BRASILE 2004

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Partenza da Venezia io e Luci, il 17 Gennaio ed arrivo a RIO DE JANEIRO.

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RIO DE JANEIRO

Qui a Rio ci troviamo con un amico taxista, Augusto, che "affittiamo" per l'intero giorno. Dall'aeroporto passiamo per la rodoviaria a prendere i biglietti dell'autobus che ci serviranno in seguito e poi andiamo ad Ipanema a casa di Nadia, un amica Carioca anche lei in ferie. Ovviamente ci gettiamo velocemente sulla spiaggia per assaporare il calore dell'estate ed io mi prendo già la prima scottatura della vacanza !!! Dopo pranzo, con Augusto andiamo a fare un giro al Cristo dove vediamo che hanno montato perfino le scale mobili. In seguito giretto per Copacabana, Ipanema e Leblon.

Arrivata sera, ci facciamo portare alla rodoviaria dove ci aspetta l'autobus, alle 22.30, che ci porterà a VILA VELHA. Durante la prima sosta, in CAMPOS, decido di prendermi il giubbino a causa dell'aria condizionata che viene sempre tenuta al massimo. Sorpresa.......mi hanno rubato lo zaino dove tenevo: jeans, tennis, macchina fotografica, occhiali da sole e biglietti aerei. Non descrivo quello che è uscito dalla mia bocca in quel momento, comunque sbrigate le formalità con la polizia, che avevamo provveduto a chiamare, ripartiamo ed arriviamo a VILA VELHA con due ore di ritardo, alle 7.00.

VILA VELHA

Ci fermiamo qui una settimana a casa di parenti nel Bairro Soteco, e approfitto della pazienza di un cugino di Luci, per farmi visitare spiagge e città.

VILA VELHA, insieme a VITORIA (capitale dell'Espirito Santo), CARIACICA e SERRA, forma la cosidetta Grande Vitoria, una metropoli di qualche milione di abitanti. VILA VELHA si trova dall'altro lato della baia di VITORIA ed è collegata a questa da tre ponti. Il più spettacolare è sicuramente la Terceira Ponte, sotto al quale passano le navi che si dirigono al porto. Una particolarità di VITORIA è appunto che dal centro ci si trove a poche centinaia di metri dalle navi che caricano e scaricano merci nel porto.

Il giorno dopo facciamo un giro al convento di NOSTRA SENHORA DA PENHA che domina la baia di Vitoria da sopra una collina. Molto bello il panorama che si gode da lì sopra.

Si racconta che alcuni miracoli proteggessero il convento dalla conquista da parte dei Portoghesi. Uno è raffigurato nel quadro sopra e cioè quando i soldati stavano assaltando la collina, una nube cominciò ad avvolgere tutto ed in mezzo sembrava che ci fossero tutti guerrieri a cavallo.

Il giorno delle festa di N.S. PENHA, in giugno, si tiene una processione da una chiesa nel centro della città, fino al convento. Moltissimo percorrono tutta questa strada in ginocchio, in segno di penitenza.

Al ritorno ci facciamo una passeggiata seulla spiaggia di Vila Velha e ci fermiamo a cenare a base di Moqueca Capixaba, Caldo di Suru, Pastel di Camarao.

Il giorno dopo alla mattina, ci facciamo un giro per Gloria, un quartiere di Vila Velha dove ci sono moltissimi negozi di abbigliamento che vendono cose prodotte da fabbriche locali a prezzi molto bassi. Facciamo inoltre una visitina d'obbligo, per i golosi come noi, alla GAROTO, la più grande fabbrica di cioccolato del Brasile.

Il giorno seguente facciamo un giro per il centro di Vitoria con visita ad alcune chiese e palazzi.

Alla sera il programma prevedeva di andare a vedere un ensino di una scuola di samba di Vitoria, ma, causa maltempo, non lo hanno fatto e quindi ci siamo rifugiati in un bar a mangiare caranguejo e vedere Brasile-Argentina (pre-olimpica terminata 0-1).

Il giorno seguente prendiamo l'autobus ed andiamo a Jacaraipe, a nord di Serra.

La sera, anche se un pò stanchi dopo aver passato tutto il giorno in giro, andiamo in un Pagode lì vicino a casa. Una cosa molto semplice, musica dal vivo all'aperto, ma atmosfera bella e tutta Brasilera. Inoltre anche economico visto che si pagava 5 reais con una consumazione compresa......

PONTA DA FRUTA

Il giorno seguente prendiamo sempre il nostro autobus ed in un oretta arriviamo alla spiaggia Ponta da Fruta, ultima località della prefettura di Vila Velha. Qui la spiaggia è molto più bella di quella che si trova in città, almeno secondo i miei gusti.

