La storia è racconto
attraverso i libri
Il primo testo che accompagna la
presentazione è in genere quello diffuso dall'editore, dalla libreria o
da critici che vengono indicati. Se non diversamente indicati sono del
sito.
"La Sirena di Lutraki 1941-1943"
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È la storia di quel gruppo di bersaglieri, tutti universitari, che nel
1940 chiesero ed ottennero di essere arruolati nel Corpo e, senza cartolina precetto, furono destinati al 2° Reggimento già operante sul fronte greco-albanese. Un gruppo
di 54 volontari che giunsero ai reparti col grado di caporale dopo un celerissimo corso di addestramento. Tutti entusiasti e forti dei loro vent’anni, non esitarono ad inserirsi nelle compagnie, nei plotoni già travolti dalle vicende del fronte, dimentichi degli agi e delle possibilità di comodo che la più parte di essi aveva allegramente abbandonato. Fu una sferzata di aria nuova nei reparti anche se per il precipitare degli avvenimenti, non poterono dimostrare
tutto il loro valore. Successivamente raggiunsero tutti il grado di Sottotenente e dopo la Grecia assegnati in diversi Reggimenti su vari fronti. Due sono caduti con medaglia d’argento; altri furono arruolati nei paracadutisti della Folgore (con fiamme cremisi sotto a quelle dei paracadutisti, come loro stessi tengono a sottolineare). Inseritisi poi nella vita civile, la maggior parte di essi ha raggiunto posizioni di rilievo nei diversi campi della vita pubblica o privata. Non poteva essere diversamente. Quando a vent’anni si ha il coraggio di affrontare i rischi e le scomodità di una guerra, tutto, anche le immancabili lotte per guadagnarsi la vita, diventa più facile.
Enzo Lauro
Lutraki o Loutraki si trova sulla riva opposta del golfo
di Corinto. Il nome deriva dalle sue fonti termali il cui sfruttamento
sistematico ed organizzato iniziò nel 1847, quando l'Accademia italiana
annunciò che i bagni termali di questa località avevano effetti benefici su
pazienti affetti da malattie della pelle e del sistema osseo muscolare.
La terapia con bevande è indicata invece per i malati di calcoli, di
malattie dell' apparato digerente e del fegato (viene commercializzata
l'acqua omonima). Esiste un'altra piccola Lutraki sull'isola di
Skopelos a nord dell'isola Eubea o Negroponte (Halkida). |
Ed. Scarabeo Bologna 1998
Calcide (Halkida)
capitale dell'isola Eubea (Un
ponte girevole la unisce all'Attica) dove stazioneranno poi i
bersaglieri.
I VOLONTARI UNIVERSITARI DEL 2°
REGGIMENTO BERSAGLIERI PARTITI PER L’ALBANIA CON IL 182° BTG DI MARCIA
COMPLEMENTI |
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“Perché la domanda potesse essere accolta feci
falsificare la firma di mio padre, che era espressamente richiesta perché
ero minorenne”. La stragrande maggioranza di noi al momento di inoltrare
la domanda di volontariato era minorenne, anche se aveva superato la
maturità scolastica. Allora la maggior età si raggiungeva al compimento
del 2l °anno di età. Il fatto implicava che ciascuno dei minorenni si
ponesse in un diretto ed eccezionale rapporto col genitore, titolare della
patria potestà. Di come sia stato risolto questo rapporto non abbiamo mai
parlato fra noi. Qualcuno non si ricorderà nemmeno di averlo affrontato,
forse perché, dopo aver manifestato la sua intenzione, ha ottenuto un
immediato consenso o almeno non ha incontrato una resistente opposizione.
