AMICA BASTARDA
di SALVATORE MACCAGNANO
recensione a cura di Giorgio Barba



Copertina libro "Amica bastarda" è la prima prova letteraria di Salvatore Maccagnano, un giovane affetto da sclerosi multipla che non si è arreso davanti alla sua malattia e che ha saputo reagire invitando gli altri a non rinunciare al loro diritto alla vita. Infatti, nonostante il racconto si concluda con un suicidio, si intuisce che Maccagnano è attaccato alla vita e che considera la sua malattia come una compagna di viaggio che non lo abbandonerà mai, neanche dopo la morte.
L'amica bastarda da cui egli tenta di fuggire diventa un mezzo per disvelare l'ipocrisia imperante degli uomini. Il protagonista, in cui si identifica l'autore, guarda dall'alto il dramma che lo attanaglia e, anche se grazie ad un farmaco riesce a vincere la malattia nel 2006, risulta molto difficile rimarginare la ferita dell'anima tormentata dalla consapevolezza di aver visto il mondo con occhi diversi, di essere stato guardato diversamente, di aver scoperto l'altra faccia dell'uomo, privato della sua maschera di ipocrisia e di egoismo. A nulla vale la gioia per la salute conquistata, a nulla vale gridare all'universo intero di avercela fatta, di aver superato la crisi anche senza l'aiuto di nessuno, a nulla valgono le cure dei familiari, i pianti, la dedizione. La crepa che si è aperta nel soffitto della psiche diventa un tarlo che consuma ogni volontà e induce al desiderio di libertà, al desiderio di volare in una città come Roma che lo invita come una confidente a donarsi la morte.
Maccagano cerca l'amicizia, la vera amicizia che non si esaurisce nelle promesse, nelle parole, nelle dichiarazioni d'intento che il tempo cancella, ma che si concretizza in una stretta di mano in un Capodanno di festa per tutti, ma non per lui che trova nella diversità di un cameriere Masai, Aziz, una comune sofferenza. L'amicizia, sembra dire Maccagnano, è un attimo, non si promette e non si perpetua; tra tanti amici, nel suo ipotetico funerale, il protagonista del libro vede Aziz, l'unico al quale si sente vicino.
Il racconto si legge tutto d'un fiato e fa riflettere sulle condizioni dell'uomo che è costretto a fare i conti con la realtà solo quando deve guardarla dall'esterno, da una posizione di diversità, che a volte ispira rabbia e ribellione, altre volte cinismo e sarcasmo, altre volte desiderio di una vita normale e tranquilla, senza la disperata consapevolezza di essere un infelice.


TITOLO: Amica Bastarda
AUTORE: Salvatore Maccagnano
CASA
EDITRICE:
Aluisi Slogan
PAGINE: 32
DATA DI
PUBBLICAZIONE
1996
GENERE Racconto