BARRA DO JUCU'

Il giorno successivo, domenica, facciamo una gita in un'altra località, Barra Do Jucu, dove si tiene una festa tradizionale, di São Benedito. Una immagine del santo, viene prelevata dalla chiesa del paese e portata in giro per le vie del paese, il tutto accompagnato dalla musica Congo, suonata da bande locali, e accompagnata da balli tipici. Questa, come altre feste, assume un pò l'aspetto pagano, perchè ai lati della processione religiosa, la genta balla e beve molta birra. La musica Congo ha origini Africane e la sua tradizione è molto sentita in tutta la zona costiera dell'Espirito Santo.

O navio e os 25 escravos salvos pelo milagre

"Em 1856 quando havia comércio de escravos para o Brasil, um navio vindo da África, naufragou na costa de Nova Almeida, só restando 25 tripulantes escravos, que se salvaram agarrados ao mastro do barco. Gritavam pelo santo preto, ao qual não sabiam o nome, e pôr Deus, para que os salvassem. Este milagre eles receberam e acabaram por alcançar as praias de Nova Almeida. Acontece que esses escravos se espalharam pelas fazendas que existiam na época, indo trabalhar nos engenhos de cana de açúcar em vários lugares do município da Serra, como Putiri, Cachoeirinha, Hestes, Perinheiro, Pindaíbas, Muribeca, Queimado e lá viveram trabalhando para os senhores. Neste meio tempo eles lembraram que tinham uma promessa a pagar ao santo preto. Criaram uma banda de batuque ou banda de Congo com tambores feitos com "oco de pau" e bambu, mas só com permissão dos senhores. Depois vieram a saber que era São Benedito o santo ao qual pediram ajuda."

Questa è la storia delle origini di questa musica, che si dice sia stata introdotta da un gruppo di schiavi Africani naufragati sulle coste dell'Espirito Santo.

COLATINA

Il giorno successivo, nel pomeriggio, prendiamo l'autobus per andare a Colatina, la città di Luci. Beh l'emozione del ritorno è sempre bella, e nel viso di Luci si vedeva tutta, curva dopo curva, man mano che ci si avvicinava alla sua città. Ovviamente arrivati in città, cera tutta la famiglia e amici ad aspettarci alla rodoviaria, a fare un pò di festa. Passiamo in città una settimana, dividendoci tra pranzi e cene a casa di amici e parenti.

La mia "careca" in primo piano. Cena a casa di amici con polenta e ragù !!!!.

Serata al bar a bere Skoll.

La domenica andiamo a trovare uno zio di Luci, che stanco di vedere i bambini giocare in mezzo alla strada, si è preso un terreno ed una casa alla periferia estrema della città. La cosa particolare è che per arrivarci è necessario attraversare un fiume su di un ponte fatto di assi di legno, che circa due volte all'anno deve rifare perchè le piene lo distruggono. Il posto è bellissimo, immersi nel verde, piante da frutto ovunque, laghetto con pesci, i bambini che possono giocare in libertà. La scomodità di dover attraversare quel ponte per andare in città, vale la bellezza del posto.

Il lunedì partiamo per Bahia. Da Colatina andiamo fino a João Neiva dove ci immettiamo sulla BR101, una strada statale che percorre da Sud a Nord il Brasile passando a 50-100 km dalla costa. Passiamo per Linhares, São Mateus e poi facciamo una deviazione verso la costa in direzione Conceição da Barra. Dopo circa 15 Km, deviazione a sinistra per andare a Itaunas, il paese delle dune, che si trova al confine tra Espirito Santo e Bahia. Da qui la strada è sterrata e percorriamo 25 km immersi nelle piantagioni di eucalipto, albero che serve per la produzione della cellulosa. In questa zona si trovano le più grandi fabbriche del mondo di cellulosa. Simpatici sono alcuni cartelli stradali.........

ITAUNAS

Finalmente arriviamo ad Itaunas, molto carino, immerso nel verde, piccolo. Dirigendoci verso la spiaggia, arriviamo alle dune. Queste dune, circa 40 anni fa, hanno coperto l'antico paese, che ora si trova un pò più arretrato rispetto al mare. Ancora oggi è possibile vedere qualche rovina uscire dalla sabbia. La sabbia, stranamente, è fredda. Forse perchè finissima ed in continuo movimento a causa del vento. Il posto e la spiaggia sono bellissimi.

