Galatro:
Don Agostino
Giovinazzo



"Dio si commuove".
Si commuove perché il suo popolo è come un gregge senza pastore.

In occasione della Settimana Santa il  Vescovo  di  Oppido  Mons. Luciano Bux ha celebrato la messa "In Cena Domini" a Galatro.
Il  Prof.  Carmelo  Cordiani ha presentato  un filiale saluto con l'augurio che il parroco Don Agostino riprenda presto la guida della comunità.


Prof.  Carmelo  Cordiani,
direttore didattico  del Circolo di Giffone



Eccellenza  Reverendissima,


Porto ancora nel cuore le vostre parole rivolte ai cresimandi il 9 febbraio scorso, quando, commentando il Vangelo e la Sacra scrittura, avete sottolineato un atteggiamento tutto umano di Dio:
“ Dio si commuove “.  Si commuove  per la  fragilità del giovane Salomone che si riconosce troppo immaturo per l’impegno che lo attende. Si commuove perché il suo popolo è come un gregge senza pastore.


Avremmo voluto celebrare questo incontro con il nostro parroco, porgerVi il saluto insieme al nostro pastore, sentirci adulti nella fede confortati da una presenza vigile ed attenta al nostro cammino. Come il giovane re, però, avvertiamo la mancanza di una mano forte e sicura e come Israele ci sentiamo disorientati. Gesù ha avuto motivo per commuoversi ancora e Vi ha mandato per aprirci il cuore alla speranza. Grazie, Eccellenza, a nome della Comunità di Galatro , riunita per celebrare il Mistero della Cena   che prelude alla passione e resurrezione di Cristo. Sono i cardini della nostra fede e ci è di grande conforto che questi momenti, particolarmente sentiti in tutta la Chiesa, siano vissuti insieme al Vescovo che è venuto tra noi testimoniando particolare attenzione alla nostra comunità e, forse, la stessa commozione di Gesù.


Il rito della Cena ripropone l’amore di Cristo che si fa Pane per l’uomo, nutrimento del suo spirito, energia vitale in un mondo spinto verso l’odio del fratello contro il fratello. Si fa tanta fatica a spargere il seme di Verità tra i rovi della violenza, dell’ingiustizia dell’irrazionale. Si fa fatica a sentirsi fratello anche di chi uccide in nome di un dio che legittima il sangue della vendetta, che confonde il martire con l’assassino, l’eroe con il suicida. Dio è amore. Nella  nostra comunità , riunita per nutrirsi del Corpo e del Sangue di Cristo, oggi nella persona del nostro Vescovo, cresca il seme della solidarietà che unisce, dell’agape cristiana che distingue i figli della luce. Questi due giorni che accogliamo come dono del Vostro cuore siano intensi  di fede e di speranza. Affideremo al buon Dio le nostre debolezze e il nostro entusiasmo, pregandolo insieme perché sia vicino al nostro parroco, al suo Sacerdote Agostino, perché si commuova ancora e lo lasci con noi. Nell’attesa, come i discepoli di Emmaus, ci rivolgiamo a Voi perché nel Vostro faticoso impegno trovi particolare posto la nostra comunità.

Galatro, 28 aprile 2002, Giovedì Santo
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