Galatro:
Prof.
Bruno
Marazzita

«Una vita intensa: generosa e piena di gusto»
 

“Bisogna dare ai giovani più certezze; dobbiamo trovare la strada giusta per valorizzarli. Dobbiamo creare entusiasmo. Se si spegne l’entusiasmo non si trova più gusto nelle cose”.
 

 
di Carmelo Cordiani,


         Il mistero della morte disarma l’uomo, crea vuoto e sconforto nelle persone che si lasciano, ma non cancella le pagine del percorso di vita, breve o lungo che sia stato. Le tue orme, amico Bruno, mi riportano agli inizi degli anni sessanta, quando, ventisettenne, hai cominciato la tua avventura alla guida di Galatro, paese che hai amato, per il quale hai speso le tue migliori energie, da giovane e da uomo maturo e dal quale hai ricevuto riconoscimenti, elogi, delusioni, amarezze, umiliazioni. Ripercorro le riflessioni sulle iniziative per offrire alla tua gente prospettive di occupazione, amareggiato quando le tante porte alle quali bussavi per chiedere sussidi restavano chiuse, entusiasta quando riuscivi ad ottenere contributi per il tuo disegno politico. Ti rivedo nelle anticamere dei ministeri, in attesa paziente di essere ascoltato. Gli anni settanta, nonostante le bufere che si stavano profilando sul panorama politico italiano, ti hanno gratificato, aprendo il grande cantiere che distingueva la tua Galatro e le dava il sapore di oasi felice. In quest’oasi una tua prediletta creatura, una perla, oggi orfana, data in adozione. Le tue esperienze si erano arricchite dai  contatti personali che avevi avuto modo di vivere con le culture di diverse comunità europee, tanto da lanciarti in un’impresa quasi utopistica, allargando l’orizzonte di un modesto paese verso contesti oggi non più fantasiosi. Ricordo la tua preoccupazione quando il vento della contestazione dei giovani arrivò in Via dei Volsci e toccò le università italiane. Hai organizzato un convegno dal tema “ La contestazione: nuova forma di richiesta dei giovani”, preoccupato della rabbia che il mondo giovanile si portava dentro, deluso dall’esplosione economica che, pure, aveva caratterizzato gli anni sessanta, ma che lasciava tanto vuoto dentro, tanta volontà di essere protagonisti della propria esistenza, attori veri delle scelte nelle quali si sentivano soggetti passivi. “Bisogna dare ai giovani più certezze, mi dicevi; dobbiamo trovare la strada giusta per valorizzarli. Dobbiamo creare entusiasmo. Se si spegne l’entusiasmo non si trova più gusto nelle cose”. E hai pensato alla scuola, all’idea di arricchirla con l’insegnamento della lingua inglese, anticipando di molti anni quanto, oggi, è di norma. Maestro, anche se distratto dagli impegni politici, hai sempre guardato alla scuola come al luogo naturale di apprendimento e di acquisizione di comportamenti civili.


         La vita non ti ha dato la salute, ma ti ha regalato una straordinaria forza d’animo per lottare. In più occasioni la sofferenza che ti portavi da giovane ha fatto temere il peggio. Ce l’hai sempre fatto, riprendendoti con ironia e ritornando ai tuoi impegni.


         Sei stato generoso. Hai conosciuto sofferenze personali e familiari; hai ascoltato paziente tante voci; ti sei fatto carico di tante problematiche, prodigandoti per tutti, mettendo a disposizione le tue conoscenze personali per andare incontro alle esigenze dei tuoi cittadini, convinto che chi fa del bene deve dimenticare di averlo fatto.


          Sei stato un uomo buono, tanto da meritarti un appellativo unico che ti qualifica. Per me un amico sincero, vicino nelle giornate serene e nella tempesta che mi ha toccato. Hai concluso la tua giornata, breve, ma intensa. Hai lasciato le tue impronte ben marcate nella storia della tua Galatro. Hai saputo vivere. Soprattutto, hai saputo morire.


        Ciao, Bruno
 
 

Bruno Marazzita: «Una vita intensa: generosa e piena di gusto», di Carmelo Cordiani, in occasione del funerale del Prof. Bruno Marazzita, Galatro, martedì 10 dicembre 2002
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