FRONTE DESERTO

GLI ITALIANI E GLI SCONTRI

Sahara Libico   GLI INGLESI
Gli avamposti desertici (in genere fortini di medie e piccole dimensioni), sorti nel Fezzan e nella Cirenaica all’epoca dell’occupazione militare degli anni 30,  potevano ora prestarsi anche a contrastare attacchi armati portati dagli SCORPIONI del Lrdg (Long Range Desert Group) o dai francesi di France Libre dal Ciad (D’Ornano poi Leclerc). Dopo la conquista del 1912 la Libia era tornata, nelle more della grande guerra, in mano ad emissari Turchi e Generali tedeschi che si avvalevano dei guerriglieri della Senussia per disturbare noi e gli inglesi in Egitto. La mano pesante del Gen. Graziani piegò nel dopoguerra ogni resistenza e aprì la strada alla fase coloniale vera e propria della nostra emigrazione. Questi fortini negli immensi spazi del deserto assomigliavano più ad un film di Beau Geste (quelli della legione straniera per intendersi) che a serie opere militari campali . Avevano ancora la merlatura e l’impalcato per sparare da dentro il Forte e la porta di legno che veniva giù con una spallata. In caso di attacco per gli occupanti non restava altro che alzare bandiera bianca. Nei casi migliori la resistenza poteva protrarsi per qualche giorno, dipendeva dalla aggressività, dal numero degli attaccanti e da quanti colpi di artiglieria avevano a disposizione. Non così era stato a Giarabub, (oasi alta) dove la difesa era estremamente efficace.   GUY PRENDERGAST: Prince Kemal el Din had judged the Great Sand Sea to be utterly impassable. Despite this first-hand judgment by a contemporary explorer, Bagnold resolved in 1930 to try to conquer the dune barrier. His party included two British officials on leave from the Sudan civil service: Bill Kennedy Shaw, archaeologist and botanist and Douglas Newbold, permanent head of the government. Both were Arabic scholars and experienced camel travellers, and both were burning with enthusiasm to explore the mysteries of the Libyan desert, legends of which abounded in ancient Egyptian records and in Arabic literature…..The archaeologist or botanist Bill Kennedy Shaw was curator of the Jerusalem Museum. Pat Clayton was on a surveying job in the wilds of Tanganyika. Shaw's release by the Palestine government was arranged, and Clayton was located by the Tanganyika government and bundled aboard a special aircraft for Cairo. Shaw and Clayton were both in Cairo within three days of Bagnold's request for their services, and both were put into uniform and commissioned as army captains immediately.
Vediamo quindi in rapida successione la linea delle Oasi alte collegate viariamente alla costa (con piste Nord-Sud) ma anche orizzontali (Est-Ovest) e la linea delle Oasi basse, oltre le quali i collegamenti avvenivano generalmente Nord -Sud con l’Africa sahariana e sub sahariana. Le distese (i mari) di sabbia “Erg”, o ghiaiose "Reg" oltre ai rilievi, erano un ostacolo ai collegamenti. Pur non essendo nelle Alpi, c'erano passi e luoghi ristretti (valichi) con il transito obbligatorio. Le piste costeggiavano dove si poteva  tali ostacoli e solo la presenza di pozzi e sorgive ne determinava l'andamento. Almasy utilizzava l’Aqaba Pass per passare dal Deserto libico all’Egitto nelle sue scorrerie. Gli inglesi avevano per lungo tempo temuto che, dalla nostra oasi di Cufra (600 km dalla costa) o dai presidi desertici partissero allo scoppio del conflitto incursioni nel Sudan per creare un corridoio che collegasse l’Etiopia alla Libia, e pressioni sui francesi di Vichy del Centrafrica per votarli alla causa dell’asse (in subordine una morigerata neutralità come tenevano in Tunisia).    William (Bill) Boyd Kennedy Shaw (1901-1979) Originally a botanist in the Sudan Forestry Department, it was during the War that Shaw joined his former Libyan Desert fellow-explorer, Brigadier Ralph Alger Bagnold (b.1896), in what was regarded a small but highly motivated military unit called the Long Range Desert Group. Nato nel 1901 ha studiato a Radley e a Oxford. Presta servizio in Sudan dal 1924 al 1929 e dal 30 al 35 lavora agli scavi archeologici in Egitto e Palestina. Nel corso di questi incarichi incontra Bagnold che non si dimenticherà di lui. Dopo il servizio nel LRDG e un breve periodo alla amministrazione militare passa nel 44 al Sas.
