GIROLAMO COMI

SOFFERTA VITA DI POETA

a cura di Giorgio Barba

Girolamo Comi è nato a Casamassella il 23 Novembre 1890 da nobile famiglia, frequentò a Maglie e poi a Lecce il Liceo-ginnasio con poco profitto, finché non fu costretto ad andare in collegio ad Ouchy in Svizzera dopo la morte del padre. Per la sua vita turbolenta, condotta all'insegna del più completo appagamento dei sensi - fu coinvolto anche in uno scandalo con una donna sposata - la madre, rigida moralista, gli sospese lo stipendio mensile. Nel 1912 Comi iniziò la sua attività poetica pubblicando a Losanna Il lampadario per poi trasferirsi a Parigi dove venne in contatto con Verhaeren, Claudel, Valéry ed ebbe modo di approfondire la lettura dei padri del simbolismo francese da Baudelaire a Mallarmé. Nel 1927, dopo un matrimonio poco felice, il poeta si trasferì a Roma e poté conoscere Ernesto Buonaiuti, Nicola Moscardelli, Arturo Onofri, dalle idee religiose dei quali la sua vita ricevette un'impronta indelebile ed una direttrice ortodossa che lo condusse, nel 1933, ad una convinta fede cattolica, ad una profonda maturazione esistenziale, ad un sentimento del cosmo come opera dell'"architettura divina".
Nel frattempo Comi aveva pubblicato altre plaquettes poetiche: I rosai di qui, Smeraldi, Boschività sottoterra e il Cantico del tempo e del seme. Già nelle prime opere è contenuta in germe l'evoluzione spirituale del poeta dal panismo e dal panteismo al dogmatismo cristiano ed elementi quali la luce, il Sole, la pietra e il verde della natura ormai preannunciano la svolta successiva.