Ripartiamo per il nostro viaggio e, su consiglio di un signore, invece di ritornare per la stessa strada, continuiamo a percorrere quella pista e dopo circa 43 km arriviamo nuovamente sulla BR101. Queste strade immerse negli eucalipti, sembrano non finire mai. Ci sono molte altre strade che incrociano quella principale e cartelli con indicazioni se ne trovano raramente, bisogna un pò affidarsi all'intuito: io cercavo spesso di guardare le impronte dei pneumatici. Per non parlare delle buche gigantesche: bisogna fare molta attenzione e difficilmente si riescono a superare i 40km/h. Comunque è bellissimo viaggiare dentro queste maestose foreste che sembrano non avere mai fine. Ogni tanto si incrociano dei camion con tre rimorchi, che trasportano la legna verso le cartiere. Se ci trova uno di questi davanti è quasi impossibile riuscirli a sorpassare a causa della quantita di polvere che alzano che abbassa la visibilità apochissimi metri. Una cosa molto strana che abbiamo incontrato spesso e che non capivamo di cosa si trattasse, sono una specie di igloo, fatti probabilmente di terra, dove dentro bruciava qualcosa. In seguito abbiamo scoperto che li producono il carbone, che servirà poi per chissa quanti churraschi............................................

.....Arrivati sulla strada principale, dopo pochi chilometri passiamo il confine con lo stato di Bahia. Si tratta di un vero e proprio confine, anche se non si viene fermati per controllo.

BAHIA

La prima città che incontriamo è Teixera de Freitas, che deve essere un centro industriale abbastanza grande. Proseguiamo per la rodoviaria che è piena di curve, continui sali scendi ed in condizioni pessime. Sono le 21 è buio ed io, dopo aver guidato per 450 km, sono stanchissimo. Arriviamo ad Itamaraju, una città piccolina dove cerchiamo una pousada. Ne troviamo una in centro, nulla di eccezzionale, ma pulita. Prezzo 20 reais !!!! Dopo esserci fatti una doccia ed aver scoperto che in tutto il nord est non adottano l'orario estivo, infatti erano le 20 e non le 21 come da orario dell'Espirito Santo, scendiamo per mangiare qualcosa. Andiamo in un bar semplice in centro e qui rimaniamo piacevolmente sorpresi dall'ottimo servizio e dalla buona cucina.

Il giorno dopo scopriamo che la città offre alcune attrazioni turistiche, in particolare c'è un parco naturale protetto attorno al Monte Pescoço.

Comunque non ci fermiamo, partiamo alle 9 con l'intenzione di arrivare a Salvador, circa 800 km di distanza. La strada è abbastanza piacevole da percorrere, perchè si è sempre circondati o dalla Mata Atlantica, o da interminabili praterie. Bisogna fare comunque molta attenzione nella guida perchè l'asfalto è sempre pieno di buche, a volte molto grosse, ed inoltre è tutto un susseguirsi di discese, salite e curve. Al contrario di quello che pensavo, il traffico è molto poco.

Dopo 300 km facciamo una sosta per il rifornimento gastronomico e dell'auto. Ci fermiamo al posto Cacau e anche qui rimaniamo piacevolmente stupiti dalla buona cucina e dal servizio. Ripartiamo e percorriamo moltissimi chilometri senza incontrare città, solo qualche villaggio piccolissimo dove, in corrispondenza dei dossi per rallentare (quebramolle), molti ragazzini si avvicinano per venderci frutta. In un paesino c'era un mercato con tutta la carne appesa fuori dalle baracche che la vendevano......il colore della carne era blu !!! Un'altra cosa che si incontra spesso sono gli accampamenti dei Movimento dei Senza Terra, di cui non conosco bene la storia.

Come si vede, vivono in baracche fatte di legni e sacchi di plastica. Vi sono anche molte case fatte di "barro", cioè mattoni di fango. Tutto questo insieme a molti cartelli in cui chiedevano aiuto per mangiare, ci fa capire che questa parte dello stato di Bahia è molto povera.

Proseguiamo comunque, passando per Itabuna, e verso le 20 arriviamo a Salvador, sotto un diluvio universale, in una strada ad 8 corsie bloccata dal traffico !!!!

SALVADOR

Non essendo mai stati in questa città, incominciamo a girare a caso per cercare di arrivare sulla spiaggia in cerca di un hotel. Percorriamo delle avenide molto scorrevoli, circondate di giardini e grattacieli molto moderni. Io cominciavo ad avere i crampi alle caviglie..........Finalmente troviamo la strada che costeggia il mare e troviamo anche un posto dove dormire a Pituba, un quartiere della città. Il giorno successivo, belli riposati, andiamo in centro, nella città alta. Beh arrivarci in auto e trovare un parcheggio è stato abbastanza difficile. Lasciamo l'auto vicino al centro ed a piedi scendiamo per una stradina fino al Mercato Modelo. Si tratta di una piazzetta dove si riuniscono venditori di prodotti artigianali (souvenir per turisti).