A Cufra non pioveva da 15 anni, ma l’acqua scorreva nel sottosuolo. Le strade sembravano lastricate; era il sale indurito residuo delle ere storiche, talmente concentrato che una chiave inglese non avrebbe potuto affondare in un stagno. Il ghibli qui si chiamava Simun che era peggio. I presidi alti partendo da Giarabub verso Ovest erano l’Oasi di Gialo (con le sue propaggini Augila, Marada), l’Oasi di Giofra e Hon, dove era di base un nucleo desertico italiano di camionette.  Il Settore basso andava da Kufra o Cufra (Tazerbo, Rebiana) a Uan o Uigh el kebir e il gruppo Oasi del Fezzan, Sebca, Brach, Tenina, Murzuch e Gat. A presidiare tali località ed altre minori era il Generale Gallina con due comandi: il primo "Sahara Libico" a Hon con uomini a Gadames (Rotabile Nord sud di confine tunisino da Tripoli a Ghat.) Murzuch, Ghat e il secondo a Cufra con una forza totale stanziale non superiore ai 5.000 uomini. I militari erano in massima parte libici con artiglieria cammellata e mitragliatrici. Per ogni fortino la presenza media non era superiore alla compagnia (nei più grandi 3-400 uomini). Molte località erano dotate di una pista d’atterraggio e di stazionamento di aerei (Caproni 309 Ghibli etc). Nella prima fase del conflitto, quando i tedeschi non erano ancora arrivati, Murzuch (11/1/41) venne attaccata dagli uomini di Clayton e Shaw (partiti dal Cairo il 26 dicembre) e dai Francesi risaliti dal Ciad via Tummo, Gatrun Tegerhi. Nell’azione trovò la morte lo stesso d’Ornano e vi rimase ferito il giovane capitano Massu (Il Gen. Massu si distinguerà nella repressione algerina nel 1957). La ritirata inglese verso i confini del Ciad fu necessaria per riparare gli autoveicoli, fare rifornimento e per lavarsi, che non era una esigenza da poco. Gli inglesi si riaffiancano ai francesi il 27 gennaio per conquistare Kufra. Gli italiani ormai allerta fanno intervenire camionette As 37 armate con 20 mm sufficienti per contrastare e sopraffare gli uomini di Clayton, generalmente su camion.   Patrick Andrew Clayton 16 aprile 1896-1962 Clayton served as an officer during the First World War, both in Egypt and then up into the Balkans (ufficiale di artiglieria). After being mustered out, he decided to go back to Cairo to take up an appointment as a topographer. Over the next twenty years, he charted and explored the desert (Desert Survey)along with other men such as Ralph Bagnold, W. B. Kennedy Shaw and the Count de Almaszy (from The English Patient which, remember, is fiction -- the man himself was quite different, including the manner of his death).. He was also a brilliant cartographer and an innovative officer. When he was recalled to Egypt (after an unhappy period in Kenya (Tanganika ?)- Survey Department of land & Mines) he was appointed Major, and went to work with Bagnold on creating the Long Range Desert Patron. Unfortunately, he was also caught early in the history of the Desert Campaign. He led several raids on Italian outposts. In one, he was slightly wounded, taken captive and sent to a POW camp in Italy. Escaping months later, he was recaptured and sent to a camp in Czechoslovakia. He whiled away the rest of the war using his talents for creating maps and lettering, creating fake documentation for escaping POWs and sending back intelligence information in his letters through code.. Freed in April of 1945, he was repatriated and, after some time to readjust to civilian life, he was sent back to the Middle East to deal with the land and properties and the problems between the Arabs. He left Egypt abruptly in 1952 when the riots broke out and much later went back to England with his wife. He died of an aneurysm in 1962 at age 65. 
Lo stesso Clayton il 31 viene ferito e catturato con la borsa dei codici e delle istruzioni. Quattro inglesi dispersi. Per non darsi prigionieri a Cufra questi iniziano una marcia nel deserto verso il Ciad di 290 miglia più di 500 km. senza acqua ne cibo. La fortuna vuole che prima trovino due galloni d’acqua e successivamente due libbre di marmellata. Vengono avvistati prima della loro fine, ma uno non si salverà. Il resto degli inglesi ritorna in Egitto per le pista dell'andata. In totale hanno percorso 7.000 km. Il 1 marzo 1941 Cufra, dopo 11 giorni di assedio, viene presa dai francesi di Leclerc. (Malatesta riporta le parole di Shaw: Gli italiani avrebbero potuto resistere per settimane, ma non avevano abbastanza fegato. Nella stanza delle trasmissioni del forte trovammo una copia dell'ultimo messaggio del comandante - siamo in extremis, lunga vita all'Italia, al Re Imperatore, al Duce...- nel deserto le posizioni non possono essere tenute da gente simile).  

