A chi conversa con lui, Giuseppe Quarta dice scherzando (ma non troppo) che condannerebbe tutti i salentini a leggere forzatamente il suo libro "Giovani diventate teppisti" (sottotitolo: "Per stappare il vulcano Salento"). Un libro che si caratterizza per la verve polemica nei confronti non della cultura o dell'arte o della critica d'arte, ma nei confronti di chi ha prostituito l'arte, la critica d'arte e la cultura stessa, vendendo, come egli afferma, l'"acqua santa" che tiene a battesimo artisti "incompresi" e sognanti improbabili successi.
Nell'ultima di copertina Giuseppe Quarta asserisce che egli si ritiene un manovale di concetto:
Un Giuseppe Quarta, quindi, agguerrito polemista che a volte trascura la forma per esprimere con vivacità e colore le sue idee e la sua visione della vita non ancorata a restrizioni di carattere moralistico, ma proiettata in una giovinezza interiore che tende a cercare, individuare, realizzare il meglio per gli individui "ricchi di energie creative" e ancora senza croste mentali.
Autore: | Giuseppe Quarta |
Titolo: | Giovani diventate teppisti Per stappare il vulcano Salento |
Genere: | Saggio |
Pagine | 144 |
Casa editrice | Piero Manni |
Data di pubblicazione: | 1997 |
Luogo di pubblicazione: | Lecce |