Prendiamo l'Elevador Lacerda, un sistema di 4 ascensori che porta alla città alta (antica).

Si arriva in Praça da Sè, dove ci facciamo la foto d'obbligo con le Bahiane, donne con vestiti tipici. Ci dirigiamo poi verso il Pelourinho, zona antica della città, protetta come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Passeggiando ammiriamo la bellezza di queste strade, ricche di palazzi antichi che prima d'ora non avevo mai visto in Brasile. Un'altra cosa è il gran numero di chiese che ci sono. Molti palazzi sono colorati, il che rende molto allegro il quartiere.

Passeggiando sentiamo il suono dei tamburi e quindi ci affrettiamo per vedere chi suona: arriviamo davanti alla casa di Jorge Amado, famoso scrittore Bahiano, e troviamo gli OLODUM, gruppo che avevamo già visto in Italia.

Sono molto simpatici, con la loro musica travolgente, i loro strani capelli, che tutti i bambini cercano di imitare.

Nella stessa piazza ci fermiamo a mangiare la cocada, un dolce tipico a base di cocco. Più tardi ci incontriamo con un amico Italiano che avevo sentito per telefono ed andiamo a mangiare qualcosa in una scula di cucina Bahiana che si trova nella piazza del Pelourinho. Inutile dire che la cucina è ottimo, ma il prezzo un pò caro.

Passeggiando nel pomeriggio, incontriamo in una vietta, un'altra banda: Banda Feminina. Stavano rappresentando la punizione che subivano le schiave.

PRAIA DO FORTE

Il giorno dopo decidiamo di andare a fare un giro lungo la costa nord di Salvador. Appena si esce dalla città, si entra in una strada a pagamento che costeggia il litorale ed arriva fino allo Sergipe. Facciamo una piccola sosta ad Arembepe, un piccolo paesino. Proseguiamo poi e a 90 km da Salvador, arriviamo a Praia do Forte, dove si trova anche una riserva marina del progetto Tamar, sponsorizzato dalla Petrobras, industria petrolifera Brasiliana (non che petrolio ed ecologia vadano molto d'accordo.....).

Facciamo una visitina al parco, dove ci sono varie specie di tartarughe. La spiaggia qui è veramente da sogno ed anche il paesetto è molto bello, ordinato, pulito, pieno di alberghi e ristoranti. Ci fermiamo a mangiarci un insalata di polipo e verdure e finalmente scopro quale è la verdura che trovavo in molti piatti Brasiliani e che mi dava nausea: il CUENTRO.

Assaggio anche l'Acarjè e devo dire che non mi entusiasma molto.

IMBASSAI

Ripartiamo in auto, facciamo altri 10 Km ed arriviamo a Imbassai. Qui c'è l'incontro del fiume con il mare, un posto veramente da sogno, tranquillissimo. C'è il fiume che è diviso dal mare solo da una duna di sabbia dove vi sono alcuni bar.

Questo è veramente un posto da sogno.........

Sabato lo passiamo a passeggiare per il centro e poi per le spiagge di Salvador. Nel pomeriggio ci fermiamo in un chiosco sulla spiaggia dove c'è un gruppo di ragazzi che suona un pagode. Nulla di meglio che stare in riva al mare, con questa musica "ao vivo" e la gente a sambare, questo è Brasile !!

CARNEVAL DA PARCERIA

Domenica in avenida Contorno, si teneva un anticipo del carnevale, con la sfilata di alcuni Trio Elettrici: Chiclete com Banana, Mendez, Timbalada, Babado Novo e Ara Ketu. Io e Luci ci siamo messi davanti ai Chiclete, e lì mi sono guardato un pò intorno. C'erano moltissime persone e mi sono accorto che ero l'unica persona bianca, cioè l'unico turista......Appena la musica è iniziata è stato subito un casino, tutti saltavano e spingevano....un pò troppo per chi come me non è abituato. Siamo riusciti ad uscire dal gruppo iniziale ed abbiamo continuato la giornata accompagnando gli altri gruppi, un pò più tranquilli. E' stato bellissimo, abbiamo saltato è ballato per almeno cinque ore !!!!!!!

Ci hanno detto poi che c'erano 50.000 persone.....non oso quindi pensare che festa deve essere al Carnevale quando c'è moltissima più gente.

