PABLO
NERUDA
Corpo
di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di
abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della
terra.
Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano
gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua
potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai
come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per
la mia fionda.
Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido
e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi
d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta
e triste!
Corpo della mia donna, resterò nella tua
grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio
cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.
Perchè
tu possa ascoltarmi
le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio
dolore antico.
Così si aggrappano alle pareti umide.
E' tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine
che occupi,
e più di te sono abituate alla mia
tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che io voglio
dirti
perché tu le ascolti come voglio essere
ascoltato.
Il vento dell'angoscia può ancora
travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora
abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce
dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di
antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di
angoscia.
Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie
parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.
E io le intreccio tutte in una collana
infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.
Ape
bianca, ebbra di miele, ronzi nella mia
anima
e ti torci in lente spirali di fumo.
Sono il disperato, la parola senza eco,
quello che ha perduto tutto, quello che
tutto aveva.
Mio ultimo ormeggio, in te cigola la mia
ultima ansia.
Nella mia terra deserta sei l'ultima rosa.
Ah silenziosa!
Chiudi i tuoi occhi profondi. Lì aleggia
la notte.
Ah denuda il tuo corpo di statua timorosa.
Hai occhi profondi dove batte le ali la
notte.
Fresche braccia di fiore e grembo di rosa.
I tuoi seni sembrano conchiglie bianche.
Si è addormentata sul tuo ventre una
farfalla d'ombra.
Ah silenziosa!
Ecco qui la solitudine del luogo ove non
sei.
Piove. Il vento del mare caccia gabbiani
erranti.
L'acqua cammina scalza per le strade
bagnate.
Da quell'albero si lamentano, come malati,
le foglie.
Ape bianca, assente, ancora ronzi nella
mia anima.
Rivivi nel tempo, snella e silenziosa.
Ah silenziosa!
Abbiamo
perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella
mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
Ho visto dalla mia finestra
la festa del tramonto sui monti lontani.
A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le
mani.
Io ti ricordavo con l'anima oppressa
da quella tristezza che tu mi conosci.
Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perchè mi investirà tutto l'amore di
colpo
quando mi sento triste e ti sento lontana?
E' caduto il libro che sempre si prende al
crepuscolo
e come cane ferito il mantello mi si è
accucciato tra i piedi.
Sempre, sempre ti allontani la sera
e vai dove il crepuscolo corre cancellando
statue.
Per
il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima.
E' in te l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.
Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri
delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.
Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e
fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima.
Mi
piace quando taci perchè sei come
assente,
e mi ascolti da lontano,e la mia voce non
ti tocca.
Sembra che si siano dileguati i tuoi occhi
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
Siccome ogni cosa è piena della mia anima
tu emergi dalle cose, piena dell'anima
mia.
Farfalla di sogno, assomigli alla mia
anima,
e assomigli alla parola malinconia.
Mi piace quando taci e sei come distante.
Sembri lamentarti, farfalla che tuba.
E mi ascolti da lontano e la mia voce non
ti giunge:
lascia che io taccia con il silenzio tuo.
Lascia che ti parli anche con il tuo
silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un
anello.
Sei come la notte, silenziosa e stellata.
Il tuo silenzio è di stella, così
lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perchè sei come
assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Poi basta una parola, un sorriso.
E sono felice, felice che non sia vero.
Qui
io ti amo.
Tra pini scuri si srotola il vento.
Brilla fosforescente la luna su acque
erranti.
Passano giorni uguali, inseguendosi l'un
l'altro.
Si dirada la nebbia in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal
tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.
O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte mi alzo all'alba e persino la mia
anima è umida.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo è un porto.
Qui io ti amo.
Qui io ti amo e invano l'orizzonte ti
occulta.
Ti sto amando anche in mezzo a queste cose
fredde.
A volte vanno i miei baci su quelle navi
gravi,
che corrono sul mare dove non arriveranno.
Mi vedo già dimenticato come queste
vecchie àncore.
Sono più tristi le banchine quando
ormeggia la sera.
Si stanca la mia vita inutilmente
affamata.
Amo quel che non ho. Tu sei così
distante.
La mia noia lotta con lenti crepuscoli.