LAYCOCK della Layforce

OWEN

   

          

Shaw non poteva accreditarsi di una conquista (forse non era neanche presente) che i francesi considerano da sempre esclusivamente loro. Pochi giorni dopo cade anche l’altro presidio di frontiera, Giarabub. Stampa francese della conquista di Kufra. La Cirenaica è ormai occupata da un velo di forze inglesi. Troppo poche per Rommel che rovescia le sorti dell’asse. Le infiltrazioni fra oasi e oasi continuano, ma sempre con scarsi risultati (una volta come risultato migliore intercettano il furgone della posta). Con il nuovo contrattacco Inglese del novembre 41 (operazione Kompass) le oasi di Gialo, Augila (qui stazionava una mezza compagnia del 7° bersaglieri vedi Diario Di Prata) vengono investite e sopraffatte (Gialo il 24/12). Mentre Gialo veniva ripresa il 4 febbraio 1942 dai tedeschi, Cufra, troppo lontana, resterà perduta per sempre. Da qui e dal Ciad le incursioni agiranno ora indisturbate. L’unico rinforzo dato ai presidi fu l'aumento di camionette desertiche e le pattuglie della Pai (Polizia dell'Africa Italiana) montate su autoblindo Ab41 che ristabilì in parte l’equilibrio. Se gli alleati dell’asse non avevano fin qui operato nessuna azione di commando dietro le linee Inglesi ora era tempo di rimediare. Il 14 aprile 2 trimotori Sm82 con guastatori e carabinieri paracadutisti (25) piombò su un aeroporto in pieno deserto, ritornandone senza perdite (3 aerei distrutti). Si andava verso l’autunno del 42 con una situazione ancora incerta dalla parte del deserto.    Peniakoff, Vladimir ("Popski", 1897 Belgium 1951)

Vladimir Peniakoff was son of Russian immigrants, but moved to Egypt in the 1920s where he became a successful businessman and spent his ample free time exploring the Western Desert. When war broke out, he tried to join the British Army as a volunteer but was initially rejected since he was a Belgian citizen and his country was still neutral. After the German invasion of Belgium, he was finally accepted and offered a post as a staff officer - but he had set his mind to working in the desert. After struggling with the Army authorities for a while, he was finally allowed to join LRDG late in 1941 and form a more or less independent subsection called "No.1 Demolition Squadron", which was intended to assist LRDG on sabotage missions. Since this concept did not work out too well (LRDG's success was mainly attributed to stealth, and it was thought that blowing things up in a grand manner might give the enemy too many clues about the whereabouts of Patrols),  Popski was authorized to form

