Scena V

Il faro illumina una donna.


 

La notte con le sue tenebre uccide i sogni.
Incubi reali s'affacciano tra il filo spinato e portano dolore e angoscia e vergogna. Ci uccidono non una ma cento, mille volte al giorno. Ci umiliano, ci ingannano, ridono delle nostre paure.
La notte ci terrorizza. Non conosco più l'amore, non conosco più un sentimento di pietà, non conosco più affetto. Solo dolore, dolore dell'anima e il piacere degli altri. Siamo sole, abbandonate al nostro destino, dimenticate da tutti nelle nostre prigioni.
Chi può far qualcosa? Nessuno fa niente per lenire la nostra umiliante solitudine.