SimilitudiniARTE E ESISTENZA

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Cosimo Petrelli

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a cura di Giorgio Barba





Accostandosi per la prima volta alla pittura di Cosimo Petrelli, l'attenzione è colpita innanzi tutto da un quadro: "Il generatore di nuvole" (sottotitolo: "La fucina dell'infante"). E' un quadro che apre uno squarcio nel modo di fare arte di Cosmo Petrelli. Il quadro è un autoritratto dell'infanzia, in cui l'artista bambino ha sogni e speranze, immagina e progetta il futuro chiuso in un angolo, nel suo nascondiglio. Il volto malinconico e le mani protese rappresentano la consapevolezza di non poter cambiare il mondo e la coscienza che i suoi sogni sono soltanto nuvole che si disperdono, sogni vanesi che fuori da quel rifugio, oltre le scale, oltre la finestra, si infrangono e svaniscono. Nella cupezza di quella fucina di illusioni, di quel cantiere dove si costruisce un futuro incerto, l'unica nota di colore vivo è il rosso di quel pesce con le ali, un esoceto che racchiude in sé la passione, il desiderio, il fuoco sacro dell'arte.
Eh sì, perché l'artista è anche creatore e si dibatte nell'ambito di un mondo che lo delude continuamente per la sua cinica indifferenza, come nel quadro "Similitudini" in cui due figure ammantate da un lenzuolo bianco osservano la realtà circostante in maniera indifferente. La loro vicinanza è soltanto apparente, il candore delle loro figure inganna, non sono fantasmi, sono uomini che hanno indossato la maschera dell'ipocrisia, sono tombe imbiancate, la loro anima è rappresentata dai due falconi sullo sfondo del cielo, rapaci che nei colori innaturali di un cielo indifferente volano in senso opposto, pronti ad aggredire una preda con i loro artigli. Questa ipocrisia ammantata di perbenismo è presente anche nel quadro "Il confronto" in cui un uomo anziano immobile, seduto su una poltrona, è confrontato ad un falcone. Ancora un contrasto tra realtà ed apparenza, tra l'uomo finito, chiuso nella sua camera e angosciato, e l'artista infinito che sogna di volare su spazi aperti, ma la sua vena poetica è esaurita (il foglio bianco), anche se il suo cuore continua a battere, mentre la luna sorniona strizza l'occhio ad un violino che fa la serenata, suonato da dita invisibili. Petrelli si dibatte tra malinconia romantica e pessimismo esistenziale e a volte la sua fibra di sognatore sembra spezzarsi; è l'arte l'"ultima dea" che potrà continuare a dare la vita e la serenità di un cielo azzurro anche "quando [gli] moriranno occhi e mani".
All'artista abbiamo posto alcune domande al fine di delineare un suo profilo più preciso.
Un pesciolino rosso con le ali fa da elemento di contrasto in tutti i suoi quadri. Quale significato gli attribuisce?

E' l'ESSENZA SUPREMA che aleggia su noi, ispirandoci, regolando la nostra vita e i nostri pensieri. E' il grande SPIRITO METAFISICO ritrovato.

Quali sensazioni prova davanti ad una tela bianca?

D'Impotenza. Le stesse che si provano di fronte al Nulla Totale o quando si è nel centro di un banco di nebbia. Solo mediante un'intensa concentrazione riuscirò poi a concretizzare su di essa la scena che mi vive nell'inconscio.


Lei spesso non dà un volto ai personaggi dei suoi quadri: ora sono ammantati da lenzuoli che coprono tutta la testa, ora sono raffigurati di spalle, ora hanno tratti indistinti. Perché?


E' ciò che rimane dell'uomo moderno (panneggio al vento, cappucci pressati sulla testa per annullare i sensi, guanti che nascondono mani dannose), quindi solo Ombre nel tempo.


In un suo quadro il pesciolino ha le ali spezzate, quale messaggio vuole comunicare?


La fine. Sempre causata dal piccolo uomo che si spinge oltre il dovuto, fino a mutilare la Grande Essenza per poterla superare e vincere.


Quale è il suo rapporto con l'arte moderna?


Se per Arte moderna si intende la Sperimentale o quella Informale, Astratta ed Elettronica, il mio rapporto con essa è di pura incomprensione.


Nel quadro "Il generatore di nuvole" la porta è a fondo cieco, la luce entra dalla finestra. Perché?


Quella scena rappresenta l'abisso che è in ognuno di noi. In momenti specifici ci ritroviamo nel fondo di esso, quasi senza alcuna speranza di poter risalire e venirne fuori. L'opportunità ci viene data da quell'occhio luminoso. La finestra, però, è quasi invalicabile. Sta a noi, quindi, con l'aiuto del "PESCIOLINO ROSSO ALATO", riuscire a salvarci.