Lunedì sveglia presto per andare a prendere il primo Ferry Boat che parte alle 6. Per tornare a sud verso Porto Seguro, invece di aggirare la Baia de Todos Santos (baia di Salvador), decidiamo di attraversarla con il traghetto, che dovrebbe farci risparmiare 150 km. Arriviamo sull'Isola di Itaparica che si trova nella baia ed è collegata alla terra ferma da un ponte. Facciamo un centinaio di chilometri ed arriviamo sulla BR101.

Lungo la strada ci fermiamo a mangiare il Bejù, una specie di panzerotto fatto con la farina di Manjoca e ripieno di formaggio. Ci sono molte baracchine in cui si può mangiare e viene scaldato al momento sopra una piastra di ferro scaldata da un fuoco a legna.

Arrivati a Itapebi, un villaggio, mappa alla mano decidiamo di dirigerci verso la costa per poi percorrerla fino a Porto Seguro. L'esperienza non è mai abbastanza, infatti quella che sembrava una normale strada, appena passato il villaggio, si è trasformata nella solita pista in mezzo alle foreste di eucalipto. Passiamo a lato di una cartiera in costruzione che credo sarà qualcosa di enorme.....comunque dopo un centinaio di chilometri, ritroviamo finalmente la strada asfaltata, la BR367 che collega Eunapolis a Porto Seguro.

clip della strada

PORTO SEGURO

Questo è il luogo dove i Portoghesi sono arrivati quando hanno scoperto il Brasile e lo hanno chiamato così propio perchè era un luogo sicuro per attraccare.

Troviamo una pousada (una pensione) alla Praia de Taperapuan, una delle tante del litorale. Porto Seguro è una cittadina piccola, ma ricca di turismo. Ci sono un infinità di locali, ristoranti, attrazioni. Le sue spiagge sono lunghissimi e molto belle.

Passiamo qui due giorni facendo un pò di vita da spiaggia. Il mercoledì mattina ripartiamo per arrivare a Colatina, almeno 600 km.

Prendiamo una "balsa" , una piattaforma trainata da un rimorchiatore, per attraversare la baia ed andare ad Arraial d'Ajuda. Quella mattina c'era la bassa marea e la baia si poteva quasi attraversare a piedi, alcuni ragazzini pescavano nelle acque basse.

ARRAIAL D'AJUDA

Questa cittadina si trova su una collina dall'altro lato della baia. Molto bella, colorata e dai panorami stupendi. Qui si trova anche una chiesa molto antica, del 1549.

Proseguiamo il nostro viaggio costeggiando il mare. La costa qui è a strapiombo sul mare e la strada, ovviamente non asfaltata, ogni tanto ha una deviazione sulla sinistra per entrare nelle varie spiagge che si trovano in basso. Ci fermiamo a pranzare nella Praia do Taipe. Una spiaggia bellissima, tranquilla, con soli due bar. Sui menù dei bar c'è scritto che è una delle 10 spiagge più belle del Brasile. Non so se lo sia veramente, comunque è un luogo bellissimo dove faccio l'ultimo bagno per questa vacanza.......sigh, sigh.

Proseguiamo per Transcoso, da dove riprendiamo l'asfalto della BA001 che ci porterà alla BR367. Da qui dopo alcuni chilometri arriviamo sulla BR101 che ci porterà fino a Colatina.

BARRA DO TRIUNFO

Si avvicina il giorno della mia partenza, ho l'ultimo fine settimana. Il sabato andiamo in una fazenda a 40 km dalla città, dentro una valle, molto isolata. Tanto per cambiare scopro che il padrone ha origini italiane......

Una bella giornata in mezzo al verde e alle montagna, a fare il bagno in un torrente, pieno di cascatine.

Arriva così il giorno di prendere l'autobus per Rio, dove arriverò alle 7. Avendo alcune ore a disposizione, decido di andare a trovare un amico Italiano che abita a Copacabana, Eduardo, che mi ha offerto la sua gentilissima ospitalità per alcune ore.

 

Di questa vacanza mi rimane, come sempre, un ricordo particolare delle persone splendide che ho consociuto. Tutte le volte che vado in Brasile, questa è la cosa che più mi porto a casa, la saudade delle persone.

Quest'anno comunque ho visto dei posti nuovi molto belli (Bahia), ma forse per i miei gusti troppo turistici. Salvador, Porto Seguro, sono luoghi bellissimi, ma in quei pochi giorni che ho passato ho incontrato più turisti che Brasiliani. Ci sono sicuramente posti anche in Bahia frequentati per lo più dal popolo di questo paese, magari nel prossimo viaggio.......