Big Party
L’incursione a Tobruk, e ad altri comandi costieri del settembre 42, andò fallita ma il presidio di Gialo finì nel mirino del piano per altri motivi sotto il nome di operazione Nicety. Poiché si trovava sul percorso di andata e ritorno delle camionette era necessario impadronirsi dell'Oasi. Forza Z (forza Sudanese consistente) con l’ausilio di pattuglia Y2 Lrdg (capitano Hunter) avrebbe attaccato Gialo. La pattuglia R2 avrebbe fatto solo ricognizione. L.G. (Landing Ground =aeroporti d’emergenza identificati solo dalle coordinate) avrebbero fatto da punto di riferimento per i rifornimenti e lo sgombero di feriti. La Pattuglia Y1 di Owen puntava su Tobruk in appoggio agli sbarchi sulla costa. Forza X di Stirling (vedi nei personaggi) puntava su Bengasi. Di Barce (T2-G1) abbiamo già detto. Quando tramontava la Luna per le camionette del Lrdg e i mezzi pesanti iniziava il ballo. Tutti i caccia che potevano alzarsi in volo giocavano un War Game sulle piatte distese e negli anfratti in cui cercavano rifugio gli inglesi. Nessuna protezione aerea poteva coprirli fino a Cufra. Colpire il mezzo voleva dire appiedare gli uomini in una sfida senza scampo contro il sole e la sabbia. Dal giorno 15 settembre per le pattuglie provenienti da Bengasi e da Barce non ci fu tregua e per quelli avviati a conquistare Gialo le ore erano ugualmente contate. La pattuglia Owen prese altre strade per rientrare in Egitto. Una borsa con documenti segreti raccolta su una spiaggia conteneva tutti i piani di Gialo. Quando la sera del 16 i Sudanesi si avvicinarono al forte in forze, per i pochi occupanti non fu una sorpresa. Un furioso corpo a corpo fin sulla porta del forte si risolse a nostro favore. Al sorgere del sole tutti gli aerei disponibili erano in volo. Se non bastasse Cavallero chiese a Kesselring gli Ju 88(16) di stanza in Sicilia. Ad Agedabia con le forze di retrovia era in allestimento una colonna di soccorso che sarebbe partita al più presto.
   an independent strike force in March 1942, using Jeeps armed with Browning .30cal and .50cal machine guns. The unit's name, "Popski's Private Army", started out as a joke ("Popski", by the way, was the nickname given to Peniakoff by LRDG's radio operators who obviously had some trouble spelling and pronouncing his name), but since nobody could come up with a better name, it stuck. The unit subsequently operated in the Fezzan area, where Popski's main duty was to keep the Senussi tribes in line and keep them from foolishly starting a revolt (which would no doubt have caused a bloody Italian reprisal and would have filled LRDG's operational area with lots of Italian troops). His unit later worked its way up through Tunisia and served as an intelligence-gathering and surveillance unit behind German lines in Italy. Popski published his memoirs from the war under the title "Popski's Private Army", a book full of wonderful and hilarious anecdotes. One memorable story tells how Popski and his Jeep patrol got stuck somewhere in Southern Italy on a mission to find out the troop strenghts of several German camps. Not wanting to return to base without the required information, Popski discovered that the phone lines in the area were still working, and (being able to speak German) called up all the German camps and simply asked them for their troop strenghts

