GALLIPOLI UN SECOLO DI MEMORIE
di Gianni Caridi
a cura di Anna Maria Crisigiovanni
Pagina WEB realizzata da Giorgio Barba



Leggere l’ultima produzione letteraria di Gianni Caridi "Gallipoli un secolo di memorie" significa compiere un viaggio suggestivo e stimolante per le viuzze e le strade di Gallipoli, assaporare il profumo del mare, della natura , lasciarsi incantare dalla genuinità, dall’onestà e dalla forte carica umana della gente, nonché incontrare e conoscere gli uomini che hanno scritto e continuano a scrivere la storia di questa splendida città adagiata sullo Jonio. Un viaggio nella storia passata e presente di Gallipoli, alla scoperta di episodi, aneddoti, fatti rilevanti o meno importanti, particolari inediti, curiosità piacevoli, può essere definito il pregevole lavoro di Gianni Caridi che con estro e perizia letteraria ci riporta nel passato facendocene apprezzare il fascino originario, ci guida a vivere meglio il presente senza lasciarci trasportare eccessivamente dall’onda della nostalgia, e a progettare il futuro facendo proprie le esperienze del tempo che fu e dell’oggi. Passato, presente e futuro, in realtà, sono intimamente connessi alla maniera agostiniana in quanto il presente altro non è che l’estensione di un passato che non c’è più e la proiezione in una dimensione futura che ancora non c’è. In Caridi effettivamente il passato è memoria attuale, viva, il futuro è attesa e il presente è rappresentazione reale. A testimonianza di ciò si pone la precisa scelta dell’autore di delineare quindici ritratti di personaggi che appartengono sia al passato, in quanto alcuni non più tra di noi, sia al presente che al futuro. Personaggi legati tra di loro non solo temporalmente, ma anche spazialmente poiché scenario delle loro azioni è la bella Gallipoli che funge da cornice, da elemento di coesione dei quindici profili che per Caridi diventano emblematici della vita e del costume della città. Nell’ambito del genere storico-biografico si può innanzi tutto inserire il libro di Caridi, infatti Storia non è solo l’impresa gloriosa di un Cesare o una scoperta scientifico-tecnologica o la nascita di un movimento culturale; Storia non è soltanto il passato, ma anche il presente; Storia non è solo uno sguardo complessivo sulle umane vicende, ma anche una particolare vicenda; Storia non è da intendersi esclusivamente come indagine sulla vita di uomini famosi o sulle masse sociali o sulle civiltà, ma anche come esplorazione della vita di un singolo, di ogni singolo uomo che contribuisce anche e soprattutto a generare il grande movimento della Storia non come semplice ingranaggio di un orologio universale, ma come molla intelligente e operosa che trova il suo posto e svolge consapevolmente il suo ruolo. Con questa prospettiva Caridi ha voluto intraprendere un viaggio difficile, un viaggio della memoria personale nella memoria collettiva, un viaggio alla scoperta delle radici della gallipolinità quale stimolo ad agire, nel proprio ambito, con responsabilità e professionalità. Dalla memoria, anzi da un ricordo di memoria nasce il libro di Caridi, non una storia minima, ma una microstoria fatta di personaggi reali e quotidiani da tutti conosciuti e apprezzati per la loro straordinaria umanità oltre che per le qualità artistiche, culturali, politiche. Si tratta di uomini che hanno fatto della loro vita un’unicità, dediti a vari aspetti della cultura e della vita cittadina, che con il loro impegno, la loro trasparenza e la loro onestà intellettuale hanno fatto e fanno tuttora parte integrante e attiva di Gallipoli, l’hanno vista e la vedono crescere ed espandersi, hanno vissuto e vivono direttamente le sue vicende. Qualcuno potrebbe chiedersi in base a quali parametri siano stati selezionati questi personaggi. La risposta va ricercata nella loro biografia: un attaccamento filiale alla propria città, un sentimento di appartenenza ad una comunità, una "corrispondenza d’amorosi sensi" e poi quell’intima pulsione che fa ribadire con fermezza e con fierezza a tutti i gallipolini sparsi nel mondo di essere gallipolini. Ma torniamo alla memoria, anzi alla galleria di memorie passate e presenti che Gianni ci propone: si tratta di personaggi non immobili, né cristallizzati dal tempo, essi si muovono e agiscono scrivendo in prima persona la storia "incompiuta" - come afferma Gino Schirosi - della loro città. E’ una sequenza di frammenti di uno specchio che si compongono a delineare la fisionomia di Gallipoli, infatti il libro non è la biografia di singoli personaggi, ma la storia di una città vista con gli occhi innamorati di un suo cittadino. Caridi si presenta come un sapiente esploratore e conoscitore dell’animo umano, come narratore vivace delle esperienze umane e culturali dei protagonisti senza alcun intento celebrativo, ma mettendo in luce gli aspetti più umani dei soggetti, rendendoli vivi e accessibili, senza rinchiuderli in una turris eburnea. Si può quasi colloquiare, d’altronde li si incontra, con alcuni si parla , si discute, si instaura un dialogo che il libro non vuole interrompere, anzi vuole approfondire dal momento che le parole sono pietre piene di vita. E il dialogo continua anche con coloro che non ci sono più, li senti ancora argomentare e agire e con piacere ricordi le loro azioni, quegli aneddoti che ti hanno fatto sorridere. Parli con loro e ti accorgi che la vita non è sogno e che c’è un filo che lega gli uomini del passato, del presente e del futuro: il filo della memoria. Non c’è inoltre contrapposizione tra le figure del ricordo e quelle che rappresentano l’oggi e il domani poiché Caridi non si perde in una contemplazione idillica e nostalgica del passato, ma vive il presente in maniera dinamica e costruttiva. Egli non esprime valutazioni sui personaggi, ma alla maniera di Tucidide fa scaturire luci e ombre dalla narrazione dei fatti più significativi che hanno segnato l’esistenza di un individuo. E in sintonia con tale prospettiva adotta un tono pacato e moderato che non indulge a falsi compiacimenti o inutili divagazioni, ma nello stesso tempo non risulta arido e asettico in quanto Gianni Caridi riversa nelle pagine del libro la sua vena lirica che stempera il rigore storico e l’oggettività delle vicende diffondendo una luce di umanità sui personaggi considerati nei loro pregi e nei loro difetti. L’agire di ogni individuo, infatti, non è infallibile e, come dice Gianni, nella parte finale del libro, attraverso Sant’Ignazio, "bisogna essere pronti a difendere l’intenzione del prossimo, più che a condannarla. E se l’intenzione del prossimo è sfavorevole si cerchi di correggerla con amore".

TITOLO: GALLIPOLI
un secolo di memorie
AUTORE: Gianni Caridi
CASA
EDITRICE:
Biografie contemporanee
PAGINE: 176
DATA DI
PUBBLICAZIONE:
1995