Cercando di restare sempre in equilibrio tra "realtà" ed "evasione"

QUANDO SI CAMMINA SUL FILO ...

 

 

AL CONFINE DEL MONDO

di Claudia Chiapparelli

 

Ognuno di noi conduce una vita densa, piena di avvenimenti e anche chi crede di avere sempre poche cose da fare e di essere una persona che si impegna poco in realtà, pensandoci bene, si accorgerà di quanto invece sia impegnato. Ognuno di noi è, in poche parole, immerso totalmente nella realtà che lo circonda: chi lavora, chi studia, chi va a scuola e chi fa altro, ma tutti siamo indaffarati nella realtà. 

Può capitare però che questo mondo reale non sia proprio come lo vorremmo, che non risponda alle nostre esigenze e che sia soltanto la cornice di un quadro di un mondo nostro, privato, che in ogni momento disponibile ci divertiamo a colorare. Sarà capitato a tutti voi di evadere in qualche momento e di estraniarvi del tutto dalla realtà perché ormai ci stavate stretti, perché era diventata quasi piccola e soffocante per i vostri progetti! In un certo senso credo che l’uomo del nuovo millennio impari fin da piccolo a ritagliarsi un suo spazio al limite tra reale e non reale, tra mondo e sogno, e mi sembra che questo diventi sempre più comune non solo tra i bambini, ma anche tra gli adulti. 

A questo punto però bisogna smettere di fare un discorso troppo generale perché entrano in gioco la fantasia e il carattere di milioni e milioni di persone… Chissà quanti modi di evadere dalla realtà abbiamo creato e nemmeno ne siamo a conoscenza! Certo chi si diverte ad uscire dal mondo per un po’, anche solo col pensiero, lo deve fare restando con i piedi per terra altrimenti rischierebbe di essere preso per pazzo e di sminuire questa attività del cervello che invece è straordinaria e, per quanto mi riguarda, spesso necessaria.

Ognuno di noi deve coltivarsi un interesse, qualcosa che gli piace fare più di ogni altra cosa, qualcosa di talmente tanto bello che sia capace di portarlo al di là dei confini del mondo reale… qualcosa che dia colore alla vita se questa gli sembra sbiadita. Naturalmente non è che per fare questo si debba per forza trovare qualcosa che non ci piaccia nella realtà, anzi, a volte capita di avere voglia di evadere proprio perché una cosa non esiste e si sente il bisogno di inventarla da qualche altra parte, magari nel famoso confine di cui parlavo poco fa.

Bisognerebbe imparare dai bambini, che in qualunque posto si trovano, nella sala d’aspetto del loro dentista antipatico, a scuola, al teatro, per strada, ovunque, riescono perfettamente a mettere in atto questa “evasione” e quando “tornano” nella realtà sono come più allegri di prima, è come se abbiano ricevuto una carica speciale da questa attività. Perché, diciamocelo seriamente, ciò che ci da soddisfazione, anche se ci stanca, comunque alla fine ci lascia più attivi, più tranquilli e più felici perché abbiamo passato un po’ di tempo a fare quello che ci piace fare. E quando si cammina sul filo che divide reale e non reale si è certamente una persona migliore perché chi sta solo immerso nel mondo non reale molto probabilmente sarà sempre considerato un po’ instabile mentalmente da tutti; chi vive solo immerso nella realtà, se non si ritaglia un po’ di spazio per sé e per il suo mondo, prima o poi impazzisce; chi sa stare un po’ di qua e un po’ di là, credo che abbia trovato il modo migliore per viversi la vita nel vero senso della parola, una vita vera, ricca di emozioni e di sorprese.

 

 

 

 

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