RALPH ALGER BAGNOLD 3/4/1896-1990

Anche l’aeroporto veniva attrezzato per ricevere più velivoli e tutto il necessario per rifornire Gialo. La difesa di Gialo era affidata per due giorni all’aeronautica e ad un ufficiale di collegamento imbarcato con la colonna di soccorso. Nessun inglese riusciva a mettere fuori la testa dalla propria postazione. La colonna di soccorso D’Antoni era formata dal comando divisione Pistoia con una Batteria di Obici, Comando 35° Pistoia con 2 battaglioni, 57° battaglione Bersaglieri Complementi, uno squadrone autoblindato del Monferrato (6 carri) e 5 obici cingolati M75/18. Tramite Ultra gli inglesi erano venuti a conoscenza dell’arrivo della colonna D’Antoni, (che si era intanto persa per strada in guasti meccanici). La sera del 20 la colonna entra finalmente a Gialo già abbandonata dalla mattina.   Esploratore e geografo entra alla Reale Accademia Militare conseguendo la laurea a Cambridge. Allo scoppio del conflitto entra a far parte del Genio (Royal Engineers) poi del Signal Corps. 1927 autumn. Within a few months of Ball's article being published Bagnold forms a company of like minds and makes the first of his remarkable motorcar trips across the desert. This one is from Cairo to Siwa.  Two men who are with Bagnold almost from the onset are W.B.K. Shaw and Guy Prendergast. – December 1927:A companion of Bagnold's, W.B.K. Shaw make a 1000 mile camel journey exploring the southern part of the Libyan Desert with another explorer, Douglas Newbold.
I sudanesi se ne erano si andati, ma l'avevano fatto alla luce del sole. Con base a Gialo ora gli aerei riprendevano la caccia al disperso in fuga. Stirling con gli sbandati rientrò per ultimo. camionetta italiana catturata
Due mesi dopo, dopo El Alamein e dopo lo sbarco americano in Marocco e Algeria, ai presidi giunse l’ordine di ritirata generale. Da Giarabub e oltre (un presidio italiano era arrivato a  Siwa e a Ras Qattara i Libici) vennero via i ragazzi dal fez nero, a cui fecero seguito quelli di Gialo. Dal Sud intanto si concentravano i ritiri su una linea di difesa che andava da Ghadames a Nalut e Garian che avrebbe arretrato anche oltre Tripoli se necessario. Gallina era stato sostituito da Mannerini, sotto il cui nome d’ora in poi agirà il raggruppamento sahariano a largo raggio. A dar man forte anche una SonderVerband o 
Sonderkommando Verband 288 (tedesco), i complementi della Savona e una trentina di aerei. Il 5 gennaio 1943 iniziarono gli sgombri da Sebca. Gat riuscì a sgombrare via aerea una parte degli uomini solo il 16. I libici combattenti erano numericamente ridotti  poiché via via che perdevamo terreno al Nord i nativi delle località conquistate esprimevano il desiderio di tornare alle loro famiglie. Il raggruppamento Mannerini in questo momento era costituito, dal IV/Savona, 5 compagnie sahariane, 1 reparto celere su camionette, il geco Lodi e l’autoblindato Lodi, 3 compagnie libiche e artiglieria varia (mortai compresi). Tripoli venne sgombrata il 23 gennaio. Dal deserto ora gli inglesi si facevano ancora più aggressivi sicuri di sfruttare la confusione per intercettare comandi in ritirata non protetti dal deserto. In una di queste operazioni venne però catturato Stirling da parte del Lodi dopo che era già sfuggito ai tedeschi. Tutti i reparti italiani rinculavano verso la Tunisia dove il lavoro di copertura dalla parte del deserto continuava. Gat capitolò il 23 gennaio, Nalut fu sgombrata il 31 gennaio 1943. Iniziava un'altra guerra. 
  The men cross NW Sudan from el Obeid to Wadi Halfa, definitively mapping the region, and discovering several archaeological and rock art sites. 1930 Bagnold and his motor party traverse the Sand Sea from Ain Dalla, breaking out at the north west corner of the Gilf Kebir, then continue to Jebel Uweinat, proving that it is possible to cross the Sand Sea with a motor car. They return via Selima Oasis. 1935 Bagnold retires from the British Army with a medical pension. Although retired from the military, Bagnold remains the desert explorer. Bagnold & Shaw also discover a new rock art site in Karkur Murr, and one also in wadi Abd el Melik in the Gilf Kebir.  The results of the expedition are published in Winkler's The Rock Drawings of Upper Egypt, vol. II: BAGNOLD, R.A., O.H. Myers, R.F. Peel, H.A. Winkler, An Expedition to the Gilf Kebir and Uweinat. When the war broke out, Bagnold was commanded to Kenya, but a fortunate accident of his ship near Port Said delayed his passage and led to a meeting with General Wavell, who had an open ear for Bagnold's ideas of piracy on the desert. Subsequently, Bagnold called together his old explorer buddies and proceeded to form LRP (which was soon renamed LRDG). Even though Bagnold soon stepped down from commanding the unit and concentrated on staff work in Cairo, it was his expertise in formulating requirements for the Group's tactics and equipment that enabled LRDG to become one of the most successful special forces units of the war. .. During the summer of 1941, Bagnold recruited another prewar exploration companion, Guy Prendergast, to serve as his executive officer. On July 1, Bagnold left the unit, to serve in Cairo as a Colonel, and Prendergast became the LRDG's commander. Prendergast would be succeeded by Jake Easonsmith who was followed by David Lloyd Owen. Bagnold retired from the Army and returned to England after the war, but the desert bug had not left him: he went on to become an authority on the physics of sand dune formation and movement.
ROMMEL "...I Raids dei Commandos inglesi hanno azione e compiti di disturbo. Non sono in realtà efficaci, se non contro reparti esigui e isolati. In genere servono a tenere deste le sentinelle di notte. Essi furono intensificati in concomitanza con il fallito tentativo di ieri (Bardia). Si tratta di camionette leggere, con buoni motori, pingui rifornimenti, radio ed armi portatili. commando 288Fra le armi recano bombe a mano, mitra, razzi, pugnali, ordigni esplosivi. E' sintomatico che fra gli ordini scritti rilasciati ai Commandos, ordini caduti in nostre mani, vi è quello di uccidere i prigionieri dei reparti isolati, tutti, per non destare allarme ed evitare di nutrirli. Il testo dice di ucciderli preferibilmente "con pugnale, per evitare spreco di munizioni e rumori". E' un fatto questo da far conoscere al mondo ed all'opinione pubblica. E pensare che noi, specialmente gli italiani, trattiamo i prigionieri inglesi con i guanti gialli. Le truppe, sia dell'Afrika Korps che delle divisioni italiane, hanno talora diviso la boraccia d'acqua con i prigionieri australiani e sudafricani."  

