Lo spirito
della
democrazia

«La lezione della Louisiana»

 
di Albacete Lorenzo


L’elezione del nuovo senatore della Louisiana, Mary L. Landrieu, conferma che la vittoria repubblicana alle elezioni del Congresso del mese scorso non significa che la concezione repubblicana delle priorità e delle politiche nazionali stia guadagnando popolarità. Al contrario, essa mostra che la vittoria repubblicana può essere spiegata in gran parte con le preoccupazioni degli americani circa il terrorismo e la possibilità di una guerra con l’Irak. La Landrieu è Democratica. Nelle settimane successive all’elezione di novembre, pieni di fiducia dopo aver conquistato il controllo del Senato e della Camera dei deputati, i Repubblicani si sono impegnati a rafforzare la loro vittoria puntando alla conquista della Louisiana, dove negli ultimi 130 anni i senatori sono sempre stati Democratici. Il presidente Bush, ora considerato una figura politica di grande popolarità, ha svolto un’intensa campagna a favore della candidata repubblicana, Suzanne H. Terrell nei giorni precedenti l’elezione. Ha persino registrato un messaggio telefonico di sostegno trasmesso agli elettori per spiegare quanto fosse importante per la realizzazione del suo programma a livello nazionale poter contare sul seggio senatoriale della Louisiana. Né il terrorismo né l’Irak erano temi di questa campagna elettorale, perché i due candidati hanno quasi le stesse idee su tutto, ad eccezione dell’aborto, che la Landrieu sostiene a differenza della Terrell. Nonostante tutto ciò, la Terrell è riuscita a vincere, dimostrando che Bush deve ancora guadagnarsi il sostegno della maggioranza degli americani al suo programma di politica interna. Il conservatorismo repubblicano non è ancora l’ideologia politica dominante. D’altro canto, i risultati di questa elezione dimostrano che per vincere i Democratici dipendono da alleanze con forti interessi costituiti, e specialmente dal sostegno dei potenti leader della comunità afro-americana. Tutti sono d’accordo che è stato il voto afro-americano a dare alla Landrieu la vittoria. I Repubblicani avevano cercato di impedire questo pagando 75 dollari a testa ai giovani afro-americani disposti a esporre cartelli contro la Landrieu, e ciò aveva spinto i leader politici neri a montare una forte campagna in sua difesa, compresi messaggi telefonici registrati che facevano appello alla tradizionale sfiducia della comunità nera nei confronti del Partito repubblicano. Il loro appello ha funzionato, dimostrando che, a parte la guerra e il terrorismo, gli americani continuano ad essere divisi sui temi di politica interna, e che il fattore razziale è ancora cruciale. I leader politici repubblicani riconoscono tutto questo, perciò possiamo aspettarci più intensi sforzi da parte dei Repubblicani per attirare i voti delle “minoranze”, facendo appello soprattutto agli ispanici. Il problema è che, benché gli ispanici siano in sintonia coi Repubblicani su temi sociali come l’importanza della famiglia, la loro opinione circa la responsabilità del governo nei confronti dei poveri è più vicina ai Democratici. Ciò significa anche che il voto ispanico è oggi il veicolo più adeguato per far sì che l’insegnamento sociale cattolico abbia una parte nella politica americana.
 
 

Lo spirito della democrazia: «La lezione della Louisiana» di Albacete Lorenzo, New York Times - Tempi, Numero: 50 - 12 Dicembre 2002