Il fienile della Pastora, è la prima stalla al di là del Ponte di Poscante e la gente diceva che lì dentro abitava una strega.

Quando passavano da quel luogo, mettevano il ditone della mano destra tra l'indice e il medio, perché quello era un segno contro l'influenza maligna di quella strega che abitava nella stalla. Questa strega si aggirava per le vallette con in mano un tridente per acchiappare signorbole e topi da mangiare; e come frutta mangiava pastura di sambuco e pungitopo e beveva acqua marcia di stagno e quando si fermava, tutte le mosche le volavano addosso per l'odore che emanava. S'aggirava per prati, dietro alle stalle e intorno alle case per stregare vacche, cavalli, porcelli e tutti gli animali domestici che vedeva. Andava anche nei boschi e tutti i nidi di uccelli che vedeva li abbatteva a sassate e uccideva tutte le bestie che trovava vaganti e libere sulla madre terra.

Un inverno, un mandriano venuto dal Monte di Nese a Poscante per dar del fieno alle sue mucche, non sapeva che in quei posti girava la strega. Per di più il mandriano non aveva toccato il quadro del Sant'Antonio Abbandonato, che stava sulla porta della stalla e che e' il protettore degli animali. La strega giunse sulla porta, ed entrò; rapidamente toccò la pancia alle vacche che dovevano partorire. Giunse il mandriano nella stalla e s'accorse della strega. Quindi subito chiuse la porta per non lasciarla scappare. Prese in mano il tridente e, colpo su colpo la picchiò fino ad ammazzarla. Ma le sue mucche, quelle da latte, rimasero asciutte e le dovette abbattere. Mentre quelle che dovevano partorire morirono proprio durante il parto.  La gente di Poscante che è buona e di cuore, sia per il coraggio che aveva dimostrato, sia per premiarlo perché li aveva liberati della strega, fece una raccolta di denaro in modo da ricompensarlo per il bestiame che aveva perduto.

La strega morta fu abbandonata in fondo al pendio nel fondo della Valle e lì é fu coperta dalle ortiche e dalle spine.

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