November 14-17  - On the night two British submarines - HMS TORBAY AND HMS TALISMAN approached the shores of the most northern part of Cyrenaica. In the rough seas a much smaller than planned raiding party of commandos managed to land ashore. The group was led by Col. Keyes and was largely composed of the members of the LRDG, SAS and SBS. Their first objective - Rommel's HQ in Beda Littoria, second - Italian HQ in Cyrene, third Italian Intelligence Office in Appolonia, and finally general sabotage actions in the Axis rear. The whole operation ended in fiasco. The attack at Rommel's villa during the night by the British Commandos, (Rommel was out) ended in a total failure. This was the "only" official "Raid on Rommel" during the North African campaign.

     
Il 24 luglio 1941 a Potsdam, una seconda Unità di Addestramento per arabi, la Sonderverband 288, riuscì a mettere insieme un altro gruppo di volontari mussulmani fedeli al Muftì di Gerusalemme per la guerra del deserto. Terminato l’addestramento, l'unità, che in realtà non contava neanche 150 uomini, venne inviata a Bengasi. In Libia, quello che veniva pomposamente chiamato battaglione, assunse il nome di Panzergrenadier "Afrika". Il 26 gennaio 1942, il capitano Schober ne assunse il comando. Sulla manica della giubba kaki spiccava per la prima volta uno stemma di tessuto che riportava una bandiera rosso, verde, bianca, nera, con impressa la scritta in tedesco"Libera Arabia" . Nell'aprile del 1942, il battaglione contava 133 effettivi !!!. Non si hanno notizie circa l'impiego operativo di questa unità che venne affiancata da una compagnia tedesca e da una compagnia formata da ex-legionari francesi fedeli al governo di Vichy (ma P. Caccia Dominioni così la inquadrava il 19 ottobre 1942 - Alamein 1933-1962 - Sotto il massiccio roccioso Qaret el Abd - Qattara, dove ha sede la brigata Ramcke, chiuso da un promontorio traforato, il forte Menton (dal nome del comandante la 288a che condensa reparti assortiti, dalle batterie contraeree al KG. Holzer). Ciò che si sa è che 30 elementi considerati i meglio preparati entrarono in seguito a fare parte di una speciale compagnia guastatori dell'esercito tedesco, addestrata per compiere incursioni in Ciad e in Egitto, all'interno delle linee inglesi.  

KEYES

EASONSMITH

   

insabbiamento di un mezzo pesante del Lrdg

http://www.weru.ksu.edu/symposium/proceedings/underwoo.pdf  scheda di Bagnold scienzato delle sabbie

 

http://www.lrdg.de/main.htm  per i personaggi

   

 

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