È possibile che sia stato un atteggiamento generale dei genitori? Che,
specialmente da parte delle madri, non ci siano state lacrime o altre
pressioni sia sul padre che sullo “sventato ragazzo”? . La nostra memoria
ha fissato solo l’opposizione accanita del Ministero della Difesa, che è
durata almeno sei mesi prima di consentire a denti stretti. Si potrebbe
pensare che tra figli e genitori non esistessero conflitti generazionali.
in un’epoca, in cui questi conflitti pongono in essere problemi di
dimensioni sociali, il pedagogo Tristano pare che legittimi la ribellione
nei confronti dei padri. Ma non è cosi. Durante lo sviluppo della nostra
generazione non si è avuto sentore dell’esistenza di un tale conflitto. vi
erano contrasti ideologici, come il desiderio ed una ricerca di maggior
autonomia, ma nell‘ambito di un naturale processo evolutivo verso la
sperimentazione del nuovo che non rifiutava totalmente la tradizione.
Crediamo che fra noi “54” gli affetti familiari siano stati sempre
considerati un valore sacro, come primo gradino dell’ascesa alla coscienza
dello stato e all’ideale dell’umanità. Negli scritti qui raccolti
traspaiono segni diversi di quanto questo valore fosse profondamente
radicato. Accenniamo ad esempio all‘atteggiamento protettivo di Bruno
Bacchioni verso il padre, che certamente non era “vecchio” se ancora
idoneo ad un servizio militare; al senso di dolcezza che Fulvio Righi
prova al pensiero di essere “figlio” della terra d’Italia; alla nobiltà
che lo scanzonato Mariano Giari riconosce nelle parole del padre, che lo
consiglia con discrezione. Il distacco dalla famiglia è stato imposto da
un ‘urgenza interiore che non ammetteva esitazioni, ma è stato sofferto.
Alberto Minaldi pag 138 |
(Dal “Diario,” del cap.
Tristano Grandi)
1) AMOROSO Matteo di Venezia
2) ANSELMI Franco di Milano
3) ANTONACCI Saverio di Parma
4) BACCHIONI Bruno di Berceto (PR)
5) BERTACCINI Guerrino di Forlì
6) BERTONI Giovanni di Viareggio (LU)
7) BERTONI Roberto di Cervia (RA)
8) BIMBI Franco di Villacollema (LU)
9) BIZZARRI Alberto di Jesi (AN)
10) BONATI Mario di Parma.
11) BURATTI Franco di Corniglio (PR)
12) BURGAZZOLI Felice di piacenza
13) CANNELLI Gaetano di Agrigento
14) CATI Carlo di Bologna
15) CRI VELLINI Libero di Senigallia
16) DANELLI Nando di Piacenza
17) FAGGIONATO Giuseppe di Parma
18) GHERMANDI Quinto di CrevalCore
19) GIARI Mariano di Pisa
20) GRANDI Tristano di Castel Bo.(RA)
21) LUPETTI Raulo di Volterra (PI)
22) MAGI Roberto di Milano
23) MAGNANI Eugenio di Milano
24) MANCINI Filippo di Senigallia (AN)
25) MANGINI Uberto di Bologna
26) MARTORANA Filippo della Tunisia (Univ,Pd) |
27) MINALDI SIGILLO Alberto di Busto Arsizio
28) MOLINARI Marcello
Roseto Abruzzi
29) MONTI Ercole di Alfonsine (RA)
30) OLI VIERI Carlo di Viareggio (LU)
31) ORLANDONI Orlando di Como
32) PALMIERI Michele calabrese
33) PARINI Franco di Cittiglio (VA)
34) PASQUINOLI Giorgio di Cremona
35) PECORI Vittorio di Carrara (MS)
36) PEROLO Ugo di Treviso
37) PICOT Umberto del Friuli
38) PIVA Giuseppe di Limena (PD)
39) RAVAGNAN Bruno di Chioggia (VE)
40) RIGHI Fulvio di Cremona
41) ROSSINI Carlo di Piacenza
42) SANITÀ Rinaldo di Grosseto
43) SANTINI Osvaldo di Senigallia (AN)
44) SANTINI Primo di Parma
45) SAVELLI Tristano di Castrocaro
46) SASSO Italo di Napoli
47) SCANDELLARI Arrigo di Bologna
48) SCHIASSI Piero di Venezia
49) SIMONINI Sauro di Valdottavo (LU)
50) TAVERNA Luigi di Parma
51) TEDESCHI Nino di Parma
52) TULLI Cesare di Sezze (LT)
53) VALENTINI Alfredo di Grosseto
54) VALENSISE Raffaele di Polistena
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-4 luglio 1941 - È trascorso più di un mese e
mezzo dall’ultimo giorno che scrissi su questo quaderno. In questo mese e
mezzo molta acqua è passata sotto i ponti, molte strade polverose ed
asfaltate ho percorso, molti uomini di tutte le categorie ho conosciuto.