Ma poi giunge la notte e inizia a
cantarmi.
La luna proietta la sua pellicola di
sogno.
Mi guardano con i tuoi occhi le stelle
più grandi.
E poichè io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro
foglie metalliche.
Bimba
bruna e flessuosa, il sole che fa la
frutta,
quello che riempie il grano, quello che
piega le alghe,
ha fatto il tuo corpo allegro, i tuoi
occhi luminosi
e la tua bocca che ha il sorriso
dell'acqua.
Un sole nero e ansioso si attorciglia alle
matasse
della tua nera chioma, quando allunghi le
braccia.
Tu giochi con il sole come un ruscello
e lui ti lascia negli occhi due piccoli
stagni scuri.
Bimba bruna e flessuosa, nulla mi avvicina
a te.
Tutto da te mi allontana, come dal
mezzogiorno ...
Sei la delirante gioventù dell'ape,
l'ebbrezza dell'onda, la forza della
spiga.
Eppure il mio corpo cupo ti cerca,
e amo il tuo corpo allegro, la tua voce
disinvolta e sottile.
Farfalla bruna dolce e definitiva
come il campo di grano e il sole, il
papavero e l'acqua.
Posso
scrivere i versi più tristi stanotte.
Scrivere, per esempio. "La notte è
stellata,
e tremano, azzurri, gli astri in
lontananza".
E il vento della notte gira nel cielo e
canta.
Posso scrivere i versi più tristi
stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi
amava.
In notti come questa l'ho tenuta tra le
braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo
infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi
stanotte.
Pensare che non l'ho più. Sentire che
l'ho persa.
Sentire la notte immensa, ancor più
immensa senza di lei.
E il verso scende sull'anima come la
rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia
saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta.
Lontano.
La mia anima non si rassegna d'averla
persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la
cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con
me.
La stessa notte che sbianca gli stessi
alberi.
Noi, quelli d'allora, già non siamo gli
stessi.
Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho
amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare
alle sue orecchie.
D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima
dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi
occhi infiniti.
Ormai non l'amo più, è vero, ma forse
l'amo ancora.
E' così breve l'amore e così lungo
l'oblio.
E siccome in notti come questa l'ho tenuta
tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla
persa.
Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei
mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le
scrivo.
HERMAN
HESSE
Occhi
oscuri
E' la mia nostalgia ed il mio amore
oggi in questa notte calda
dolce come il profumo di fiori esotici,
svegliati ad una vita che scotta.
La mia nostalgia ed il mio amore
e' tutta la mia fortuna e sfortuna
e' scritta come una muta canzone
nel tuo sguardo oscuro da fiaba.
E' la mia nostalgia ed il mio amore,
sfuggito al mondo e ad ogni suo rumore,
si e' costruito nei tuoi occhi oscuri
un segreto trono da re.
Perche'
ti amo
Perche' ti amo, di notte son venuto da te
cosi' impetuoso e titubante
e tu non me potrai piu' dimenticare
l' anima tua son venuto a rubare.
Ora lei e' mia - del tutto mi appartiene
nel male e nel bene,
dal mio impetuoso e ardito amare
nessun angelo ti potra' salvare.
Eleanor
Le sere d' autunno mi ricordano te -
I boschi giacciono bui, il giorno si
scolora
ai bordi dei colli in rosse aureole.
In un casolare vicino piange un bimbo.
Il vento se ne va a passi tardi
attraverso i tronchi a raccogliere le
ultime foglie.
Poi sale, abituata ormai da lungo ai
torbidi sguardi,
l' estranea solitaria falce di luna
con la sua mezza luce da terre
sconosciute.
Se ne va fredda, indifferente, per il suo
sentiero.
La sua luce avvolge il bosco, il canneto,
lo stagno e il sentiero
con pallido alone melanconico.
Anche d' inverno in notti senza luce
quando alle finestre vorticano danze di
fiocchi
e il vento tempestoso, ho spesso l'
impressione di guardarti.
Il piano intona con forza ingannevole
e la tua profonda e cupa voce di contralto
mi parla al cuore. Tu la piu' crudele
delle belle donne.
