sangue affinché il mondo intero ascolti la loro voce... loro stanno morendo con onore» (Letture, p. 95). Il libro Storia araba moderna sottolinea che «i palestinesi hanno subito una tragedia che non ha precedenti nella storia, eccetto l'annichilazione degli indiani negli Stati Uniti» (p. 174). L'unico metodo per vendicare questo affronto consiste ovviamente nel «martyrdom», cioè nel suicidio. Il manuale intitolato Grammatica, eloquenza e prosodia, a pag. 184, lo dice chiaramente: «Coraggio combattenti: correte verso il martirio!».
 

 

Pace: «Siria: Nei libri di testo l’Educazione nazional-socialista dei kamikaze», di Federico Novella, “Il Giornale” 1 aprile 2003

 

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