In camper verso il cuore dell'Asia
di Franco Montinaro

recensione a cura di Giorgio Barba




Copertina libro L'era telematica ci sta abituando a viaggiare per il mondo stando a casa, seduti davanti ad un computer. Infatti è facile raggiungere in pochi istanti gli Stati Uniti d'America ed avere fotogrammi della vita reale ripresi da videocamere piazzate nei punti nevralgici delle metropoli o fare un salto a Hong Kong tra i grattacieli e vedere il brulichio delle biciclette per le grandi strade o raggiungere con un clic del mouse Tokio e vivere la vita frenetica e scandita della megalopoli o addirittura percorrere un itinerario artistico alla scoperta dei tesori custoditi nei musei e nelle pinacoteche degli Uffizi, del Vaticano, del Louvre. Si tratta, però, sempre di viaggi virtuali in cui l'unico senso che partecipa è la vista, che fruisce le immagini, ma non contribuisce a dare percezioni sensoriali che possano trasmettere emozioni durature.
Forse proprio per questo motivo si prova un particolare piacere nel leggere il "diario di bordo" scritto da Franco Montinaro: "In camper verso il cuore dell'Asia" (Piero Manni editore, £ 18.000). Egli, nell'agosto del 1998, percorrendo in camper la famosa e antica via della seta, è giunto insieme ad un gruppo di amici sino al Tagikistan, attraversando la Grecia, la Turchia, l'Iran, il Turkmenistan e l'Uzbekistan.
L'amore per la vita aperta, il gusto dell'avventura, la curiosità per il nuovo, il confronto con il diverso rendono gli appunti di viaggio di Montinaro un documento di quella umanità che spesso viene dimenticata dai mass-media e ricordata soltanto - come sottolinea lo stesso autore - in caso di pestilenze, di carestie, di terremoti e, soprattutto, di guerre.
Alla mente del lettore il silenzio frusciante delle steppe, l'angosciante sibilo del vento tra le dune desertiche del Kara Kum, l'altezza vertiginosa delle vette del Pamir appaiono ben chiari e delineati grazie ad una narrazione lineare che non si abbandona facilmente a lirismi eccessivi, ma che rende stati d'animo e sensazioni derivanti dalla descrizione di percezioni visive, olfattive, tattili. E poi naturalmente va rilevato il continuo rapporto-raffronto tra la cultura occidentale e cristiana e quella orientale e islamica. Costante è il richiamo del visitatore alla storia, a Dario, il Re dei Re, a Gengis Khan, a Tamerlano; ai viaggiatori del passato: Marco Polo e Arminius Vambery, che nel XIX secolo attraversò questi luoghi sotto le mentite spoglie di un derviscio, cioè un santone che vive di elemosine; ai personaggi del nostro secolo che hanno caratterizzato la vita di questi popoli: Lenin, Reza Pahlevi, Komeini.
Il tutto è raccontato senza alcun giudizio di parte, ma con lo stupore di chi scopre cose nuove e viene a contatto con stili di vita, usi, costumi, storia, arte e, in genere, civiltà complesse e variegate, spesso ignorate o trattate sommariamente dalla storiografia ufficiale occidentale. Insomma si tratta di un viaggio vissuto istante per istante: ogni città, ogni altopiano, ogni monumento visitato diventa un momento per arricchire la propria cultura, per aprire il proprio pensiero, per accettare, meravigliandosi, le bellezze dell'Oriente, delle città da Mille e una notte, di Bukara, di Samarkanda, di Teheran.
Questa forma di turismo va sicuramente rivalutata perché (da quanto si evince dalla lettura del diario) non c'è il rischio di imbattersi in immagini oleografiche e stereotipate, suggerite dalla televisione, ma si vive en plen air un turismo differente da quello "mordi e fuggi" dei viaggi organizzati.
Attraversare quei luoghi con il camper significa coglierne l'anima, avere il tempo di assorbirli e renderli propri, avere il tempo e la volontà di carpirne i segreti per capire ciò che sta avvenendo nel mondo occidentale e in Italia in particolare.
Infatti, è superfluo ricordare l'esodo di intere popolazioni che fuggono davanti ad eccidi di massa come i curdi, popolo senza Stato, sottomesso e diviso in quattro Stati (Turchia, Iran, Iraq, Siria) oppure l'intransigenza religiosa dell'Iran di Komeini.
Rimane da dire che lo scopo della pubblicazione del libro, curato dalla "Gr.e.ca.le." (Gruppo Escursionisti Camperisti Leccesi) è potenziare, con i proventi della vendita, i laboratori organizzati da CTM-Movimento (Associazione per la solidarietà e la cooperazione internazionale) per offrire ad un gruppo di minori italiani e stranieri una formazione professionale, farli uscire dal circuito della criminalità e inserirli nel mondo del lavoro.



TITOLO: In camper verso il cuore dell'Asia
AUTORE: Franco Montinaro
CASA
EDITRICE:
Piero Manni
PAGINE: 72
DATA DI
PUBBLICAZIONE
1999