La mia vita a Tripolis con i tedeschi, quella a Nauplia con i greci, a
Lutraki con i superiori è passiva. Tutto ho visto, molto ho imparato. La
convinzione di aver buttato al vento la mia vita, della stupidaggine
compiuta nel partire è già svanita completamente. A casa cosa avrei fatto.
Avrei finito gli studi, iniziato la mia vita scolastica: non ne voglio più
sapere. Voglio vivere, non morire. Me ne pentirò domani? Pazienza. E la
mia volontà di uomo che mi spinge lontano dalla vita comune, comoda o
scomoda che sia.
Sono poi stanco di questa gente !. E gente che non ha una volontà se non
quella di vivere. Una consolazione, la donna, la comodità. Basto per me
stesso e per Dio. La vita non può essere fatta di cose tanto piccole. Mi
si dirà che sono pazzo. Non li sentirò. Mi si domanderà cosa voglio.
Risponderò la vita. Ma la vita vera. La vita vera. Quella di volontà e
azione. Quella che si sente, quella che si vuole. A costo di nuotare
contro corrente per tutta l’esistenza. Cadrò dalle mie illusioni,
pazienza.
In questo mese ho conosciuto tutta la vita umana nelle sue ... Ho sentito
tutte le nostalgie, tutte le cose. E vero che nessuna cosa è necessaria
per vivere, ma se si vuole crescere occorre serietà e calma. Due doti che
non mi mancano. Guardando la tomba di un uomo o meglio un morto
miseramente ricoperto di pietre, abbandonato sulla riva del mare tanto
vicino che l’onda toccava l’ultimo sasso (vedo) che la vita è nulla. Se
gli avessero predetto la sua fine sarebbe stata diversa. Ma forse, pure
sapendola, l’avrebbe accettata?.
Ho passato più tardi (a Lutraki) lunghe notti sotto le stelle con Picot a
parlare della vita. Io ero più saggio nella mia follia, lui più forte
nella sua rettitudine. Questa è l’unica differenza. Con lui mi sono
chiesto a lungo perché lottare di più per arrivare dove si sarebbe
arrivati lottando di meno e forse più vicino. E una domanda che non ha
avuto risposta. Ricordo che in cielo un punto interrogativo di stelle mi
dava risposta. …. Dagli ufficiali ho pure saputo che non sanno combattere.
Io stesso, vivendo fra loro, ho riscontrato che sono uomini senza fermezza
né volontà. Non vedono che la casa, contano i giorni. Ricordano quante
volte si scomodano un giorno e si propongono di rimanere più comodi il
secondo. Giorni fa ero al comando del Reggimento. Uomini che da quattro
anni, compresa tutta la guerra, sono rimasti uniti, non vollero
sacrificarsi a portare da mangiare ad uno di essi di piantone.
Sono indolenti e cattivi. Egoisti. Diffidenti. Il più amico se può
ti
frega. In tutta la compagnia non vi è un solo uomo che saprebbe
sacrificare tutto per un ideale. Inoltre mancano di intelligenza oltre che
di istruzione. E basandosi su simili uomini che Mussolini vorrebbe
dominare il mondo? Sarebbe stolida follia. Le generazioni future? Nemmeno
quelle, avendo simile esempio, saprebbero essere all’altezza. Questi
soldati sono i buoni contadini che ancora credono alle streghe e al lupo
mannaro. Necessita in Italia una forte coscienza industriale che svegli
gli uomini. In questa guerra abbiamo mostrato al mondo la nostra
deficienza bellica sia per le armi che per i soldati. Ieri sera, smontato
di capoposto alle 7, sono andato giù in paese a comperare due bottiglie
con Bertoni. Bruno Bacchioni pag 63/4
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