Lo spirito
della
democrazia

Una novità nella Chiesa del Ground Zero


Dopo lo scandalo pedofilia, il cattolicesimo americano sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia. Ma qualcosa di nuovo appare all’orizzonte

di Albacete Lorenzo



E' stato uno degli eventi della settimana passata, coperto da tutte le radio e le reti televisive americane. Si tratta della Via Crucis organizzata nella giornata del Venerdì Santo a New York da Comunione e Liberazione, partita dalla cattedrale di Brooklyn e terminata in una parrocchia che si trova soltanto a pochi passi dal Ground Zero. Alla celebrazione hanno partecipato oltre 2mila persone, compresi numerosi pompieri e altrettanti poliziotti coinvolti nelle operazioni di soccorso seguite all’attacco terroristico dell’11 settembre al World Trade Center. I parenti delle vittime che hanno preso parte alla processione sono stati intervistati dalle televisioni. Anche il nuovo Sindaco della città di New York, Michael Bloomberg, ha salutato i partecipanti davanti al Municipio, sottolineando l’importanza dell’iniziativa. E il giorno seguente, lo stesso New York Times dedicava alla Via Crucis due foto sulla prima pagina del suo inserto “Metro”.


Va sottolineato che il Venerdì della Settimana Santa negli Usa non è affatto un giorno di festa e tutti i cristiani, inclusi i cattolici, sono tenuti a presentarsi sul posto di lavoro (ciò non si deve tanto alla natura secolarizzata della società americana, ma innanzitutto all’influenza della tradizione protestante che preferisce enfatizzare la Pasqua rispetto al Venerdì Santo).


Quest’anno, se le celebrazioni religiose hanno guadagnato una particolare attenzione è perché si ricollegano direttamente agli attacchi dell’11 settembre, e in quest’ottica si spiega pure l’intervento di Bloomberg, che non è cattolico.


L’america mette in discussione il cattolicesimo
Ma c’è anche un’altra ragione. Le notizie sullo scandalo pedofilia scoppiato all’interno della chiesa cattolica americana continuano a dominare l’attenzione degli organi d’informazione. Sul capo di qualcosa come 2mila preti cattolici in tutto il Paese, pendono accuse d’abusi sessuali ai danni di minori.


I commentatori televisivi e gli editorialisti dei principali magazine hanno messo in discussione la stessa sopravvivenza del cattolicesimo come fattore d’influenza nella società americana. Anche nell’ultimo week end, in tutti gli Stati Uniti, le cattedrali erano affollate di telecamere e i giornalisti televisivi chiedevano pareri sullo scandalo a chi partecipava alle funzioni religiose della Settimana Santa (Giovedì Santo, a Boston, una catena umana di dimostranti ha circondato la cattedrale chiedendo le dimissioni del Cardinale).


Dal ground zero, un segno di speranza
Molti osservatori ritengono che il peggio deve ancora venire, mentre i giornalisti d’inchiesta passano meticolosamente al vaglio la storia personale della gerarchia cattolica americana. Programmi speciali della durata di un’ora sullo scandalo pedofilia sono stati trasmessi dalle reti locali e a diffusione nazionale, oltre ai continui aggiornamenti delle reti “all news” come la Cnn, la Msnbc e la Fox. In questo contesto, la Via Crucis partita dal ponte di Brooklyn è apparsa come qualcosa di radicalmente diverso. Improvvisamente è diventato chiaro che qualcosa d’altro sta avvenendo nel cattolicesimo americano. Forse lo scandalo pedofilia è stato l’ultimo rantolo del declino del cattolicesimo americano a partire dal Concilio Vaticano II, mentre la Via Crucis di Comunione e Liberazione l’apparire di qualcosa di nuovo.

di Albacete Lorenzo, New York
Tempi, Numero: 14 - 4 Aprile 2002