La mia mano afferra alle volte la lampada
e la sua luce tenue posa sulla larga
parete.
Dalla antica cornice la tua immagine
oscura guarda
mi conosce bene e mi sorride, stranamente.
Ma io ti bacio mani e capelli
e sussurro il tuo nome.
Fuga di giovinezza
La stanca estate china il capo
specchia nell' acqua il suo biondo volto.
Erro stanco e impolverato
nell' ombra del viale.
Tra i pioppi soffia una leggera
brezza. Il cielo alle mie spalle e' rosso
di fronte l' ansia della sera
- e il tramonto - e la morte.
E vado stanco e impolverato
e dietro a me resta esitante
la giovinezza, china il capo
e non vuole piu' seguire la strada con me.
JACQUES
PREVERT
Alicante
Un' arancia sulla tavola
il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto tu
Dolce presente del presente
Freschezza della notte
Calore della mia vita.
Il
giardino
Mille anni e poi mille
Non possone bastare
Per dire
La microeternita'
Di quando m' hai baciato
Di quando t' ho baciata
Un mattino nella luce dell' inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che e' un astro.
Il mazzo di fiori
Che fai laggiu' bambina
Con quei fiori appena colti
Che fai laggiu' ragazza
Con quei fiori seccati fiori
Che fai laggiu' bella donna
Con quei fiori che appassiscono
Che fai laggiu' gia' vecchia
Con quei fiori che muoiono
Aspetto il vincitore.
Paris at night
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella
notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L' ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.
Per Te Amore Mio
Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato degli uccelli
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato dei fiori
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei rottami
E ho comprato catene
Per te
amore mio
Sono andato al mercato degli schiavi
E ti ho cercata
Ma senza trovarti
amore mio.
Questo Amore
Questo amore
Cosi' violento
Cosi' fragile
Cosi' tenero
Cosi' disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo e' cattivo
Questo amore cosi' vero
Questo amore cosi' bello
Cosi' felice
Cosi' gioioso
Cosi' irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando
e' buio
Cosi' sicuro di se
Come un uomo tranquillo nel cuore della
notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d' occhio
Perche' noi lo tenevamo d' occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori
negato cancellato
Perche' noi lo abbiamo braccato ferito
calpestato fatto fuori
negato cancellato
Questo amore tutt' intero
Cosi' vivo ancora
E baciato dal sole
E' il tuo amore
E' il mio amore
E' quel che e' stato
Questa cosa sempre nuova
Che non e' mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l' estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Saldo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l' ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si
amano
E che si sono amati
Oh si gli grido
Pe te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov'eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati non t' abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre piu' lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Piu' tardi, Piu' tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvvisa
Tendici la mano
Portaci in salvo.
Sabbie Mobili
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti
sognando
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi.
RABINDRANATH
TAGORE
Amore, giorno e
notte il mio cuore
si strugge d' incontrarsi con te -
nell' incontro che e' simile
alla morte che tutto divora.
Spazzami via come una tempesta;
prendimi tutto quello che ho;
spalanca il mio sonno
e saccheggia i miei sogni.
Derubami del mio mondo.
In quella desolazione,
nell' assoluta nudita' dello spirito,
uniamoci nella bellezza.
Ahime', che vano desiderio!
Che speranza c'e' d' essere uniti
se non in te, mio Dio ?
Finisci allora
quest' ultima canzone
e separiamoci. Scorda questa notte
ora che la notte e' finita.
Chi cerco di serrare tra le braccia ?
I sogni
non si possono fare prigionieri.
Con mani avide stringo al mio cuore
il vuoto, ed esso mi ferisce il petto.
Donna, non sei soltanto l' opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalita'.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d' estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre piu' preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per meta' sei donna,
e per meta' sei sogno.
Colsi il tuo fiore, oh cielo !
Lo strinsi al cuore
e la spina mi punse.
Quando il giorno svani' e si fece buio,
scopersi che il fiore era appassito
ma il dolore era rimasto.
Altri fiori verranno a te,
con profumo e con fasto, oh cielo !
Ma per me e' passato
i l tempo di cogliere fiori;
nella notte buia non ho piu' la mia rosa,
solo il dolore e' rimasto.
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